Per tentare di uscire da un periodo davvero nero, culminato con una scazzottata da bar, dopo la morte della madre malata, Evan decide di allontanarsi dalla sua realtà quotidiana, partendo per un viaggio per l’Italia dove, dopo essersi aggregato ad un gruppo di turisti dediti all’abuso di alcool, si ritrova nel piccolo paese pugliese di Polignano a Mare. Proprio qui, il ragazzo incontra una giovane e misteriosa ragazza, Louise.
L’attrazione non tarda a scattare, anche perché la giovane sa il fatto suo e sembra parecchio disinibita. Ma ancora è tutto un lungo incipit. Sì, perché Spring è un assai riuscito horror indipendente, un horror romantico volendo essere più specifici, che riesce a farsi bastare due attori ben amalgamati e una manciata di special effects [props e CG mescolati a dovere, soprattutto nella scena cult che vede Evan piombare a sorpresa nella casa dell’amata, sorprendendola durante una grave “crisi”] per arrivare ad un grado di riuscita davvero notevole. Ah! E non bisogna dimenticare la location, Polignano, che riesce a rendere molto italiano un film che potrebbe fuoriuscire dalle più nere pagine di Lovecraft ma che si carica dell’energia terrena e severa delle nostre tradizioni folkloriche più radicate.
Spring è la storia di un mostro consapevole del suo stesso status, che sa di dover rinunciare a qualcosa per riuscire a mantenere quello a cui, apparentemente, tiene di più: l’immortalità. Una strana mutazione del suo codice genetico asseconda la sua voglia di vita, purché rinunci per sempre al suo essere potenzialmente madre e conduca un’esistenza infinita fatta, in fin dei conti, di solitudine, che la conduce sempre più distante dall’amore.
Filmakers a 360°, Justin Benson e Aaron Moorhead (sceneggiatura e regia il primo; regia, montaggio e fotografia l’altro], confezionano un lungometraggio che, pur sapendo di indipendente non mostra i colpi di frusta di un basso budget mal gestito, nonostante qualche buco di sceneggiatura [un piccolo paese che sembra del tutto cieco alla presenza, tra i suoi abitanti, di un mostro millenario che si cela nelle fresche carni di un’avvenente studiosa, o un davvero poco credibile facile approccio alla lingua inglese del protagonista, dei giovani e degli anziani del posto]
Ma son cose di poco conto, visto che si è di fronte ad un horror che mescola mitologia, femminile e il grande mistero della maternità con un’aria frizzante e giovane.
Il DVD distribuito da Midnight Factory per Koch Media è esteticamente quello finora più spoglio della collana: una semplice edizione con custodia amaray [senza sovra-copertina in cartonato] e nessun booklet, ma tra gli extra un ottimo e lungo backstage, interviste e scene eliminate, qualche simpatico siparietto girato con la complicità degli attori e un finale alternativo.
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Come dicevamo ai tempi dell’arrivo in sala di Sinister 2, quella del 2015 rimarrà negli annali per essere stata un’annata davvero triste per le uscite horror in sala…
Il secondo capitolo della saga horror ideata da Scott Derrickson [alla sceneggiatura e alla regia del primo capitolo, e allo script di questo secondo film], passa nelle mani di Ciarán Foy [Citadel] e si collega direttamente ai fatti narrati nel capitolo precedente attraverso il personaggio dell’ex vicesceriffo [James Ransone] che dopo aver abbandonato il servizio si è riciclato come detective privato.
Proprio per venire a capo degli oscuri fatti legati al demone Bughuul, l’ex uomo di legge si dirige verso l’ultima casa diventata teatro di una strage familiare causata proprio dall’influsso della creatura malefica. Giunto sul posto l’ex poliziotto scopre che Courtney [Shannyn Sossamon] si è rintanata all’interno di quella casa abbandonata da tempo insieme a due figli gemelli, Dylan e Zach. E Bughuul ha già sguinzagliato i suoi piccoli spettri per irretire uno dei figli della giovane madre in fuga.
Il film di Foy è un enorme buco nell’acqua, va avanti collezionando una serie di scelte immotivate che ne minano continuamente le fondamenta: la prima è quella di non voler in alcun modo esplorare la figura del demone babilonese, che rimane ancora una volta come una muta appendice di un orrore sempre acerbo. L’interesse dello spettatore può trovare appiglio unicamente sulle poche sequenze che riescono a trasmettere un po’ di fastidio: proprio quei filmini casalinghi degli spettri bambini, che dovrebbero portare i figli di Courtney a diventare dei piccoli assassini.
Il resto è tutto vuoto e insapore: un sequel che dimostra di non avere contenuti né motivazioni, se non quelli di sfruttare il più possibile un’idea.
Come per l’uscita in sala, Sinister 2 è distribuito in DVD da Midnight Factory, in un’edizione con cover in cartonato e booklet firmato da Nocturno Cinema.
Fra gli extra il trailer e due featurette: “Nuova famiglia” e “I bambini”.
Luca Ruocco
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SPRING
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Justin Benson, Aaron Moorhead
Con: Lou Taylor Pucci, Nadia Hilker
Durata: 105’
Formato: 16:9 Widescreen – 2.35:1
Lingua: Italiano 5.1 DTS; Italiano, Inglese 5.1 Dolby Digital
Distribuzione: Koch Media – Midnight Factory [www.midnightfactory.it]
Extra: Interviste; Finale alternativo; Evan, ti odio!; Scene eliminate; Scrivimi una lettera; Le origini di Spring; Il talento di Mr. Evans; Effetti visivi; Lo pseudogangster e la sua ragazza
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SINISTER 2
Voto film:
Voto DVD:
Regia: Ciarán Foy
Con: James Ransone, Shannyn Sossamon, Robert Daniel Sloan, Dartanian Sloan, Lea Coco
Durata: 93’
Formato: 16:9 Widescreen – 2.35:1
Lingua: Italiano 5.1 DTS; Italiano, Inglese 5.1 Dolby Digital
Distribuzione: Koch Media – Midnight Factory [www.midnightfactory.it]
Extra: Trailer; Nuova famiglia; I bambini