Arriva in sala l’1 e il 2 marzo, il docufilm di Gianluca Cerasola, Astrosamantha – La donna dei record nello spazio, il primo film che documenta la preparazione di un astronauta prima di una missione spaziale.
Nello specifico, Astrosamantha si focalizza sui tre anni che hanno preceduto l’arrivo sulla base spaziale internazionale di Samantha Cristoforetti, prima donna italiana ad entrare negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e ad aver trascorso quasi 200 giorno in orbita, a bordo della stazione.
Cerasola, dopo aver superato le prime difficoltà di approccio alla scienziata, inizialmente un po’ restia a raccontarsi come donna e come astronauta al grande pubblico, si è trovato a dover superare ostacoli istituzionali ancor più grandi che avevano a che fare con i permessi a documentare cosa accade nel Centro NASA che ospita una delle più grandi piscine al mondo dove è stata ricostruita una riproduzione a grandezza reale della base spaziale; o ancor più nel blindatissimo centro di Star City di Mosca; passando poi per la base di preparazione di Colonia, per arrivare al cosmodromo di Baikonur in Kazakistan dove Samatha Cristoforetti ha abbandonato, insieme ai suoi due colleghi, la superficie terrestre il 23 novembre del 2014.
Il racconto di Cerasola è costruito su diversi livelli: quello mediato attraverso la voce narrante di Giancarlo Giannini, quello raccontato attraverso interviste e interventi di Samantha Cristoforetti e quelli più documentaristici, che raccontano dall’esterno momenti di vita e di lavoro dell’astronauta, dagli intensivi allenamenti in micro-gravità, ai più divertenti incontri con il gruppo delle Tank Girl, fatto di ex-astronaute e scienziate.
Il senso che, però, rimane allo spettatore, dopo la visione del film, è che in più di 80 minuti, il regista autore non sia riuscito ad aggiungere quasi nulla rispetto a quanto già raccontato da TG, format TV e giornali sulla missione dell’astronauta italiana.
Il documentario sembra non avere il fine di approfondire il discorso, nonostante ci fosse davvero tanto materiale da analizzare a fondo.
Nonostante Astrosamantha sia stato sviluppato nell’arco di tre anni, il viaggio proposto sul grande schermo rimane sempre troppo in superficie, forse proprio per riuscire a mostrare tante, troppe tappe e situazioni [compresa la quarantena che precede la missione, ma dedicando troppo poco, ad esempio, alle riprese effettuate dalla stessa Cristoforetti in missione] e incuriosisce, tanto, ma non fa centro.
Luca Ruocco
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ASTROSAMANTHA – La donna dei record nello spazio
Regia: Gianluca Cerasola
Con: Samantha Cristoforetti
Uscita in sala in Italia: 1 e 2 marzo 2016
Produzione: MOROL
Distribuzione: Officine UBU
Anno: 2015
Durata: 83’