Conosco una persona che vide Shining al cinema quando uscì per la prima volta e ne rimase così traumatizzata da strappare ogni pagina di giornale che le capitasse sotto mano in cui compariva l’inconfondibile sguardo luciferino di Jack Nicholson.
Molti anni dopo, e con il trauma ormai alle spalle, mi dice sempre: “… eppure, dopo tanto tempo, quando mi sveglio la notte lo sai qual è la prima cosa a cui penso? Le gemelle nel corridoio”.
Se cerchiamo bene, ognuno di noi può trovare abbastanza facilmente almeno un amico/parente/conoscente che ha vissuto un’esperienza simile.
Questo potrebbe bastare a far capire quanto il film di Kubrick abbia influito sull’immaginario collettivo orrorifico, e non solo, riuscendo anche a risucchiare all’interno del suo strapotere visivo il libro di Stephen King da cui è tratto.
La storia conosciutissima è quella di Jack Torrance, un aspirante scrittore con un passato problematico di violenza e alcolismo. L’uomo accetta l’incarico di custode invernale presso l’Overlook Hotel, dove si trasferirà con la moglie Wendy e il figlio Danny, un bambino dotato di un potere di chiaroveggenza chiamato shining, la “luccicanza”. Ma l’albergo, costruito su un antico cimitero indiano e animato da un’energia negativa causata dalla male perpetrato tra le sue mura nel corso degli anni, non tarderà a manifestare i suoi effetti sui nuovi [?] ospiti.
Entrare all’Overlook Hotel attraverso le porte del grande schermo significa entrarci come se fosse la prima volta. Bastano pochi secondi dell’incipit in cui il volo della macchina da presa segue l’auto di Torrance tra le montagne del Colorado, sulle note del Dies Irae, per precipitare in un altro universo ed essere trasportati nella spirale inesorabile del film.
Rivedere, e allo stesso tempo vedere per la prima volta, la camera 237, le corse di Danny sul triciclo, il labirinto e la cascata di sangue che esce dall’ascensore significa avvicinarsi, soprattutto per i più giovani, alla pienezza e all’unicità dell’esperienza cinematografica.
Il film è anche preceduto dal corto inedito Work and Play, prodotto dalla Park Circus Film, un piccolo antipasto nel quale si alternano brevi interviste a Jan Arlan (produttore), Katharina Kubrick, Diane Johnson [sceneggiatrice] e alle interpreti delle famigerate gemelle [Lisa e Louise Burns].
Le porte dell’Overlook riapriranno solo il 31 ottobre, l’1 e il 2 novembre.
E’ un’ottima occasione per ammirare sul grande schermo il lavoro di uno dei più grandi registi della storia; ma è anche un’ottima occasione per affrontare di nuovo le paure del passato o, magari, essere traumatizzati per la prima volta.
Egidio Matinata
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SHINING
Regia: Stanley Kubrick
Con: Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson, Philip Stone, Joe Turkel, Lia Beldam, Billie Gibson, Barry Dennen, David Baxt, Manning Redwood, Lisa e Louise Burns
Uscita in sala in Italia: 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2017
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Diane Johnson – dal romanzo di Stephen King
Produzione: Warner Bros., Hawk, Peregrine Films
Distribuzione: Warner Bros.
Anno: 1980
Durata: 119’