Cristian e Palletta contro tutti. Dietro questo titolo, forse non riuscitissimo, si nasconde la divertente commedia grottesca di Antonio Mondini, romanziere di successo grazie alle avventure del Vicequestore Rocco Schiavone di cui è autore. Con questo esordio, Mondini, dimostra coraggio e amore per storie strampalate, personaggi improbabili, situazioni al limite dell’assurdo, camorristi, burrate e giaguari. Con un cast azzeccato, questo piccolo e delizioso film, è un altro passo avanti verso la discontinuità con la commedia prevedibile e scontata alla quale il cinema italiano troppo spesso ci ha abituati.
Cristian ha una sola via d’uscita: recuperare la pipì di un giaguaro nelle sperdute campagne pugliesi per portare a buon fine una missione pericolosissima. Questo è quello che può accadere a chi punta tutto sul famoso colpo di fortuna come unica possibilità per una svolta nella vita. Ed è quello che accade a Cristian, che non ha un lavoro e non ha voglia di trovarlo, anche perché non sa fare niente. Dovrà fare i conti con i boss del quartiere Silvanello e Sergione, affidarsi al guru della droga John Benzedrina, convincere l’amico Palletta a seguirlo nell’impresa, affrontare la donna cannone, dire almeno una volta la verità alla sua fidanzata Teresa e uscirne vincitore, senza farsi sbranare.
Soggetto originale, evoluzione grottesca e coppia di protagonista semplicemente perfetta, Cristian e Palletta contro tutti, nonostante gli inevitabili limiti da esordio alla regia, ci appare come un’iniziativa da difendere e al quale è impossibile non voler bene.
Dopo una partenza troppo interlocutoria, il film decolla quando i suoi protagonisti, interpretati magistralmente da Libero Di Rienzo e Pietro Sermonti, partono per una missione tanto buffa quanto rischiosa. In un’Italia fatta di freak, sfigati, nullafacenti e malviventi, Mondini mette al centro di questa avventura la voglia di fare il grande salto di una generazione alla quale tutto appare senza senso, sia questo il lavoro, lo studio o la famiglia. In un periodo storico nel quale i figli stanno peggio dei padri, “la svolta” sembra essere l’unica cosa da inseguire e che potrebbe risolvere una vita tendenzialmente vuota, precaria e senza prospettiva.
E’ questo sentimento che anima Cristian e Palletta, oltre a quello dell’amicizia che in questo universo resta l’unico valore incrollabile e su cui fare affidamento. Infatti, è il rapporto tra i due a concedere allo spettatore l’empatia giusta per godere della disavventura strampalata che il regista propone.
L’alchimia tra Di Rienzo e Sermonti è evidente e il loro interagire ricorda quello delle coppie inverosimili che spesso ammiriamo nei buddy movie americani. Irresistibile, in quest’ottica, il rapporto sessuale estorto dalla Donna cannone di un circo squallido e sfigatissimo al povero Cristian, che s’immola sostenuto dall’amico Palletta. Sequenza divertentissima che pare provenire da un film di Álex de la Iglesia, nella quale si cita Fellini e si sogna Alessia Marcuzzi.
Se la nostra cinematografia concedesse più risorse a questo tipo di progetti – e ad altri, magari di Genere – non allineati alla produzione ordinaria, potremmo finalmente assistere alla crescita e all’arricchimento che il nostro cinema agogna da anni. La speranza è quello che anche i grandi produttori italiani si aprano alle nuove idee, dimostrando coraggio e voglia di rischiare.
Questa sì, che sarebbe una svolta.
Paolo Gaudio
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CRISTIAN E PALLETTA CONTRO TUTTI
Regia: Antonio Mondini
Con: Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Rocco Ciarmoli, Giselda Volodi, Margherita Vicario
Uscita sala in Italia: giovedì 9 giugno 2016
Sceneggiatura: Antonio Mondini
Produzione: Combo Produzioni
Distribuzione: Notorious Pictures
Anno: 2016
Durata: 90’