La carriera di Robert De Niro, colonna portante della cinematografia mondiale degli ultimi trent’anni insieme al suo stimato collega e rivale [solo al cinema] Al Pacino, costituisce un po’ la cartina tornasole della crisi cinematografica di questi anni. Crisi soprattutto di idee, per non parlare di valori, di gusto e altre cose che sembravano albergare nell’animo umano fino all’inizio del nuovo millennio.
Per carità lungi da noi voler fare il discorso retorico del “si stava meglio quando si stava peggio”, è vero che ogni epoca ha le storie e i miti che la rappresentano al meglio, ma forse verrebbe da chiedersi se per alcuni personaggi divenuti stelle del firmamento cinematografico, figure iconiche dell’immaginario collettivo di grandi e meno grandi spettatori, non sarebbe stato preferibile appendere i guantoni al chiodo ponendo fine alla loro carriera imbattuti, come fece Rocky Marciano, piuttosto che rischiare scivoloni rovinosi…
Guardando Nonno scatenato questa domanda si fa sempre più insistente e preponderante nella mente dello spettatore che è cresciuto allattato al seno di De Niro e dei suoi film, ma che ha visto degradare la sua credibilità nel corso degli anni.
Forse tutto ciò ha la sua logica perversa, forse bisogna andare a scavare un pochettino più in profondità, prendendo le distanze da quella che è la semplice apparenza, forse vedere De Niro coprirsi di ridicolo per tutta la durata di questo film interpretando il nonno sboccacciato di Jason Kelly [Zack Efron] cercando di convincerlo che la vita va vissuta e non bisogna sprecarne nemmeno una goccia, ha ragion d’essere proprio perché avendo cresciuto generazioni di spettatori ora è giusto che dia qualche consiglio sulla vita e dica la sua sulla morte.
Ci proviamo… Ci stiamo provando… Ma risulta effettivamente molto difficile trovare una motivazione valida al perché De Niro abbia accettato di fare questo film e la giustificazione logica a tutto ciò deriva solo dal fatto che Robert De Niro è fondamentalmente un ammalato di cinema: che sia davanti, di dietro o di lato alla macchina da presa, lui ci vuole essere e in qualche modo ci sarà sempre! E tanta passione e dedizione circa il suo mestiere non può che essere ammirevole se non altro perché, poi, c’è speranza che quei soldi vengano reinvestiti nella produzione di qualche opera cinematografica degna di nota [ricordiamo a chi non lo sapesse che De Niro è il fondatore della Tribeca n.d.r.], magari lanciando il regista emergente che cerca la sua occasione o l’attore che degnamente prenda il suo posto nel firmamento cinematografico di Hollywood.
Per quanto riguarda il film in sé viene da chiedersi se chi ama questo genere di pellicole poi sia il primo a sentirsi offeso quando vengono proposte al cinema le classiche commedie di Boldi e De Sica [che siano presi singolarmente o in coppia].
Il film di Dan Mazer altro non è che un road movie stile In viaggio con papà di Alberto Sordi [con le dovute differenza, sia chiaro!], con pochi sprazzi d’ilarità e molto patetismo dove si può ammirare l’ombra di quello che era un tempo un eroe del cinema.
Paolo Corridore
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NONNO SCATENATO
Regia: Dan Mazer
Con: Zack Efron, Robert De Niro, Julianne Hough
Uscita in Italia: mercoledì 13 aprile 2016
Sceneggiatura: John Philips
Produzione: Josephson Entertainment, Ninjas Runnin’ Wild Productions
Distribuzione: Eagle Pictures Italia
Anno: 2016
Durata: 102′