Il fumettista ed illustratore italiano Leo Ortolani, tra le pagine del suo blog, ha definito i film Marvel come delle commedie per famiglie con alcuni personaggi che ricordano vagamente i supereroi dei fumetti. Ebbene, a conferma dell’intuizione del papà di Rat Man – paradossale a dirsi – arriva nei nostri cinema Deadpool, l’atteso adattamento del più irriverente e controverso eroe partorito dalla mente del grande Stan Lee.
Presentato come un film rivoluzionario per il Genere, ultra violento, vietato ai minori e sfrontato fino all’eccesso, il film di Tim Miller, disattende tutte queste premesse, riuscendo soltanto a spostare il tono della commedia: da brillante e per famiglie – come Iron Man o Ant Man – a corrosiva e per adulti, in cui il personaggio mascherato di turno ha licenza di dire parolacce, fare riferimenti sessuali espliciti e rifiutare l’etichetta da X-Man che tutti vogliono affibbiargli ad ogni costo. Ma sul serio la rivoluzione di questo Genere è legata alla linea comica da inserirvi? Cosa c’entra con il coraggio di osare qualcosa di diverso nei film di supereroi, soprattutto quando questi appaino, ormai, come uno mero strumento per gli Studios di monetizzare, propinando al pubblico sempre lo stesso piatto, con lo stesso epilogo e la medesima struttura? Meditiamo…
Wade Wilson, ex membro delle forze speciali americane, dopo essere stato sottoposto ad un esperimento illegale che gli dona poteri di guarigione accelerata, diventa un mercenario adottando l’alter ego di Deadpool. Armato, con le sue nuove abilità e con un cinico e contorto senso dell’umorismo, Deadpool dà la caccia all’uomo che ha quasi distrutto la sua vita.
La trama vi ricorda qualcosa? Un esperimento segreto, un sadico medico dai modi nazisti – e questa volta con un insopportabile parlata british degna del Bagaglino – ed una tremenda vedetta perpetrata per amore. Il film Fox sull’X-Man che non ti aspetti, è paradossalmente identico nei contenuti a quello dello scontatissimo – e altrettanto criticato – Wolverine [sic!]. L’unica differenza sta nel calare questa vicenda in un tono alla Seth MacFarlane, nel quale poter mostrare tutto il coraggio irriverente e sfrontato di una Major che si affida alla collaudatissima retorica del ‘politicamente scorretto’.
Tale atteggiamento, non c’è che dire, non rivoluzionerà questo Genere ma salva l’interpretazione di Ryan Reynolds – improponibile per qualsiasi ruolo in qualsiasi film – il quale si limita ad affrontare ogni situazione, dalla più leggera a quella decisamente drammatica ed emotiva, con il sarcasmo di una puntata dei Griffith – quando ci va bene – o da stand-up comedian nelle peggiori delle ipotesi. Per fortuna che almeno l’attore porta la maschera per la metà del film!
Per non parlare del villan: forse il più insulso e meno affascinate della storia del cinema. Tale Francis, volto anonimo ed incapace di provare dolore e sentimenti – questo è il suo potere mutante! – che senza nessuna motivazione evidente, si accanisce sulla sorte del soldato Wade, reo di averlo provocato chiamandolo per nome… a confronto, il Mugato di Will Ferrell in Zoolander sembra il Joker di Heath Ledger!
Se non siete dei fan di questo tipo di commedia, non farete altro che ripetervi che state guardando un film sui supereroi ‘diverso’, al fine di cercare una motivazione dentro di voi che vi faccia restare in sala. E’ davvero, un’occasione persa questo Deadpool, che se non fosse stato definito come differente rispetto agli altri film Marvel, sarebbe stato un film godibile senza pretese. E’ l’ostentazione della confezione che fa fallire questo progetto, il suo appendersi la medaglia dell’irriverenza, del coraggio e della novità che lo fa apparire esattamente per quello che è: un’operazione di marketing ben congeniata – a partire dal finto Leak finito on line – che sta portando risultati eccezionali. Per il resto, è tutto come sempre, stesse coreografie, stassa azione, stesso finale.
Deadpool, per certi versi, ricorda i panini speciali che McDonald’s a volte propone: confezione attraente, nome accattivante e salsa esotica nuova di zecca. Tuttavia, dato il primo morso, la sensazione è quella di star mangiando il solito, vecchio, non rivoluzionario e molto modesto hamburger di sempre.
Paolo Gaudio
–
DEADPOOL
Regia: Tim Miller
Con: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, T.J. Miller, Gina Carano, Ed Skrein, Brianna Hildebrand
Uscita sala in Italia: giovedì 18 febbraio 2016
Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick
Produzione: Marvel Enterprises, Marvel Studios, Twentieth Century-Fox Film Corporation
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno: 2016
Durata: 108’