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LA PAZZA GIOIA di Paolo Virzì

la-pazza-gioia1Un gesto di ribellione nei confronti delle convenzioni opprimenti e quotidiane. Con queste parole, Paolo Virzì, ha introdotto il suo ultimo film, La Pazza Gioia, in uscita nelle nostre sale e in concorso alla Quinzaine des Réalisateurs, sezione indipendente del 69esimo Festival di Cannes. Tale ribellione, spesso, assume i contorni labili e foschi della malattia mentale e della follia.

L’imperfezione dell’animo umano che si manifesta senza più il controllo esercitato dall’ipocrisia e dalle menzogne che ci rendono socialmente accettabili. Il capovolgimento di queste norme dello stare al mondo sembra essere il centro dell’ultima fatica del regista livornese, il quale si getta con estrema passione nel raccontare la storia amara – eppure dolcissima – dell’amicizia di due donne, diversissime in tutto ma entrambe pazienti di una casa di cura.

Un buddy movie al femminile ispirato e coinvolgente che fa ridere e piangere in ugual misura e che mostra con sincerità l’amore che Virzì ha per il cinema e per la gente. Soprattutto per quella gente che sbaglia, che perde e che soffre. Ma che spera e merita redenzione.

la-pazza-gioia2Beatrice Morandini Valdirana è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono tutte e due ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, entrambi classificate come socialmente pericolose. Il film racconta la loro imprevedibile amicizia, che porterà ad una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po’ di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani.

Follia, miseria, ansiolitici e antideliranti. Due donne matte, pericolose e sole al mondo. La voglia di superare un passato complesso e doloroso e la necessità di sentirsi ancora parte di quella società che le ha isolate e richiuse in una casa di cura. Le scelte sbagliate e l’ostinazione a non voler morire, ma anzi a cercare ancora l’amore. E’ questo e altro, La Pazza Gioia che mostra l’idea di cinema del suo regista al meglio, con il preziosissimo contributo di due attrici eccellenti.

la-pazza-gioia4Se Valeria Bruni Tedeschi fornisce l’ennesima prova maiuscola, è Micaela Ramazzotti a stupire per misura, intensità e verità. Entrambe le interpreti restituiscono ai propri personaggi un’umanità fragile, contorta, adorabile e spaventosa. Ci fanno ridere e ci commuovono proponendo un ritratto femminile fatto di eccessi, battute fulminanti e fughe rocambolesche. Per poi farci piangere per un silenzio, uno sguardo o una canzone ascoltata al cellulare.

Virzì segue le sue protagoniste durante il viaggio – andata e ritorno – fuori dalla casa di cura e attraverso il proprio passato, ripercorrendo tragitti e ritornando su luoghi appartenuti alla loro vita prima della follia. Prima di essere dichiarate matte da perizie e psicologi. Nulla sembra essere cambiato davvero e tutto fa male allo stesso modo. L’unica svolta significativa è che sono insieme e questo aspetto appare essere più curativo di tutti i farmaci messi insieme. Due solitudini che si sostengono, soccorrendosi con la propria imperfezione e la propria umanità.

“Viva i pazzi che inventarono l’amore”. [Domenico Modugno cit.]

Paolo Gaudio

LA PAZZA GIOIA

3 Teschi

Regia: Paolo Virzì

Con: Micaela Ramazzotti, Valeria Bruni Tedeschi, Anna Galiena, Valentina Carnelutti, Bob Messini, Tommaso Ragno

Uscita sala in Italia: martedì 17 maggio 2016

Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Paolo Virzì

Produzione: Lotus Production con Rai Cinema in coproduzione con Manny Film

Distribuzione: 01 Distribution

Anno: 2016

Durata: 118’

InGenere Cinema

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