Il regista di Perez e Mozzarella Stories, conferma il suo interesse per il grottesco e il surreale realizzando una terza opera di straordinario fascino e cupezza. Indivisibili è senza dubbio una scommessa vinta da Edoardo De Angelis che attraverso una storia di separazione e della straziante sofferenza che ne consegue – soprattutto se a farlo sono due sorelle unite letteralmente all’altezza del bacino – compie la sua opera più riuscita, affascinante e dolente. Un film che oscilla tra sogno e realtà, capace di un affresco lucido e terribilmente oscuro sulla crescita, l’emancipazione e il diritto di affermare se stessi. Passato con successo alle Giornate degli Autori della 73esima Mostra di Venezia, nonché vincitore del Premio Pasinetti, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti e dei Critici Cinematografici, Indivisibili, racconta la storia di Viola e Dasy, due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando le due giovani scoprono di potersi dividere, concedendosi quella normalità tanto agognata.
Viscerale e lirico, eppure così reale e concreto. De Angelis ci porta in una fatiscente Castel Volturo popolata da disperati, neomelodici, nani, preti-impresari che vendono indulgenze, padri-padroni, prostitute, poeti, malavitosi e viscidi approfittatori. Un freak show nel quale le due gemelle, paradossalmente, sono indicate come “i mostri” da fotografare, toccare o addirittura venerare come sante. In un contesto nel quale bene e male sono diluiti talmente tanto da non distinguersi più, Viola e Dasy – omaggio alle sorelle Daisy e Violet Hilton, le siamesi di Freaks, capolavoro di Tod Browning – saranno costrette ad affrontare un viaggio allucinato che le condurrà a relazionarsi con la miseria umana e a emanciparsi dall’ignoranza e dalla superstizione.
Come Pinocchio – il freak per eccellenza: un burattino vivente – anche le due gemelle, interpretate magnificamente da Marianna e Angela Fontana, sono l’innocenza in pasto alla bruttezza che domina il mondo, costretta a combattere per non soccombere. La loro tenacia e il non sottrarsi alla lotta, neanche quando tutto sembra precipitare, consentiranno alle sorelle di trovare il riscatto che hanno meritato. Riscatto che quelle terre fotografate magistralmente da De Angelis con sofisticati piani sequenza, inseguono disperatamente e che passa necessariamente con il raggiungimento della normalità. Traguardo troppo a lungo sottovalutato e che Dasy agogna profondamente, poiché negata già tra le mura domestiche.
Anche la famiglia in questa storia appare come un luogo nel quale l’oppressione cresce costantemente, rafforzandosi come uno strisciante ricatto morale. L’amore è un fardello molto pesante che nessuno sembra voler sostenere, neppure la madre e il padre di Viola e Dasy, che gli hanno preferito l’opportunismo.
Ad arricchire questa bellissima opera, c’è senz’altro la musica straordinaria di Enzo Avitabile, il quale di questo territorio sembra aver sintetizzato ogni cosa nella sua arte. La colonna sonora è il tessuto che veste il film e che gli conferisce l’aspetto e la forma del grande cinema. Il linguaggio che Avitabile utilizza per le sue canzoni, sembra nascere spontaneamente, senza alcuno sforzo. Come una pianta che, godendo dell’acqua e del Sole di quel territorio, vi appartiene e ne costituisce il senso e l’anima.
Tra Garrone e Kusturica e con contenuti cari a David Cronenberg, Edooardo De Angelis mette a fuoco il suo sguardo cinematografico, restituendoci una pellicola che potrebbe resistere all’inesorabile passare del tempo. Da non perdere.
Paolo Gaudio
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INDIVISIBILI
Regia: Edoardo De Angelis
Con: Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio, Marco Mario De Notaris, Gaetano Bruno, Gianfranco Gallo, Peppe Servillo
Uscita sala in Italia: giovedì 29 settembre 2016
Sceneggiatura: Nicola Guaglianone,Barbara Petronio, Edoardo De Angelis
Produzione: Tramp Limited e O’Groove
Distribuzione: Medusa Film
Anno: 2016
Durata: 100′