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AMERICAN ASSASSIN di Michael Cuesta

american assassinTratto dalla serie di best seller di Vince Flynn, American Assassin presenta al grande pubblico, una delle figure più note nel panorama contemporaneo: il superagente della CIA, Mitch Rapp.  Il regista Michael Cuesta, avvalendosi della collaborazione di un dreamteam di sceneggiatori composta da Stephen Schiff [The Americans, Lolita], Michael Finch [Predators] e dai produttori e registi Edward Zwick [L’ultimo Samurai, Shakespeare in Love] e Marshall Herskovitz [Traffic, Mi Chiamo Sam], hanno trasposto nel periodo odierno, il decimo romanzo della fortunata serie, che racconta le origini del personaggio di Rapp e di come entra a far parte nel gruppo di rete segreta interna della CIA, Orion.

Mitch Rapp [Dylan O’Brien] è un ragazzo come tanti, vive una vita ordinaria insieme alla bellissima fidanzata Katrina. Durante un viaggio a Ibiza, la sua vita viene stravolta da un attacco terroristico ai danni del villaggio turistico, dove la ragazza perderà la vita. Mesi dopo, troviamo un Mitch cambiato, assetato di vendetta e di rabbia, che passa le sue giornate tra allenamenti massicci e al poligono di tiro, noncurante del fatto che la CIA lo stia sorvegliando.

Assoldato prima clandestinamente e poi ufficialmente, inizierà un duro allenamento fisico e psicologico, in una sezione speciale gestita dal veterano della Guerra Fredda, Stan Hurley [Micheal Keaton], che notando le forti potenzialità di Rapp, lo assolderà in un’operazione segreta con l’obiettivo di indagare su una serie di attacchi previsti in Medio Oriente.

Il film segue la trasformazione personale e fisica del protagonista, che mosso dal rancore per la perdita della ragazza, fa diventare la sua rivalsa personale, un monito per porre giustizia in un mondo straziato dalla piaga del terrorismo fondamentalista. Il problema principale del racconto è proprio questo: la superficialità di come vengono trattati temi storici e politici odierni, cadendo nel moralismo populista da social network. I personaggi sono subito delineati come buoni o come cattivi, non hanno alcuna profondità, sono tutti integri durante tutta la durata nel loro ruolo di saviors, come ci conferma anche la frase del generale Hurley: “Gente cattiva progetta cose cattive, noi dobbiamo fermarle”.

La trama segue le orme del classico action thriller movie, le volontà del regista di volersi distanziare dagli espedienti di genere canonici, non si deducono, risultando ampiamente scontato e tedioso. La scelta di utilizzare un attore come Dylan O’Brien, fisicamente non corrispondente all’eroe d’azione dei film anni 80, ma che rispecchia la tipologia del ragazzo della porta accanto, rimane fuorviante nel suo essere poco approfondito e privo d’introspezione come talaltro tutto il resto del cast. Michael Keaton, che negli ultimi anni ha portato nuovamente sul grande schermo grandi interpretazioni, non convince appieno nelle vesti del veterano Stan Hurley, una sorta di moderno John Wayne, personaggio cinico e ironico ma nello stesso tempo mentore intransigente e fedele alla patria. A lui sono legate un continuo di frasi e discorsi sull’essere un vero soldato, che sottolineano la dozzinalità dei dialoghi e del modo in cui viene impostato il rapporto tra i due uomini; il costante non rispettare gli ordini di Rapp, diventa solamente il turning point per dimostrare la sua eroicità al maestro e agli altri. Un eroe scialbo, poco credibile, che non fa empatizzare lo spettatore con il su vissuto e i sui sentimenti.

La regia prende in prestito registri visivi di grandi autori come Mann e la Bigelow, risulta forse l’unica vera punta di forza del film. Anche il montaggio curato dal premio Oscar, Conrad Buff, riesce comunque a mantenere ben dosato il ritmo del film a discapito della piattezza dei contenuti e delle interpretazioni. La scelta dello scenografo Andrew Laws, di non mostrare solo la Roma monumentale, ma di girare gran parte delle scene nel complesso residenziale di Corviale, da nota di un eloquente ricerca, e di una volontà da parte del cinema americano, di mostrare luoghi e posti poco conosciuti nell’immaginario italiano statunitense, forse dovuto anche all’enorme successo di Gomorra nel panorama audiovisivo internazionale.

A conti fatti, American Assassin rimane un film tecnicamente piacevole e ben congegnato, ma povero nella sua scrittura e recitazione. Se dovessero pensare di raccontare altre storie di Mitch Rapp, forse potrebbero cercare di tastare certi contenti con più rispettabilità e accortezza, incrementando personaggi più affascinanti e questioni meno demagogiche.

Giovanni Cosmo

AMERICAN ASSASSIN

Regia: Michael Cuesta

Con: Dylan O’Brien, Michael Keaton, Sanaa Lathan, Shiva Negar, Taylor Kitsch

Uscita in sala in Italia: giovedì 23 novembre 2017

Sceneggiatura: Stephen Schiff, Michael Finch, Edward Zwick, Marshall Herskovitz

Produzione: Lionsgate, CBS Films

Distribuzione: 01 Distribution

Anno: 2017

Durata: 112’

InGenere Cinema

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