L’opprimente tranquillità del piccolo paese di Acitrullo, sperduta località popolata da soli 16 cittadini dell’entroterra abruzzese, viene improvvisamente sconvolta da uno strano omicidio: il cadavere di una ricca contessa viene ritrovato sotto la torre del campanile della chiesa, martoriato con un set di coltelli da cucina. Per il sindaco Piero Peluria [Maccio Capatonda], e per suo fratello Marino [Herbert Ballerina], questo inquietante avvenimento potrebbe essere, però, la chiave di volta per riuscire a riportare un po’ di vita e di attenzione verso il loro paese che, a breve, potrebbe essere affiancato ad altri piccoli centri diventati molto noti proprio grazie a sanguinosi episodi di cronaca nera!
In men che non si dica, i desideri dei due Peluria si trasformano in realtà e Acitrullo si popola di un esercito di affamatissimi giornalisti, capitanati da Donatella Spruzzone [Sabrina Ferilli], conduttrice della trasmissione “Chi l’acciso?”, da grotteschi turisti ossessionati da killer e omicidi, oltre che da agenti delle forze dell’ordine, a dire il vero un po’ troppo abituati a aspettare che i reporter TV facciano le indagini al loro posto.
Dopo Italiano medio [2015], Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, torna a raccontare l’Italia, col suo modo assolutamente personale, grottesco e sopra le righe. E come con il suo primo film, i presupposti per trovarsi di fronte ad un episodio alto di satira sociale e di costume ci sono tutti… ma [come nel film precedente] cadono uno a uno dopo qualche decina di minuti di visione.
Capatonda ha abituato il suo pubblico, web e televisivo, ad un tipo di comicità molto elementare, bambinesca, fatta di parole pronunciate in modo errato e con voci nasali, di nomi strani che nascondono l’essenza stessa del personaggio a cui sono affidati e, soprattutto, di uno sguardo estremamente deformato verso quella che è la realtà italiana di tutti i giorni.
Tutti buoni ingredienti che, mescolati anche in maniera grossolana, hanno portato Capatonda sull’Olimpo dei comici italiani. Ma la stessa ricetta, su grande schermo, si dimostra sciatta e raffazzonata, portando sotto la lente d’ingrandimento i difetti di un modo di raccontare probabilmente troppo misero, piuttosto che i momenti comici e quelli riusciti di irrisione, che pure ci sono.
La riuscita filmica di Omicidio all’italiana non riesce ad eguagliare nemmeno lontanamente il potenziale dell’idea autoriale da cui si origina, anzi: si ride troppo poco e ci si sente ingannati da continue battute volutamente ottuse ma che dopo poco suonano banali e, nonostante qualche riconoscibile riferimento cinematografico, il film non poggia su una solida base tecnica.
La macchina-film cammina a tratti, ma si inceppa troppo spesso e non sembra non ci sia un autista pratico alla guida.
Luca Ruocco
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OMICIDIO ALL’ITALIANA
Regia: Maccio Capatonda
Con: Maccio Capatonda [Marcello Macchia], Herbert Ballerina [Luigi Luciano], Gigio Morra, Sabrina Ferilli, Roberta Mattei, Ivo Avido [Enrico Venti], Fabrizio Biggio
Uscita in sala in Italia: giovedì 2 marzo 2017
Sceneggiatura: Marcello Macchia, Gianluca Ansanelli, Luigi Luciano, Daniele Carlani, Sergio Spaccavento
Produzione: Leone Film Group, Medusa Film
Distribuzione: Medusa Film
Anno: 2017
Durata: 94’