Durante il secondo conflitto mondiale, la spia canadese Max Vatan [Brad Pitt] e l’assassina francese Marianne Beausejour [Marion Cotillard] si incontrano a Casablanca per uccidere un ambasciatore tedesco durante un ricevimento nazista. I due si innamoreranno e scapperanno via insieme ma, poco dopo il matrimonio e la nascita della figlia, la donna sarà sospettata di alto tradimento.
Al suo diciottesimo lungometraggio, Robert Zemeckis si conferma essere un cineasta molto più vicino al buon mestierante che all’autore vero e proprio. I suoi film non hanno mai un tratto distintivo vero e proprio, sono opere di una linearità scolastica e prevedibilmente hollywoodiana. Sia chiaro, questa caratteristica non è assolutamente da considerarsi un difetto, soprattutto se si ha la capacità di affrontare qualsiasi Genere cinematografico con disinvoltura e professionalità. Ma se pensiamo ad un regista come Steven Spielberg, anche lui in grado di saltare da un film impegnato ad un blockbuster, ecco che notiamo subito un’enorme differenza: il tocco del papà di E.T. si riconosce subito; la regia di Zemeckis no. E’ questo probabilmente il suo limite, ovvero non avere né una firma né una voce autoriale forte.
Anche qui si nota questa mancanza, nonostante la storia funzioni ed il coinvolgimento spettatoriale venga attivato fin dalle primissime sequenze. Tuttavia, questo vuoto autoriale disturba tutta la visione del film: si ha come la sensazione di leggere un libro su cui manca la firma dello scrittore, di osservare un quadro di un pittore anonimo, troppo uguale a tante altre opere esistenti.
All’eleganza formale della messa in scena, alle scenografie dettagliate e ai costumi glamour [soprattutto nella prima parte] si contrappongo fragorose cadute di stile: la scena di sesso nella tempesta di sabbia ed il rocambolesco parto sotto un diluvio di bombe. Notevole la sequenza della sparatoria con conseguente assassinio dell’ambasciatore nazista, dove per un attimo sembra di essere sullo stesso set di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, grazie al décor di croci celtiche e alla presenza di Brad Pitt e August Diehl [anche qui nel ruolo di un alto capo nazista che verrà ucciso in un violento scontro a fuoco]. Di certo non siamo davanti ad una citazione ricercata, anche perché Tarantino e Zemeckis non potrebbero essere più distanti tra loro.
Il citazionismo, al contrario, certamente emerge nei confronti di Michael Curtiz e del suo capolavoro Casablanca, con la scelta di ambientare la prima parte della vicenda spionistica nella suggestiva città marocchina. Ma se l’opera di Curtiz è presente come puro omaggio ed ammiccamento cinefilo, la narrazione ed il ritmo sono più vicini ad un intrigo di Alfred Hitchcock, come quelli orchestrati ne Il club dei 39 o ne Il sipario strappato.
Il film, per tutta la sua durata, gioca con la storia del cinema americano. La presenza invisibile della regia, atta a dare esclusivo risalto al racconto, fonde in modo impercettibile i generi cinematografici che hanno fatto grande la macchina dei sogni di Hollywood: melodramma, spionaggio, love story e thriller. Nessuno si sarebbe sorpreso se il film fosse stato girato in bianco e nero tanto deve al cinema che fu: siamo davanti al tipico film classico, classicità intesa sia come tipologia narrativa [linearità del racconto, immagine pulita, presenza di grandi star] che come collocazione storica anche se anacronistica [sembra uscito direttamente dagli anni Cinquanta].
La domanda è: c’è veramente bisogno di un cinema di questo tipo, così fuori dal tempo? No, se l’opera rimane nell’anonimato: bisogna cercare di rielaborare con un tocco proprio e distinguibile, di far emergere quell’autorialità la cui latitanza trasforma il film in un semplice amarcord fuori tempo massimo.
Stefano Tibaldi
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ALLIED – UN’OMBRA NASCOSTA
Regia: Robert Zemeckis
Con: Brad Pitt, Marion Cotillard, Lizzy Caplan, Matthew Goode, August Diehl, Raffey Cassidy, Charlotte Hope, Jared Harris
Uscita in sala in Italia: giovedì 12 gennaio 2017
Sceneggiatura: Steven Knight
Produzione: GK Films, Paramount Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2016
Durata: 123′