Tre giovani inetti dalla vita sociale assolutamente inesistente, trascorrono le giornate a guardare disgustosi film autoriali [parodie vomitevoli di corti alla Ciprì e Maresco di Cinico TV], sognando prima o poi di poter approcciare con l’altro sesso. Ovviamente quando non è in onda la loro trasmissione televisiva preferita: la violenta e demenziale Mazzate che un po’ ricorda, in modo molto meno articolato e spassoso, il format Corso di cazzotti, per anni portato avanti su Youtube dal gruppo creativo de I Licaoni.
Annoiato di attendere la svolta, il più audace dei tre decide di trasformarsi in fotografo furbetto e inserisce un annuncio su un portale web. Il suo piano è chiaro e condiviso dai due amici: far abboccare qualche audace modella senza inibizioni, trascinarla nella casa di montagna di uno di loro con la scusa del book fotografico e, tra una foto erotica e l’altra, magari tentare di approfittare della situazione!
In un mondo come quello di oggi, le tre volpi trovano immediatamente le loro prede sessuali: due ragazze [una assai più estroversa dell’altra] – una rossa e una bruna – e si rintanano nella villetta isolata.
Proprio durante un set all’interno di un rudere, la voluttuosa rossa si avvicina ad una strana e squadrata roccia capace di influenzare l’animo umano e di creare una sorta di transfert demoniaco.
Attraverso la ragazza, le forze infernali entreranno nella vita dei cinque protagonisti per mettere in moto un inarrestabile, splatter e demenziale bodycount.
Possessione demoniaca è un indie horror in cui il regista Alessio Nencioni scarica tutta la sua passione per l’horror più sanguinolento ed ‘80ies, ma anche per tutto il filone del trash più splatter e senza nessun senso logico in cui regna ancora incontrastato Kaufman e la sua Troma.
L’appeal più marcato su cui Nencioni sembra puntare gran parte della riuscita del lavoro, è proprio il divertimento astruso che può arrivare proprio dalle trovate di cattivissimo gusto disseminate qui e lì nel calderone horror-trash che, per trama e struttura, riporta dritto dritto ad una versione parodistica de La casa di Sam Raimi [sempre più difficile, oggi, trovare qualcosa che non affondi radici lì o in Non aprite quella porta].
Chiariamo immediatamente che Possessione demoniaca è un titolo no-budget e che, quindi, suona più di qualche nota sul pianoforte dell’amatorialità: la fotografia e la regia sono assai poco curate, gli attori sono chiaramente dei non professionisti e la trama, come detto prima, è un copia-incolla fatto dalla cinematografia amata dal regista autore, e di certo avrebbe giovato al film una personalità più marcata.
Ciononostante, il film scorre liscio liscio e non annoia, a costo di sapersi lasciare trasportare da un film che film non è, e da un modus operandi sciocco e psicopatico, che regala delle variazioni sul tema assolutamente adatte ai palati meno nobili [proprio quelli a cui il film è rivolto]: una su tutte la variazione sul tema delle piante stupratrici del film di Raimi, che qui si trasformano in intestini sanguinosi e birichini fuoriusciti da un cadavere posseduto.
Tra sangue, parodia, sesso, qualche nudità, trovate più o meno eclatanti, finti format televisivi, finti spot e finti film autoriali, regista e cast si sono divertiti, e si vede… Ora tocca a voi.
Luca Ruocco
–
POSSESSIONE DEMONIACA
Regia: Alessio Nencioni
Con: Giacomo Dominici, Ivan Monti, Mattia Aloi, Giulia Drovandi
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Alessio Nencioni
Produzione: Magnetic Head Production
Distribuzione: /
Anno: 2015
Durata: 120’