Sono passati sette anni da Saw 3D, “aspirante” ultimo capitolo di Saw, una delle saghe horror più chiacchierate degli ultimi anni, nata da un’idea di James Wan, certamente tra i migliori registi del terrore odierni, capace di districarsi con grande maestria tra diversi Generi, dal thriller all’azione, all’horror, verso cui sembra essere più incline. Quando nel 2004 uscì Saw, si ebbe la netta sensazione che quel film, da Wan diretto e scritto con il suo fido collaboratore Leigh Whannell [che poi firmerà anche i capitoli successivi], segnasse una svolta nel Genere, sia narrativa che tecnica: Wan è un artigiano che fa della creatività la sua principale guida, furbo nel cercare stratagemmi e trovate che hanno presa sul pubblico, ricercate e mai banali.
Dopo il primo Saw, Wan si è dedicato alla regia di altri film horror di cui vi abbiamo parlato, producendo però i capitoli successivi della saga, non tutti riusciti.
Il 31 ottobre, in occasione di Halloween, arriva nelle sale italiane Saw Legacy, ottavo capitolo della saga che sembrava ormai chiusa con Saw 3D, che, orfana di Jigsaw, raccontava lo scontro tra il detective Hoffman e Jill, vedova di John Kramer/Jigsaw, per prenderne lo scettro, proponendo le loro turbe mentali e nuove torture destinate a vittime ree di aver compiuto azioni criminose o comunque malvagie. A dirigere il nono capitolo della saga i fratelli Spierig [che firmano la regia di un horror che uscirà a febbraio negli USA: Winchester: The House that Ghosts Built], reduci dal precedente Predestination uscito nel 2014.
Come in Saw 3D anche qui il morto/non morto John Kramer/Jigsaw si sveglia dal sonno eterno per muovere i fili di una storia che vede un suo erede impegnato ad attivare il ‘gioco di tortura’ alla quale siamo abituati…e null’altro. Dispiace per chi scrive doverlo ammettere, ma questo Saw: Legacy è davvero il peggio che ci si poteva aspettare. Non c’è storia in questo film, in cui si assiste ad un continuo tentativo dei malcapitati di sopravvivere alle sevizie di un probabile Jigsaw che stavolta ha scelto veramente male le sue vittime, ognuna peccatrice, chi più chi meno, e quindi obbligata a fare mea culpa senza che questo serva a salvarla, semmai a liberarla dalla “dannazione eterna” di cui parla il loro rapitore, un santone senza tonaca dalle intenzioni buone ma dai metodi sbagliati, per citare una frase dello stesso Wan.
Le nuove vittime sono sbagliate sia perché le loro personalità non sono per nulla interessanti, sia perché lo sviluppo delle loro azioni all’interno della gabbia in cui li costringe Jigsaw non sono influenti ai fini della loro stessa narrazione, tendenti spesso al ridicolo, come dimostrano ad esempio le sconclusionate reazioni rese ancora più enfatiche dal doppiaggio.
Saw: Legacy, scritto da Peter Goldfinger e Josh Stolberg [rispettivamente sceneggiatore e regista di Piranha 3D], è un continuo intervento mal realizzato di copia e incolla dei precedenti, diretto con gran confusione e incompetenza: si ha come la sensazione che i fratelli Spierig abbiano avuto come unico obiettivo quello di creare uno splatter senza anima, senza ritmo, senza idee, noioso e ripetitivo. Brutta anche la nuova versione di Billy, che arriva a bordo del suo ormai immancabile triciclo rosso.
C’è da augurarsi che lo stanco Jigsaw stavolta riposi veramente in pace.
Gilda Signoretti
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SAW: LEGAY
Regia: Mike Spierig, Peter Spierig
Con: Tobin Bell, Laura Vandrvoort, Callum Keith Rennie, Matt Passmore, Clé Bennet, Hannath Emily Anderson, Brittany Allen, Mandela Van Peebles, Paul Braunstein, Josiah Black, Michael Boisvert, Edward Ruttle, Sam Koules
Uscita in sala in Italia: martedì 31 ottobre 2017
Sceneggiatura: Peter Goldfinger, Josh Stolberg
Produzione: Serendipity Productions, Twisted Pictures, A Bigger Boat
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno: 2017
Durata: 92’