Le battaglie del secolo de La Gazzetta dello Sport continuano ad assediare le edicole con i curati volumi dedicati alle guerre fra supereroi. E’ il turno di Fear Itself, crossover a fumetti di sette capitoli che si chiude nel secondo volume ancora in distribuzione.
Nonostante anche questa storia possa vantare la presenza di numerosi superuomini, lo schieramento dei buoni, stavolta, vede focalizzarsi l’attenzione di Matt Fraction, ai testi, su Thor e su l’ex Capitan America, lasciando Iron Man e gli altri su un piano secondario, e mescolando le pedine di buoni e cattivi.
Il tutto ha inizio con Sin, il nuovo Teschio Rosso, che riportato alla luce un manufatto bramato da suo padre anni prima, riesce a far tornare sulla Terra il Serpente che, si scoprirà, essere il fratello di Odino e una sorta di suo alter-ego del tutto negativo deciso a prendere possesso del mondo degli uomini.
Mentre Odino abbandona la Terra a sé stessa, Thor – senza il benestare del padre – e gli altri Vendicatori cercano di respingere l’avanzare della malvagia forza che, attraverso delle armi magiche, sembra aver preso il possesso di alcuni superuomini.
Il ruolo di Odino è trasversale: inizialmente assimila in maniera molto fredda la notizia del ritorno del Serpente, successivamente supporta Tony Stark, che gli chiede ospitalità nelle sue officine per mettersi al lavoro sulla costruzione di nuove armi e riaccoglie il figlio, pesantemente provato dalla lotta con Hulk e la Cosa posseduti.
Fear Itself è un’avventura corale dalla costruzione semplice, assai più semplice, ad esempio, di Civil War, con un villain di saga ben riconoscibile circondato da comprimari altrettanto malvagi.
Dicevamo “semplicità”, e semplice ma efficace è il lavoro di sceneggiatura di Matt Fraction, che riesce a concretizzare in modo abbastanza naturale la paura che andrà ad investire l’intero mondo terreno e ultraterreno.
Disegni moderni, scene d’azione davvero ben costruite e bei colori.
Luca Ruocco