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SOFIA di Meryem Benm’Barek-Aloïsi

sofia-1Solo un decennio fa film come In Between di Maysaloun Hamoud, Much Loved di Nabil Ayouch, La bella e le bestie di Khaled Walid o Cosa dirà la gente di Iram Haq, avrebbero avuto molte più difficoltà di quelle che hanno dovuto affrontare per venire al mondo e circolare più o meno liberamente a certe latitudini. Chi più e chi meno di ostacoli e problemi ne hanno dovuti superare, ma non abbastanza proibitivi da impedirne la diffusione nei festival internazionali e oltre i confini nazionali. Pellicole come queste, che trattano con coraggio e di petto tematiche come la condizione femminile nel mondo islamico, le violenze di genere, le umiliazioni, le discriminazioni, l’impossibilità di un’emancipazione, i barbari retaggi di privazione e pensiero legati a tradizioni arcaiche, la mancanza di diritti, non hanno giocoforza avuto un’esistenza facile perché si sono fatte carico di un peso specifico non indifferente da portare sulle spalle.

C’è poi chi come Meryem Benm’Barek con un’opera prima alla Sofia, nelle sale nostrane a partire dal 14 marzo grazie a Cineclub Internazionale Distribuzione dopo il premio per la migliore sceneggiatura nella sezione Un certain regard a Cannes 2018, ha deciso di rincarare la dose aggiungendo quel tassello non da poco che mancava ai suddetti film.

Nel raccontare la tragedia della ventenne Sofia, l’esordiente cineasta marocchina affronta non solo tematiche universali che si sviluppano e ruotano intorno alle difficoltà delle donne nel vivere in una Società ancora profondamente maschilista e piena zeppa di contraddizioni, ma ci mostra come tale forma mentis possa ripercuotersi anche sull’altra faccia della medaglia, ossia l’uomo, che finisce per diventare carnefice e vittima di un “sistema” ad incastro senza via d’uscita. La potenza intrinseca e il valore aggiunto della pellicola e della sua scrittura stanno proprio in questo ribaltamento continuo delle posizioni che arriva persino a mettere in discussione quella maschile dominante, schiacciata dalle regole, dalle logiche di potere e dalle leggi [nello specifico la 490 del codice penale marocchino] che annullano e “imprigionano” le donne. Questo determina a sua volta una reazione a catena che chiama in causa come vedremo

Sofia è un incubo ad occhi aperti che si consuma come La bella e le bestie in poco più di una giornata, innescando il suo processo irreversibile durante un pranzo di famiglia, al termine del quale la giovane protagonista ha violenti crampi allo stomaco. Sua cugina Lena, studentessa di medicina specializzanda in oncologia, capisce subito e con discrezione la situazione: Sofia sta per partorire. Nessuno sapeva della sua gravidanza e, usando come scusa la necessità di recarsi in farmacia, Lena prende l’iniziativa di portare Sofia all’ospedale, dove partorisce. Ma ci sono solo 24 ore per risolvere un grosso problema: Sofia deve sposarsi per non infrangere la legge. Inizia così la ricerca del padre…

Prende il via una corsa contro il tempo che non risparmierà niente e nessuno, con Casablanca chiamata a vestire i panni di un ventre malato, corrotto e bugiardo. Il risultato è un’odissea umana cruda e realistica quanto fortemente paradossale che tiene personaggi e spettatori sulla medesima tesissima linea di tensione pronta da un momento all’altro a spezzarsi, con un rilancio inaspettato ed efficacissimo quasi in prossimità del fotofinish che ha il sapore inconfondibile del coup de théâtre ben assestato. Un pugno chirurgico sferrato dall’autrice alla bocca dello stomaco del fruitore che arriva dopo un susseguirsi di dinamiche narrative e scene [su tutte la deposizione di Sofia in questura] che lasciano senza speranze e non offreno alcuna zattera di salvataggio alla quale aggrapparsi, tanto a chi guarda quanto a chi ne è stato vittima sul grande schermo.

Francesco Del Grosso

SOFIA

Regia: Meryem Benm’Barek-Aloïsi

Con: Maha Alemi, Lubna Azabal, Sarah Perles, Hamza Khafif, Faouzi Bensaïdi

Uscita in sala in Italia: giovedì 14 marzo 2019

Sceneggiatura: Meryem Benm’Barek-Aloïsi

Produzione: Curiosa Films, Versus Production

Distribuzione: Cineclub Internazionale Distribuzione

Anno: 2018

Durata: 85’

InGenere Cinema

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