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CATACOMBA di Lorenzo Lepori e Roberto Albanesi

CATACOMBA COVER FILMLorenzo Lepori è ormai un regista di culto nel cinema indipendente italiano più estremo e weird, che con il nuovissimo Catacomba [2016] realizza la sua opera migliore e più matura. Elementi trasversali ai suoi film sono il parossismo, la voluta esagerazione, il non prendersi troppo sul serio, la contaminazione fra horror, erotico e pulp, nel segno dei vecchi B-movies italiani di Polselli [ispirazione dichiarata di Lepori] e compagnia. Catacomba è un horror erotico a episodi – quattro, racchiusi in una cornice diretta da Roberto Albanesi – ispirato a quei fumetti horror/sexy a base di sangue e sesso che tanto andavano di moda in Italia negli anni Settanta. La cornice, Un diavolo per capello, è un horror/comedy con protagonista un ragazzo nerd [Simone Chiesa] che per ingannare l’attesa dal barbiere legge la raccolta di fumetti Catacomba introducendo così le quattro storie. Ogni episodio è introdotto e concluso dai disegni dell’omonimo Lorenzo Lepori, storico disegnatore di Oltretomba e Storie blu, autore anche delle meravigliose locandine che sono un valore aggiunto al film. Tutte le storie, ad eccezione della seconda [scritta dal solo Lepori], sono sceneggiate dal regista insieme ad Antonio Tentori, nome storico del cinema horror italiano.

Evil Tree ha come protagonista lo stesso Tentori nei panni di uno sceneggiatore che si reca in un bosco per trovare l’ispirazione: ha però la sfortuna di incontrare due streghe [Eleonora Sinotti e Silvia Ercolini, efficacissime con il loro aspetto dark] che lo sacrificano a Satana, il quale si manifesta poi alle due donne sotto le spoglie di Giovanni Pianigiani [un altro nome conosciuto nell’indie italiano]. Ma la vendetta è dietro l’angolo. Insieme all’episodio conclusivo, questo è il più spinto in fatto di sangue ed erotismo: oltre all’amplesso col diavolo, assistiamo addirittura a una fellatio praticata dalla Sinotti al protagonista, che sfocia poi in una serie di effetti speciali gore e splatter di ottima fattura. Evirazione in primo piano, testa mozzata [realizzata da Sergio Stivaletti], arti amputati e poi divorati dalle due streghe, con schizzi di sangue in abbondanza.

catacomba 2Alien Lover è il più “grezzo” stilisticamente, ma altrettanto riuscito come storia e divertimento. Ispirandosi forse ad Alien Prey di Norman J. Warren, Lepori immagina che la protagonista Tamara [Simona Vannelli] si accoppi di nascosto con un amante venuto dallo spazio. Il marito, convinto di essere preso in giro, architetta uno scherzo con due amici, mentre nei dintorni si aggira un alieno assassino: sarà lo stesso di cui parla la donna? In Alien Lover troviamo il lato più pulp del primo Lepori, con la messa in scena di personaggi bizzarri nella provincia toscana ripresa nei suoi aspetti più torbidi. Non mancano ovviamente le scene di sangue, tra ferite di ogni tipo e una testa mozzata, l’erotismo è ridotto ma il corpo nudo della Vannelli fa il suo bell’effetto. Il make-up degli alieni fa tanto B-movies anni Settanta, e Lepori non si fa mancare nulla, nemmeno due “Man in Black” che danno la caccia all’alieno Pio Bisanti, volto ricorrente nel cinema del regista.

In Una messa nera per Paganini [così come nel successivo episodio] possiamo notare un netto miglioramento estetico, con fotografia e scenografie più raffinate: la differenza coi precedenti due è dovuta alla lunga gestazione del film, periodo in cui Lepori ha avuto modo di maturare ulteriormente nella regia. Qui si entra nel gotico puro: un anziano collezionista vive con la moglie in un castello dove conserva alcuni oggetti appartenuti a Paganini; durante una festa, un giovane con la sua stessa ossessione [Pascal Persiano: Paganini Horror, Voci dal profondo] scopre un orribile segreto custodito nei sotterranei. A cominciare da Persiano, è chiara l’ispirazione dal film di Cozzi: il musicista ha sempre ispirato leggende esoteriche, che Lepori trasfigura in una riproposizione dell’episodio del Giardino delle torture incentrato su Poe. Se il gore è limitato alle budella usate come corde di violino, l’episodio colpisce per la sua atmosfera gotica e malsana, con le candele, la cripta, il fascino della sensuale femme fatale Stefania Vestri, il make-up mostruoso [in senso buono] del cadavere redivivo e imprigionato di Paganini.

catacomba 3La maschera della morte rossa, l’episodio più estremo, riuscito ed elegante, chiude a meraviglia l’antologia. Ossessionato dal suicidio della moglie Ligeia [Simona Vannelli], un uomo ne attende il ritorno insieme ad alcuni individui mascherati: un giorno compare Morella [Eleonora Sinotti], che lo coinvolge insieme alla moglie rediviva in una danza di sesso e morte. Nella vicenda, Lepori inserisce elementi da Poe – non solo la storia del titolo [il velo rosso, le stanze, i tre uomini sfigurati], ma anche altri racconti che danno il nome alle due protagoniste. Più che la trama, è l’atmosfera ad avvolgere lo spettatore: così onirica, perversa e sanguinaria, è forse quella che rispecchia maggiormente i fumetti a cui il film si ispira. L’erotismo è ai limiti dell’hard [vediamo un accenno di fellatio praticato dalla Sinotti al protagonista], l’amplesso con Morella e il threesome con lei e Ligeia sono davvero spinti e realistici – da notare anche la necrofilia in stile Buio Omega. Completano il tutto gli effetti gore e splatter di David Bracci e Alessandro Catalano, con il corpo dell’uomo tagliato in due e divorato avidamente, budella comprese.

Davide Comotti

CATACOMBA

3 Teschi

Regia: Lorenzo Lepori, Roberto Albanesi

Con: Simone Chiesa, Massimo Mas, Antonio Tentori, Eleonora Sinotti, Silvia Ercolini, Giovanni Pianigiani, Simona Vannelli, Pio Bisanti, Pascal Persiano, Moreno Fabbri, Stefani Vestri, Luigi Fedele

Uscita in sala in Italia: /

Sceneggiatura: Lorenzo Lepori, Antonio Tentori, Roberto Albanesi

Produzione: Baionetta Movies Production, New Old Story Film Casalpusterlengo

Distribuzione: DVD 30 Holding [Ottobre 2016]

Anno: 2016

Durata: 70’

Trailer:

InGenere Cinema

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