Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi nel 1986, compie trent’anni. Una vita editoriale lunga e fortunata che lo ha visto diventare protagonista del secondo fumetto più venduto in Italia. Per l’occasione, il documentario Dylan Dog – 30 anni di incubi ripercorre la storia del personaggio dagli esordi in edicola fino alle novità più recenti, attraverso rari materiali d’archivio e testimonianze esclusive di chi ha contribuito al suo incredibile successo, tra cui il creatore Tiziano Sclavi, l’editore Sergio Bonelli, gli storici disegnatori Angelo Stano e Claudio Villa e il nuovo curatore Roberto Recchioni.
Qualche riga per annunciarvi un lavoro messo a punto negli ultimi mesi dal sottoscritto insieme a Marcello Rossi per il canale Studio Universal
Dylan Dog – 30 anni di incubi, un documentario che in poco meno di 30 minuti ripercorre e racconta la storia del personaggio creato da Tiziano Sclavi che esordì nelle edicole nel 1986 e in pochi anni si trasformò in un vero e proprio fenomeno culturale.
Un documentario che ci ha portati a raccontare l’Indagatore dell’Incubo insieme agli autori che ne hanno decretato il successo, e a prendere parte attiva proprio all’evento che Sergio Bonelli Editore ha dedicato ai 30 anni dell’Old Boy: il Dylan Dog Horror Day.
Proprio durante la serata di incontri e proiezioni organizzati al Cinema The Space Odeon di Milano, il pubblico ha avuto modo di vedere in anteprima Dylan Dog – 30 anni di incubi, prima della sua messa in onda su Studio Universal nel mese di ottobre. Ma procediamo con ordine.
Queste tutte le novità regalate da Sergio Bonelli Editore durante la conferenza stampa nella sala eventi della Mondadori Megastore di Milano, per quello che sarà un anno importante per l’indagatore dell’incubo:
- E’ già in edicola un albo importante, celebrativo: Mater Dolorosa, firmato da Roberto Recchioni e Gigi Cavenago. Un albo a colori che rappresenta un’eccezione e un’eccellenza innanzitutto per quanto riguarda il lavoro fatto sui disegni da Cavenago. Tavole disegnate e colorate da un autore che è riuscito a raggiungere livelli anormali per un fumetto da edicola con uscita a cadenza mensile.
Un lavoro che scardina completamente la griglia bonelliana [già messa a dura prova negli ultimi anni] per concedere ai lettori un viaggio a 360° nella vita dell’indagatore dell’incubo; un viaggio che attraversa il tempo e lo spazio, riporta in vita vecchi personaggi, rimette in scene vecchie situazioni, e le alterna e le ibrida alle nuove e ai nuovi arrivati. Li mette a confronto, nell’alternanza di colori che esaspera il passaggio di stato d’animo, di realtà e di dimensione. Li rende iconici nelle splash page pittoriche.
Un lavoro che ben si sposa con quanto fatto dal curatore a livello narrativo: ora, rimanga chiaro che anche Mater Dolorosa risente un po’ dei classici “difetti” narrativi riscontrabili in un albo celebrativo, il dovere/volere raccontare Tutto [con la T maiuscola], ad esempio, per poi lasciare il lettore nella sospensione più sbalorditiva di un ciclo che non può e non deve rassicurare, per dare alla serialità degli eventi nuova carica e potenza per ripartire. Ma in questo numero 361, il Tutto è la sommatoria di tre Tutto: quello di Dylan, di cui sono affrontati il passato [quello remoto del galeone insieme a mamma Morgana e papà Dylan senior, direttamente dal numero 100 della saga; e quello più prossimo de Il lungo addio, albo numero 71]; il presente [della malattia che ha colpito Dylan qualche anno fa e di Mater Morbi, protagonista dell’albo 280, il più amato firmato da Recchioni finora, che qui scopriremo nelle vesti di anti-madre, un’antitesi nera – ma non per forza negativa – di mamma Morgana; ma anche quello rappresentato da John Ghost e da quella sorta di cospirazione che il biondo magnate sembra stare ordendo da tempo intorno a Dylan Dog, coinvolgendo anche Groucho e Bloch – se ne erano avute avvisaglie proprio durante la “fase 2”]; e il futuro [solo una pennellata, proprio attraverso le parole di Ghost].
Ma torniamo al Tutto: quello di Tiziano Sclavi rappresenta lo scheletro rigido della storia. Il viaggio sul galeone della famiglia Dog del diciassettesimo secolo; l’ossessiva ricerca di una “cura” alla morte del padre di Dylan; la figura materna; ma anche qualcosa che a Dylan è anteriore, in una sequenza in auto che rimanda direttamente al custode di cimitero Francesco Dellamorte.
E Recchioni? Beh, il suo lavoro non è solo quello del collante, ma del magma che riempie, del morbo che trasforma la mitologia sclaviana rendendola altro da sé. Simile all’apparenza, ma assai mutata, deviata e piagata da tematiche tipiche della poetica del creatore di Orfani: l’ossessione per la malattia, su tutto, racchiusa alla perfezione in una striscia d’umorismo nero, che diventa motivazione stessa della Storia delle storie nel mondo di Dylan.
Mater Dolorosa dimostra come un personaggio come quello di Dylan Dog riesca ad essere non solo vivo a distanza di 30 anni dal suo esordio in edicola, ma anche estremamente fertile e pronto a mutare geneticamente per mostrarsi differente, “altro”, riuscendo a stratificare personalità autoriali differenti all’interno di una camicia rossa e di una giacca nera, pur rimanendo sé stesso. Non è poco. Non lo è.
- Seconda novità importante è sicuramente il numero 362, Dopo un lungo silenzio, il ritorno di Tiziano Sclavi sulle pagine dell’indagatore dell’incubo dopo 9 anni d’assenza.
Questa la sinossi dell’albo, che sarà disegnato da Giampiero Casertano: Dylan Dog è un uomo che non può più bere, perché è stato alcolizzato… ma quando conosce Crystal, pian piano, ci ricasca. Owen Travers è un uomo che beve da quando l’adorata moglie se n’è andata. L’Indagatore dell’Incubo viene ingaggiato da Owen perché il fantasma della moglie morta continua ad abitarne la casa. Una vicenda che affonda la lama nel cuore di tenebra degli esseri umani.
Il volume arriverà anche in libreria e fumetteria, contemporaneamente alle edicole, in un’edizione con cover cartonata [completamente nera a far da negativo a quella bianca da edicola] e avrà anche un’edizione speciale distribuita solo negli store Mondadori.
- E Tiziano Sclavi regala anche la novità più succulenta della giornata: Recchioni, infatti, ha annunciato una nuova serie a fumetti creata da Sclavi e scritta quasi completamente da lui che sarebbe in lavorazione.
- Sempre per Sergio Bonelli Editore sono previste anche le uscite dello speciale volume Dylan Dog Diary, che racconta i 30 anni dell’indagatore dell’incubo attraverso i ricordi degli autori e dei disegnatori della serie; e del DVD del docu-film dedicato a Sclavi Nessuno siamo perfetti di Giancarlo Soldi, con all’interno un estratto da un volume in lavorazione sul creatore di Dylan Dog curato da Busatta.
- Ancora novità: Otto episodi radiofonici curati da Radio 24 che racconteranno le avventure più significative tra quelle firmate da Tiziano Sclavi. La prima radiofonia, L’alba dei morti viventi, è andata in onda lo scorso 1° ottobre.
- E poi la Dylan Dog Experience, una mostra molto particolare, non solo celebrativa del personaggio, che privilegerà le atmosfere “dylandoghiane” e aspetti performativi e interattivi, per provare a sentirsi per un momento l’indagatore dell’incubo. L’Experience sarà organizzata al Lucca Comics & Games in collaborazione con il Comicon, presso l’Hotel Universo dal 28 ottobre al 1 novembre.
E torniamo, in chiusura a Studio Universal. Oltre al documentario, il Canale festeggerà anche Halloween rendendo omaggio a Dylan Dog, per tutto il mese di ottobre, ogni venerdì alle 21.15 a partire dal 7 ottobre e una speciale maratona la notte del 31 dalla seconda serata.
L’omaggio al personaggio creato da Tiziano Sclavi prevede: una rassegna di film citati nei fumetti dell’indagatore dell’incubo; quattro pillole d’ introduzione ad ogni film, della durata di circa 3 minuti, realizzate dal Canale con l’animazione delle tavole di Dylan Dog fornite da Bonelli Editore ed il documentario in Prima TV: Dylan Dog – 30 anni di incubi [30’].
Titoli in ordine di trasmissione:
- 7 ottobre: La notte dei morti viventi [1968] di George A. Romero con Duane Jones, Judith O’Dea.
- 14 ottobre: Essi vivono [1988] di John Carpenter con Roddy Piper, Keith David,
- 21 ottobre: Videodrome [1983] di David Cronenberg con James Woods e Deborah Harry,
- 28 ottobre: The Elephant Man [1980] di David Lynch con Anthony Hopkins, John Hurt e Anne Bancroft.
Il Documentario Dylan Dog – 30 anni di incubi andrà in onda il 7 ottobre alle 21:15
Luca Ruocco