Prendete l’estetica rarefatta e contrastata delle graphic novel di Frank Miller, aggiungente l’amore per i film di Sergio Leone e di David Lynch, un pizzico di cultura vampiresca e prima di servire, una spruzzata del cinema proveniente da Teheran. Si ottiene così il conturbante e atipico A Girl Walks Home Alone at the Night, opera prima di grande successo della regista Ana Lily Amirpour. Una sorta di “western con il vampiro” che omaggia grandi icone del cinema, come James Dean e Sophia Loren, sperimentando un linguaggio prevalentemente visivo, rispetto a una trama ridotta all’osso ma non per questo, priva di contenuto. Passato ben due anni fa alla Festa del Cinema di Roma, la pellicola arriva nelle nostre sale inserita nell’interessante rassegna Nuovo Cinema Teheran, interamente dedicata alla cinematografia iraniana che conferma un momento di grande poliedricità artistica, che sembrava aver toccato l’apice quattro anni fa con l’Oscar per Una Separazione.
Le cose strane si muovono a piedi a Bad City. La città iraniana dei fantasmi, è il rifugio delle prostitute, dei tossici e dei magnaccia e di tutte le anime perverse. È un luogo che puzza di morte e senza speranza, dove un vampiro solitario minaccia gli sgradevoli abitanti della cittadina. Ma quando un ragazzo incontra una ragazza, inizia a sbocciare una anomala storia d’amore… rosso sangue.
Sospeso, insolito e affascinate, l’esordio di Ana Lily Amirpour che prova a mescolare lo spaghetti western con il cinema dell’orrore, al fine di raccontare una storia d’amore impossibile incastonata in uno splendido bianco e nero. Poiché l’incontro tra il vampiro e il ragazzo rockabilly è di quelli che mettono in discussione ogni decisione e spingono al cambiamento. Specialmente se a operare questo difficile cambiamento è un mostro assetato di sangue che si aggira in una città nella quale ogni abitante ha qualcosa di cui pentirsi o più semplicemente necessita del castigo per i propri delitti. Nessuno è innocente a Bad City – altro riferimento chiaro ai fumetti di milleriana memoria – e l’operato di questo vampiro “velato” appare come quello di un giustiziere che porta morte e pena a coloro i quali meritano soltanto questo tipo di epilogo.
Com’è possibile incontrare l’amore in uno scenario del genere? Incontrare qualcuno di innocente da salvare o proteggere? E come può un vampiro, concedere questa salvezza? Questo sembra chiedersi A Girl Walks Home Alone at the Night, e lo chiede allo spettatore che s’interroga sul senso della moralità in un orizzonte composto da assassini, prostitute, padri degeneri e creature demoniache. Tuttavia, è proprio in questo contesto che l’amore appare come un gesto rivoluzionario che sovverte l’ordine prestabilito delle cose e concede – anche al più oscuro dei caratteri – il sovvertimento mai sperato.
E’ evidente il rimando politico all’attuale situazione iraniana che appare alla ricerca disperata di un’equilibrio tra libertà e legalità, tra Stato e cittadino tra religione e diritto.
Ana Lily Amirpour esordisce con un film che utilizza il Genere e l’aspetto più visionario della settima arte, veicolando un messaggio di cambiamento e coraggio, mostrando il chiaroscuro di una società – quella iraniana, ma per certi versi anche la nostra – sempre più accartocciata su se stessa, divisa tra ciò che deve e ciò che vorrebbe essere. Davvero un’autrice da seguire con attenzione che si appresta a realizzare un nuovo film dal cast internazionale che vanta star del calibro di Keanu Reeves, Jim Carrey, Jason Momoa, Giovanni Ribisi e Suki Waterhouse.
Paolo Gaudio
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A GIRLS WALKS ALONE AT THE NIGHT
Regia: Ana Lily Amirpour
Con: Sheila Vand, Arash Marandi, Marshall Manesh, Mozhan Marnò
Uscita sala in Italia: giovedì 30 giugno 2016
Sceneggiatura: Ana Lily Amirpour
Produzione: Say Ahh Productions, SpectreVision, Logan Pictures
Distribuzione: Academy Two
Anno: 2014
Durata: 107’