Clint non sbaglia un colpo. Lo hanno detto tutti nei tantissimi anni che Eastwood ha dedicato alla macchina da presa; anche quando non si è potuto parlare di capolavoro, ha realizzato comunque dei film degni di nota. E non fa certo eccezione la sua ultima, incredibile fatica.
Tratto da una storia vera, Il corriere – The Mule racconta l’assurda storia di Earl Stone [Clint Eastwood], l’ultraottantenne che un giorno coglie un’opportunità insolita; abile e preciso alla guida, gli viene chiesto di fare il corriere, pur non sapendo – almeno in un primo momento – quale fosse il carico da trasportare. Solo e allontanato dalla famiglia, Earl vede questa come l’unica soluzione per mettere da parte un gruzzoletto e tentare un riavvicinamento per espiare le proprie colpe. A dargli la caccia sarà lo zelante agente speciale della DEA Colin Bates [Bradley Cooper], che non si darà per vinto neanche quando tutto il suo reparto verrà messo con le spalle al muro.
Eastwood torna davanti la macchina da presa dopo quel fortunatissimo Gran Torino. E non è un caso, infatti, che lo faccia per portare in scena di nuovo la storia di un uomo comune che si trova solo casualmente coinvolto in eventi più grandi di lui. Non sono poche, in effetti, le somiglianze con il suo ultimo protagonista; si può, insomma, scovare una traccia comune nei suoi personaggi più recenti, sempre burberi e velatamente razzisti ma dal cuore d’oro. Ed è questo che più colpisce di Eastwood: la sua capacità di utilizzare degli standard pur riuscendo a sorprendere ogni volta.
Lo stesso giudizio si può dare sul suo lavoro dietro la macchina da presa; un autore neoclassico come lui sa che la regia dev’essere sempre al servizio di una storia, perché è quest’ultima quella che conta davvero.
Questo fa sì che non esista mai un’inquadratura di troppo o che indugia a lungo rischiando di rimanere vuota; la poetica che ha sempre mosso Eastwood – e che non lo abbandona neanche in quest’occasione – è la costante ricerca dell’inquadratura in grado di fornire un’informazione. Così succede che ogni dettaglio, ogni campo e controcampo non sia mai in più, un banale esercizio di bravura, ma informi lo spettatore di ogni dettaglio rilevante per il regista. Un modo di fare regia, questo, estremamente rispettoso nei confronti dello spettatore, che si sente sempre attivo e coinvolto nella comprensione del testo e non si senta mai annoiato o, nel peggiore dei casi, trascinato dagli eventi. L’esempio lampante è sicuramente l’inquadratura del pick-up di Earl, che ha un adesivo sulla guerra in Corea proprio sotto la targa; questo piccolo, e a prima vista insignificante dettaglio ci dice moltissimo sul passato e, quindi, sul carattere del protagonista. Un modo per far riflettere lo spettatore e coinvolgerlo nella comprensione del testo. In questo splendido lavoro di lucidità registica, anche la fotografia riesce nel tentativo di dare la giusta colorazione emotiva ad ogni inquadratura, dipingendo di volta in volta una scena sempre vivace ed accattivante.
A supporto dell’incredibile lavoro messo in scena, intervengono anche attori ineccepibili, perfetti nei loro rispettivi ruoli: Cooper – che ha trovato in Eastwood il proprio mentore – si muove con estrema bravura sul set; pur non essendo il suo il ruolo principale, ed avendo quindi un minutaggio non elevato, riesce a dare la giusta profondità al proprio personaggio e donandogli delle sfumature notevoli. Molto bravi anche tutti i vari comprimari: da Michael Pena a Dianne Wiest, ognuno riesce a metterci del proprio con semplicità ma anche moltissima intensità. Inutile parlare, ovviamente, della performance di Eastwood che, come anticipato, si dedica ormai da anni alla messa in scena di personaggi standard nelle loro caratteristiche generali, ma inseriti in contesti talmente diversi da assumere sfumature di volta in volta strabilianti.
Dopo aver passato qualche anno al racconto di eroi americani classici, con The Mule Eastwood torna a parlare di uomini comuni, uomini che hanno comunque una grande potenzialità, con quel pizzico di patriottismo lo contraddistingue.
Un film destinato a diventare un cult, come ogni suo lavoro.
Claudia Anania
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IL CORRIERE – THE MULE
Regia: Clint Eastwood
Con: Clint Eastwood, Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest, Andy Garcia, Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio, Lobo Sebastian, Clifton Collins Jr., Manny Montana, Jill Flint, Robert Lasardo, Loren Dean
Uscita in sala in Italia: giovedì 7 febbraio 2019
Sceneggiatura: Nick Schenk
Produzione: Malpaso Productions, Imperative Entertainment
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Anno: 2019
Durata: 116’