Il caso Spotilight ha il potere di trasformare ciò che può sembrare puro e innocente, come la canzone natalizia “Silent Night”, nella più inquietante e spaventosa melodia degna di un film dell’orrore. Il potere di trasformare una chiesa, nel giorno del Santo Natale, in un luogo pericoloso per i bambini che intonano questa canzone in coro e di macchiare questa celebrazione, per loro gioiosa. Il potere di provocare nello spettatore un grido di disperazione, che quasi non riesce a contenere durante la visione. Quello che viene descritto nel film, purtroppo, è tratto dalla pura realtà e non è il parto di un maestro dell’horror.
Si viene catapultati in uno sporco e buio mondo, che molti cosiddetti “uomini di Chiesa” hanno tentato di tenere nascosto per molti anni.
Dopo essere venuto a conoscenza di un caso di insabbiamento da parte della Chiesa Cattolica riguardante l’abuso perpetrato da un sacerdote nei confronti di minori, il neo-direttore del Boston Globe Marty Baron [Liev Schreiber] incarica il team Spotlight, un gruppo di giornalisti investigativi capitanato da Walter “Robby” Robinson [Michael Keaton], di approfondire l’indagine in questione. Scavando più a fondo per ottenere informazioni su quell’unico sacerdote, il team scopre ben presto che non si tratta solo di un caso isolato e che numerose vicende di questo tipo sono state nascoste dall’Arcidiocesi di Boston nel corso di molti anni, fino ad arrivare alla scoperta di più di settanta colpevoli ai danni di migliaia di vittime.
Un caso investigativo di forte impatto, che ha contribuito ad allargare lo scandalo a macchia d’olio non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.
L’attore e regista Tom McCarthy [Station Agent e L’ospite inatteso] dirige Il caso Spotlight in maniera lineare, quasi documentaristica, servendosi di un ottimo cast, di cui fa parte Mark Ruffalo nel ruolo del giornalista Michael Rezendes. Il suo personaggio è in continua corsa contro il tempo. Un reporter “maratoneta” che si distingue nei confronti dei suoi pur sempre dediti colleghi, senza voler permettersi un attimo di respiro, vista la consapevolezza che molte anime innocenti, ad ogni minuto che passa, possano correre il rischio di essere violate. Rezendes è l’unico impaziente di porre fine a tutto ciò e per gridarlo al mondo il prima possibile è anche disposto a trascurare casa e famiglia.
Oltre a Rezendes, ad ascoltare il peso delle confessioni delle vittime c’è anche la giornalista Sacha Pfeiffer, interpretata da Rachel McAdams, ed è come se questo personaggio puntasse un riflettore contro le profondità di una caverna rimasta nella tenebre per anni e anni e che cela orrori inimmaginabili. Orrori che, naturalmente, non vengono esplicitamente mostrati, ma raccontati dai vari testimoni interrogati, le cui testimonianze non lasciano pace all’immaginazione dello spettatore.
In conclusione, Il caso Spotlight è una pellicola che non si risparmia nel tirare qualche pugno allo stomaco degli spettatori, lasciandoli increduli nell’apprendere che tali disgustose vicende siano avvenute per mano di figure che dovrebbero assicurare pace e protezione a chi è ancora innocente e che, purtroppo, avvengono tuttora. E il disgusto aumenta se si pensa che nessuno abbia preso i giusti provvedimenti nel corso del tempo, ma che al contrario si siano impegnati a far tacere il tutto.
Un film in grado di mettere a dura prova il più convinto e il più praticante fra i credenti, che forse per una volta si ritroverà a trattenere fra i denti un giusto grido di rabbia nei confronti di qualsiasi divinità.
Luca Pernisco
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IL CASO SPOTLIGHT
Regia: Tom McCarthy
Con: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Brian d’Arcy James, Stanley Tucci, Billy Crudup
Uscita sala in Italia: giovedì 18 febbraio 2016
Sceneggiatura: Tom McCarthy, Josh Singer
Produzione: Anonymous Content, First Look Media, Participant Media, Rocklin/Faust
Distribuzione: Bim Distribuzione
Anno: 2015
Durata: 129’