Passaggio lampo fuori concorso sulla croisette cannense e poi l’approdo nelle sale per la quarta fatica dietro la macchina da presa di Jodie Foster. Si decide, infatti, nell’arco di una manciata di giorni il destino di Money Monster, action thriller diretto dall’attrice statunitense, che torna sul grande schermo nelle vesti di regista a distanza di sei anni da Mr. Beaver. Nel mezzo, ovviamente, non è stata a guardare, continuando a interpretare le pellicole dei colleghi e a tenersi in allenamento debuttando anche nella regia televisiva con alcuni episodi delle acclamate serie Netflix Orange Is the New Black e House of Cards. Con queste, la Foster si è fatta sicuramente le ossa, quanto basta per dare forma e sostanza a un film che di sostanza ne ha molta tecnicamente e recitativamente parlando, un po’ meno sul fronte drammaturgico.
La Foster si misura con un Genere con il quale aveva avuto a che fare solo come interprete, mettendosi al servizio di cineasti e film che di adrenalina ne hanno saputa iniettare a profusione nelle vene dello spettatore di turno: dal Richard Donner di Maverick al David Fincher di Panic Room, dal Robert Schwentke di Flightplan allo Spike Lee di Inside Man. Inevitabile, a questo punto, che le suddette esperienze si siano tramutate in un pozzo dal quale attingere a piene mani, soprattutto per quanto concerne la gestione, il controllo e la trasmissione sullo schermo della tensione. Quest’ultima è, non a caso, insieme all’ottima performance del duo Clooney–Roberts, la portata principale del menù offerto ai fruitori di Money Monster.
Il tutto, mescolato con lo spassoso impianto dialogico animato da una mitragliata di battute e scene straripanti humour nero, consente allo script di prendere quota e non precipitare a causa della palese carenza sul fronte dell’originalità della storia, dei personaggi e di moltissime situazioni proposte. Ci troviamo catapultati dopo qualche giro di lancetta e un paio di battiti di ciglia al seguito del protagonista, tale Lee Gates, un esperto di finanza che conduce un programma di successo chiamato appunto “Money Monster”. Durante una diretta televisiva, l’anchorman viene preso in ostaggio da un giovane uomo armato e disperato che ha perso tutti i suoi soldi dopo aver seguito un consiglio finanziario dello stesso Gates.
Già la sinossi mette a nudo questo effetto spugna, con una quantità piuttosto elevata di dejà vu che iniziano ad affollare la mente di tutti coloro che con il Genere in questione nutrono una certa familiarità. Restando in epoca recente e lavorando per similitudini e assonanze, il flusso mnemonico si arresta alla pellicola sudcoreano The Terror, Live di Kim Byung-Woo, con un ex anchorman caduto in disgrazia che se la dovrà vedere in diretta radiofonica prima e televisiva poi con un terrorista che lo tiene sotto scacco con una bomba, dopo aver fatto saltare in aria un ponte nel centro di Seoul.
Se, invece, si vuole andare ancora più a ritroso nel tempo, a quel punto i riferimenti più vicini e forti non possono che essere quelli a due capisaldi della filmografia di Sidney Lumet, con i quali il nuovo film della Foster ha non pochi debiti da saldare, ossia Quel pomeriggio di un giorno da cani e in primis con Quinto potere. Con questi, la distanza rimane abissale, ma si nota comunque il medesimo tentativo di trovare il giusto equilibrio tra pathos e umorismo. Lontani anni luce per resa, il fine è però lo stesso, vale a dire quello di trovare un punto di incontro tra le futili esigenze del cinema d’azione d’intrattenimento, con accenti mistery, e un secondo livello più alto di critica sociale [la speculazione economica, i pericoli della globalizzazione, la crisi lavorativa e soprattutto il potere distorto dei mass media nelle mani di chi li gestisce erroneamente].
La morale sta, dunque, dietro l’angolo, ma gli sceneggiatori di Money Monster ci girano a lungo intorno sino al momento in cui non possono più fare a meno di proiettarla sullo schermo nell’epilogo: in tutte le forme di comunicazione, l’ira è cattiva consigliera perché induce a combattere il nemico con le sue stesse armi. Se a questo vai ad aggiungere poi la strumentalizzazione dei mass media, allora il messaggio alla fine arriva forte e chiaro.
Ciò che resta è comunque un prodotto di buona fattura, con una confezione più che apprezzabile, adatto a chi cerca divertimento a buon mercato senza pretese autoriali troppo alte. Proprio per questo, abbassiamo le pretese anche quando la soglia della credibilità rispetto ai fatti e a certe dinamiche mostrate subisce il medesimo sali e scendi di un ottovolante lanciato a folle velocità sulle montagne russe.
Francesco Del Grosso
–
MONEY MONSTER
Regia: Jodie Foster
Con: George Clooney, Julia Roberts, Jack O’Connell, Dominic West, Caitriona Balfe, Giancarlo Esposito
Uscita in sala in Italia: giovedì 12 maggio 2016
Sceneggiatura: Jamie Linden, Alan DiFiore & Jim Kouf
Produzione: Daniel Dubiecki, Lara Alameddine, George Clooney, Grant Heslov
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2016
Durata: 98′