E’ del tutto evidente come gli Studios Hollywoodiani stiano attraversando un periodo particolarmente difficile e povero d’idee. La ricerca dell’ennesimo franchise da scomporre in mille sequel, prequel o spin-off appare sempre più sfiancante e avvilente. Soprattutto se questa si basa su di uno schema ormai abusato da produttori e sceneggiatori, i quali non riescono a raggiungere l’obiettivo di modernità richiesto per poter far risultato al botteghino.
A rafforzare tale evidenza, arriva nelle nostre sale Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio seguito – ma allo stesso tempo prequel [sic!] – del decisamente più riuscito Biancaneve e il Cacciatore, pellicola del 2012 che provava a calare i personaggi della famosissima fiaba in un contesto fantasy di tolkeniana memoria.
Sfortunatamente per tutti noi, l’operazione risulta maldestra, fragile e discontinua, mortificando le atmosfere epiche e cupe del precidente film a vantaggio di uno humour forzato ed una romance mai davvero efficacie.
Molto tempo prima che la lama di Biancaneve trafiggesse la regina cattiva Ravenna, sua sorella Freya era stata vittima di un terribile tradimento e per questo aveva deciso di lasciare il Reame. Possedendo il dono di poter congelare ogni suo nemico, la giovane Regina dei Ghiacci aveva trascorso decenni in un lontano palazzo innevato, formando una legione di letali cacciatori, tra cui Eric e la guerriera Sara, per scoprire infine che i suoi due prediletti avevano contravvenuto al suo unico dettame: chiudere per sempre il cuore ai sentimenti. Venuta a conoscenza della scomparsa della sorella, Freya chiama a sé i soldati ancora al suo fianco per restituire lo Specchio delle Brame all’unica strega ancora in grado di gestirne il potere. Dopo aver scoperto di poter resuscitare Ravenna dagli abissi dorati, le due malvage sorelle con la loro forza oscura rappresentano una doppia minaccia per le terre incantate. Le armate sembrano inarrestabili, ma ci penseranno i cacciatori esiliati per aver contravvenuto alla regola principale della loro Regina a capovolgere la situazione, unendo le forze.
L’equivoco maggiore sta nell’essersi conviti che il film precedente proponesse un fantasy troppo serioso o adulto per poter conquistare il vastissimo pubblico della sala. Tale convinzione ha concesso ai dirigenti della major di alleggerire e stravolgere l’intero tono della pellicola, a partire dal suo protagonista – il Cacciatore – che da scuro guerriero, questa volta, viene proposto come un sereno e scherzoso bontempone con il vizio di menare le mani… che adorabile personaggio!
Perso il protagonista e con una Biancaneve latitante che appare solo di spalle per pochi istanti – avete letto bene: di spalle e per pochi istanti! – il film di Cedric Nicolas-Troyan non riesce mai ad emanciparsi da mera operazione da Studios e diventare cinema o quanto meno intrattenimento.
Nonostante un cast femminile di primissimo ordine, sono davvero pochi i momenti in cui il film appare avere forza, sgretolandosi ad ogni colpo di scena – terribilmente prevedibili – e soffrendo la svolta comedy che avrebbe dovuto renderlo moderno ed accattivante verso il pubblico dei cinecomics Marvel.
Paradossalmente, gli unici istanti di modernità sono rintracciabili nel prologo, il quale aderisce fermamente al linguaggio favolistico, con tanto di narratore e di “C’era una volta”.
E’ per lo meno curioso notare come il cinema – quello vero, s’intende – si manifesti con più determinazione quando questo non si piega a logiche prestabilite o preconcette, prestandosi al rischio ed alla sperimentazione. In un’epoca così povera, per chi scrive, c’è un disperato bisogno di coraggio, voglia di rischiare e di sperimentare…e non di certo de Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio.
Paolo Gaudio
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IL CACCIATORE E LA REGINA DI GHIACCIO
Regia: Cedric Nicolas-Troyan
Con: Chris Hemsworth, Jessica Chastain, Emily Blunt, Charlize Theron
Uscita in sala in Italia: mercoledì 6 aprile 2016
Sceneggiatura: Craig Mazin, Evan Spiliotopoulos
Produzione: Roth Films, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Anno: 2016
Durata: 114’