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HAPPY END di Michael Haneke

happy endCinque anni dopo Amour, Haneke torna per raccontare la decadenza di una famiglia altoborghese che ha ormai perso i suoi valori.

Le tre generazioni [separate da voragini anaffettive] messe in scena dal regista austriaco sembrano muoversi in un labirinto di vicoli ciechi in cui non è previsto nessuno sbocco, nessuna scorciatoia, nessun punto d’arrivo.

Da questo punto di vista, lo stile di Haneke si sposa alla perfezione con il tema trattato: la sua capacità di creare ambienti puliti e ordinati va di pari passo con l’inserimento negli stessi di elementi di disordine emotivo e morale.

Non è un caso che il film sia ambientato a Calais, spazio di transito per i tanti rifugiati che sperano di partire per la Gran Bretagna.

Infatti, la disgregazione familiare che viene messa in scena vuole farsi specchio della decadenza del vecchio continente, di un’Europa immobile, stanca, incapace di fare i conti con se stessa e votata all’autodistruzione.

Le schegge impazzite della famiglia si trovano alle estremità: il nonno e i nipoti sono i personaggi più arzilli, ma sono comunque spinti da motivazioni votate alla distruzione [il nonno vuole suicidarsi, i due nipoti vogliono prendere le distanze dalla famiglia agendo ognuno a suo modo].

Ma se non fosse per un finale volutamente simbolico e molto potente, e da alcuni espedienti per raccontare e complicare la vicenda [attraverso gli schermi di un i-phone e di un computer], il film non riesce ad avere la forza dei lavori migliori di Haneke.

Per il regista, l’alta borghesia è una carcassa in decomposizione, ma il voler raccontare questo in maniera diretta risulta essere una scelta abbastanza sterile. Il cinema riesce ad essere molto più potente nel momento in cui gira al largo, quando riesce a raccontare la realtà passando attraverso altri mondi, e non cercando di centrare il bersaglio seguendo una linea retta.

Egidio Matinata

HAPPY END

Regia: Michael Haneke

Con: Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Mathieu Kassovitz, Fantine Harduin, Franz Rogowski, Laura Verlinden, Toby Jones

Uscita in sala in Italia: giovedì 30 novembre 2017

Sceneggiatura: Michael Haneke

Produzione: Les Films du Losange, X Filme Creative Pool, Wega Film

Distribuzione: Cinema

Anno: 2017

Durata: 107’

InGenere Cinema

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