“Nel 50 Avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani… Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore”. Merito ovviamente del druido Panoramix, che da anni aiuta il villaggio a respingere i romani con una segretissima pozione magica che dona una forza sovrumana a chi la beve. Cosa accadrebbe, dunque, se il vecchio saggio non fosse più in grado di preparare la pozione? Su questa semplice domanda riflette Asterix e il segreto della pozione magica, il nuovo film d’animazione di Louis Clichy e Alexandre Astier, già autori del fortunato Asterix e il regno degli dei.
Ma mentre quest’ultimo nasceva su delle basi solide, quelle dell’omonimo fumetto del 1971, il nuovo lungometraggio è frutto di un grande rischio. I due hanno infatti optato per una sceneggiatura originale, assumendosi anche il rischio di andare contro il cardine attorno al quale ruota tutta la produzione di Asterix, l’immutabilità dell’equilibrio nel villaggio; secondo le parole di Astier, tutte le opere dedicate al piccolo villaggio gallo hanno uno schema che si ripete nel tempo e su cui nessuno, almeno fino ad ora, ha provato a riflettere. La sfida più grande, in quest’ottica, era dimostrare che si può rivisitare la storia di Asterix pur avendo rispetto dei suoi capisaldi.
I due autori tentano quindi la fortuna scrivendo una storia originale in cui, a causa di un incidente, il druido Panoramix è costretto al riposo; riflettendo sulle conseguenze della sua inattività, contro il parere di tutti, decide di tramandare la segretissima ricetta della sua pozione ad un giovane druido che prenderà il suo posto. Ovviamente, in ogni storia di Asterix che si rispetti, ci sono gli incalliti romani che aspettano di poter attaccare il piccolo villaggio gallo; a dar loro una mano sarà un vecchio e rancoroso druido di nome Rancorix. Questi, scacciato anni prima dal gran consiglio a causa delle sue perfide inclinazioni, vuole vendicarsi su Panoramix tentando di mettere le mani sulla ricetta della pozione per venderla ai romani.
Si può considerare una prova superata? Assolutamente sì. Nonostante alcuni elementi nuovi, Asterix e il segreto della pozione magica recupera ogni situazione tra le più classiche dei fumetti; dagli sfortunati pirati, la cui nave viene sistematicamente affondata, alla frase simbolo di Obelix [“Sono matti questi romani.”], non mancano i momenti che strizzano l’occhio al fan di vecchia data – riuscendo anche ad allontanare il rischio che si perda il rispetto per l’opera e che la citazione diventi una banale tattica per catturare l’attenzione dello spettatore. Inoltre questa nuova avventura animata in un certo senso ruba, seppur con eleganza, dalle precedenti opere a fumetti.
Già nel 1959, con Asterix il gallico, Goscinny e Uderzo riflettevano sulla possibilità che il villaggio potesse rimanere senza il loro druido. Benché le dinamiche fossero diverse – in quel caso Panoramix viene rapito dai romani – non si può dire che Asterix sia del tutto estraneo a questa dinamica. Ma per gli occhi più attenti c’è un altro omaggio che Clichy e Astier inseriscono nella loro sceneggiatura. Uno dei trucchi preferiti di Rancorix è l’ipnosi, che colpisce però solamente le menti più semplici; motivo per cui, tentandola su Asterix, fallisce miseramente. Una scena simile si svolgeva anche ne Le 12 fatiche di Asterix, altro esempio raro di sceneggiatura originale diretto proprio da Goscinny e Udenzo; anche in quel caso un mago tentava di far fallire le imprese di Asterix ipnotizzandolo ma fallendo nell’impresa.
Nonostante tutto però, il film risulta fortemente originale; in modo particolare, colpisce per gli ottimi tempi comici, molti dei quali incentrati proprio su Panoramix e sulle sue imprese. È proprio nel suo viaggio che, forse, si annida il siparietto più divertente e forse più pericoloso: un apprendista con le fattezze di Gesù cerca d’impressionare Panoramix moltiplicando il pane. Fare dell’ironia sfruttando la religione non è mai semplice e, per quanto obiettivamente divertente e coraggiosa, il rischio che penalizzi la pellicola è dietro l’angolo.
Quel che a nostro avviso può penalizzare più il film però è la computer grafica non sempre all’altezza delle aspettative e un doppiaggio che a tratti soffre un po’ tanto per artificialità che per pronunce sbagliate; se da un lato, infatti, l’accento romano, storicamente attribuito a tutti i soldati romani, a volte risulta innaturale e macchinoso, dall’altro non sono perdonabili errori sulla pronuncia dei nomi, troppo noti per essere stravolti con così tanta leggerezza. Un problema questo che, ovviamente, riguarda soltanto il nostro paese, ma che in un prodotto d’animazione risulta assolutamente centrale per la riuscita dello stesso.
Malgrado queste due piccole macchie sul curriculum, Asterix e il segreto della pozione magica rimane una proposta valida, divertente ma soprattutto rispettosa tanto per l’opera che per il pubblico, stanco d’essere preso in giro con continui sequel e remake sempre più banalmente citazionisti.
Claudia Anania
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ASTERIX E IL SEGRETO DELLA POZIONE MAGICA
Regia: Louis Clichy, Alexandre Astier
Con: Christian Clavier, Florence Foresti, Élie Semoun, François Morel, Alexandre Astier, Lionnel Astier, Guillaume Briat, Bernard Alane, Daniel Mesguich, Alex Lutz, Gerard Hernandez, Arnaud Léonard, Lévanah Solomon
Uscita in sala in Italia: giovedì 7 marzo 2019
Sceneggiatura: Louis Clichy, Alexandre Astier
Produzione: M6 Group
Distribuzione: Notorius Pictures
Anno: 2018
Durata: 85’