Dopo il successo di pubblico e critica di Notti in bianco, baci a colazione, Matteo Bussola torna in libreria con Sono puri i loro sogni, edito come il precedente da Einaudi.
Sono puri i loro sogni – Lettera a noi genitori sulla scuola è un libro pieno di riflessioni e interrogativi sulla scuola, su ciò che rappresenta oggi e su quanto sia cambiata rispetto al passato, ma soprattutto è, come rivela il sottotesto, una lettera ai genitori con figli in età scolare.
Bussola, padre di tre bambine che frequentano le medie, le elementari e la materna, fa una lunga e profonda riflessione sull’universo scolastico odierno, su suoi pregi e difetti, ma soprattutto su come sia cambiato il rapporto tra docenti e genitori, e con esso anche l’autorevolezza dei docenti, un tempo temuti moltissimo da alunni costretti a subire insulti verbali, bacchettate sulle mani e altre forme di violenza oggi per fortuna non più giustificate. Quel che é certo, però, é che oggi il senso di protezione dei genitori nei confronti dei figli é diventato morboso, ossessivo: un insegnante che rimprovera un bambino perché troppo distratto, ad esempio, mentre un tempo trovava il sostegno del genitore, oggi rischia di essere contestato e insultato da quest’ultimo soltanto per averlo ripreso. Il rispetto nei confronti degli insegnanti é venuto meno, e con esso anche quel senso di gratitudine di un genitore nei confronti di un docente grazie al quale il figlio ha imparato a leggere e scrivere.
Nel mondo odierno i bambini stanno perdendo quel minimo di senso di responsabilità che veniva richiesto loro, la responsabilità di fare i compiti da soli, di prepararsi lo zaino, ad esempio, venendo continuamente sorvegliati da genitori insicuri che sembrano non avere un orientamento, a volte isterici a causa dei ritmi frenetici della società in cui viviamo, che trasmettono inconsapevolmente ai figli la loro insicurezza, unita al messaggio che da soli non é possibile portare avanti un risultato, perché richiede troppo sacrificio.
Bussola compie una riflessione sul mondo della scuola che ovviamente chiama in causa la società odierna e con essa le famiglie e il personale docente tutto, chiamandoli a raccolta. Attraverso Virginia, Ginevra e Melania, compie un parallelismo molto acuto sulla scuola di oggi e di ieri, mettendosi in discussione come genitore, confrontandosi e scontrandosi con gli altri genitori i cui figli sono compagni di scuola delle sue bambine, traendo varie conclusioni che convergono su una unica linea: La paura che i figli possano venir giudicati e il bisogno di giustificarli e proteggerli sempre e comunque. La scuola ha perso l’autorità di un tempo, e i genitori si sentono autorizzati a criticare ogni scelta presa dai docenti o dal preside, addirittura il menu della mensa che i loro figli disdegnano. Sono loro, i genitori, coinvolti nelle vite dei figli e incapaci di creare quelle piccole e giuste distanze che li rendano consapevoli e fiduciosi in sé stessi, ad essere osservati da Bussola, che fa autocritica. E sono proprio i bambini, con la loro spontaneità, a fare osservazioni a cui noi adulti a volte non diamo importanza, ma che invece contengono messaggi di saggezza, proprio come Melania, che quando corre con il padre per giocare a chi arriva prima alla macchina per portarla a scuola, esordisce con “Hai vinto prima tu!” o nel caso abbia raggiunto prima lei il traguardo, con “Ho vinto prima io!”, perché in fondo, arrivare dopo, se ci si é impegnati, non significa perdere, ma vincere in un momento successivo, e in questa semplice osservazione c’è un significato profondo e ottimista che non andrebbe dimenticato.
Gilda Signoretti
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SONO PURI I LORO SOGNI
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi [www.einaudi.it]
Pagine: 109
Illustrazioni/Foto: No
Anno: 2017