I film migliori, i libri migliori e le migliori opere d’arte in generale sono luoghi in cui tutto si rimette in discussione. Il punto fondamentale sta non nel cercare di fornire risposte, ma nel continuare costantemente a porsi delle domande.
“Quand’è che abbiamo sbagliato?”
“Quando abbiamo creduto di essere migliori di loro.”
Questo dialogo tra Sergio Morra e la moglie, nel momento in cui la loro scalata verso il paradiso sembra essersi interrotta a mezz’aria, capovolge il punto di vista che si pensava di avere su Loro 1 e innesca una nuova rimessa in gioco delle convinzioni e delle idee che scaturiscono dal nuovo film di Paolo Sorrentino.
Loro, in questo senso, è una parola che si distacca dalla sua dimensione di lontananza e assume un significato più vicino, anche se non meno ambiguo. Siamo davvero certi di metterci al sicuro tracciando un solco tra ‘loro’ e ‘noi’? Il film si insinua nei contorni sfumati di un mondo che costruisce se stesso sul mistero, sul non detto e sul fascino del proibito, ma sembra al contempo far filtrare l’idea che le cose sono molto più semplici del previsto.
Anche un uomo-mondo come Silvio Berlusconi può nascondere dietro la sua storia, il suo volto e la sua mitologia, meno di quanto possa apparire.
“Sei solo un bambino che ha paura di morire”, gli dice Veronica in un confronto finale teso e costruito in maniera magistrale. E Berlusconi, mattatore assoluto di questa seconda parte, viene messo a nudo dalla penna e dalla macchina da presa di Sorrentino, il cui cinema [e spesso non viene sottolineato] è sempre profondamente umano e sincero, e diventa un personaggio perfetto per il cinema del regista napoletano.
“La maschera, il potere, la solitudine” è il titolo di un libro sul cinema di Sorrentino di qualche anno fa; questi tre temi trovano in Loro un terreno fertile in cui germogliare. Vediamo il Berlusconi politico/venditore/imprenditore/[forse Dio, forse doppio] in alcune scene cinematograficamente potenti e anche molto divertenti [il dialogo con Ennio, la chiamata di Antonio Pallotta, gli incontri per convincere i senatori]; poi arriva un Berlusconi più umano, che continua imperterrito nella sua recita infinita ma forse comincia a sentire qualche scricchiolio, soprattutto attraverso le parole di alcuni personaggi con cui viene in contatto [la giovane Stella, Mike Bongiorno, di nuovo Veronica e altri ancora]. Sorrentino e Contarello umanizzano un personaggio sempre troppo legato ad un universo distante, lontano e irraggiungibile per restituirlo sullo schermo ad altezza d’uomo.
Ma, inevitabilmente, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. L’arco di tempo coperto dal film raggiunge anche il terribile terremoto de L’Aquila e la scena che mette in relazione la rielezione di Berlusconi a Presidente del Consiglio e la scossa che distrugge vite, case, chiese e monumenti, è una delle tante di questo film che ricorderemo in futuro.
Come di certo ricorderemo il delicato e lento recupero e la deposizione di un Cristo dalle macerie del terremoto, sotto gli occhi di una popolazione piena di paura ma anche di speranza.
E nel movimento di quella statua nel vuoto non si può non cogliere un riferimento e forse anche una sorta di risposta o di chiusura a distanza nel tempo, nella storia e nel cinema, al volo della statua di Cristo che apriva La Dolce Vita.
Egidio Matinata
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LORO 2
Regia: Paolo Sorrentino
Con: Toni Servillo, Elena Sofia Ricci, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Euridice Axen, Fabrizio Bentivoglio, Roberto De Francesco, Dario Cantarelli, Anna Bonaiuto, Ricky Memphis, Michela Cescon, Roberto Herlitzka
Uscita in sala in Italia: giovedì 10 maggio 2018
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Produzione: Indigo Film, Pathé e France 2 Cinéma
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2018
Durata: 100’