Delphine è una scrittrice di successo. Il suo ultimo romanzo, quello più personale in cui racconta la storia della sua famiglia, è diventato un best-seller mondiale. Scrivendolo si è messa completamente a nudo, al punto da essere accusata di aver strumentalizzato il suo dolore.
Tutti aspettano un suo nuovo romanzo, ma Delphine è paralizzata, ha un blocco creativo.
Durante un incontro con i lettori conosce Leila, una giovane donna affascinante e misteriosa comparsa dal nulla, eppure capace con naturalezza di entrare nella sua vita, come amica e confidente.
La sua presenza in poco tempo diventa imprescindibile e quella che sembrava essere un’amicizia si trasforma in un rapporto morboso e ambiguo.
Dalla prima scena in cui entra in campo il personaggio interpretato magnificamente da Eva Green capiamo che c’è qualcosa che non quadra. Polanski ce lo dice subito: “Amiche, amici, non vi voglio prendere in giro. Guardate attentamente e soprattutto guardate oltre!”. E ci avverte solo con il cinema, con la forza delle immagini, grazie a un campo e controcampo, lavorando sul sonoro e attraverso lo sguardo e la voce delle sue attrici.
D’altronde, è lo stesso regista ad ammetterlo: “La cosa che più mi ha attratto e fin da subito, sono stati i personaggi e le situazioni insolite e inquietanti in cui si ritrovano. […] Il romanzo da cui è tratto il film è un libro che racconta la storia di un libro; questo per me è molto intrigante e mi dava la possibilità di esplorare la contrapposizione tra due donne. […] L’ambiguità tra realtà, finzione o gioco mi attrae in maniera istintiva.”
L’ambiguità è palese, dichiarata e, sequenza dopo sequenza, il film fa capire abbastanza chiaramente il limite che separa la verità dalla finzione.
Ma non è questo il cuore del discorso.
Non è un film per chi ha in mano la penna e il taccuino, pronto a segnalare i “buchi di sceneggiatura”.
Non è un film per chi “Eh, ma io l’avevo capito dall’inizio”.
Based on a True Story, titolo originale molto più affascinante dell’italiano Quello che non so di Lei, non vuole essere un film a sorpresa, quello in cui lo spettatore assiste al colpo di scena finale, capisce tutto e se ne esce dal cinema con gli occhi sbarrati. Non è un film alla The Others, per intenderci, ma ci si trova più dalle parti di uno strano mix tra L’inquilino del terzo piano, Misery e Barton Fink.
Quello di Polanski è un film sulla creazione artistica, sui fantasmi che perseguitano la mente di chi crea e, soprattutto, sul prezzo da pagare per l’ispirazione, un concetto astratto che qui, forse, si fa carne e ossa.
Egidio Matinata
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QUELLO CHE NON SO DI LEI
Regia: Roman Polanski
Con: Emmanuelle Seigner, Eva Green, Vincent Perez, Dominique Pinon, Brigitte Roüan, Noémie Lvovsky, Josée Dayan, Damien Bonnard, Saadia Bentaieb
Uscita in sala in Italia: giovedì 1 marzo 2018
Sceneggiatura: Olivier Assayas, Roman Polanski
Produzione: Belga Films Fund, Belga Productions, Wy Productions
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2017
Durata: 110’