In un mondo fatto di discriminazioni, bullismo ed intolleranza è quanto meno necessario rendere chiara la distinzione tra coming out e outing; ciò che fa la differenza è la volontà del soggetto, che nel secondo caso viene violentemente calpestata; quando, poi, ad essa si accompagna la brutalità dell’omofobia dettata da precetti religiosi, la situazione può diventare quantomeno pericolosa. Queste sono le premesse che hanno spinto Joel Edgerton a tornare dietro la macchina da presa per raccontare la vera storia di Garrard Conley, noto attivista per i diritti LGBTQ.
In Boy Erased Jared, alter ego di Conley, è un giovanissimo ragazzo omosessuale che, per una serie di sfortunati quanto dolorosi eventi, viene costretto all’outing. Basta la telefonata di un suo compagno di college a rovinargli la vita; il padre, pastore Battista, non accetta l’identità sessuale del figlio e lo costringe ad affrontare una terapia di conversione. Queste cliniche, dietro amorevoli nomi, nascondono atroci pratiche distruttive per la psiche di una mente già fragile come quella dei numerosi omosessuali discriminati dalla propria famiglia. Jared resisterà qualche mese in questa struttura, per poi scappare e denunciare il fatto, diventando un paladino per la difesa dei diritti LGBTQ.
Nonostante i nobilissimi intenti di Joel Edgerton, Boy Erased è un film debole, che non si assume alcun rischio; troppo indulgente sulle terribili pratiche adottate dalla comunità, di cui si accenna ben poco, e non incisivo sulla forza di volontà del protagonista. Le crudeli sofferenze patite da Garrand Conley – e la sua conseguente denuncia – hanno scosso l’opinione pubblica e fatto tremare fin alle loro fondamenta queste comunità che avanzano la pretesa di poter convertire ciò che, in realtà, è assolutamente naturale. Ma tutto questo nella pellicola diventa solo una pallida spinta in quasi due ore di nulla totale, rendendo privo di forza quel che dovrebbe essere un film di denuncia.
Ad appiattire maggiormente il film, inoltre, interviene una regia trasparente, priva di una precisa identità autoriale; una buona mossa nel caso di una forte sceneggiatura, ma disastrosa nel caso di un racconto fiacco come questo. Questa debolezza è evidente soprattutto nel momento del suicidio del suo compagno di corso Cameron; mentre i soprusi inflitti al giovane distraggono facendo pensare a Full Metal Jacket e al povero Palla di lardo – con cui Cameron condivide perfino le fattezze e il carattere remissivo in un pasticcio a metà tra il citazionismo e la macchietta – nessun dettaglio riesce a trasmettere davvero il dolore patito dal protagonista o dai suoi compagni.
Unico aspetto positivo della pellicola è l’interpretazione dello stesso Edgerton, che si ritaglia per sé il ruolo di direttore della comunità rendendolo credibile e disgustoso al punto giusto; nulla da dire sulle altre interpretazioni, a partire da quella terribilmente piatta di Lucas Hedges, nei panni di Jared, fino ad una dimenticabile Nicole Kidman.
Per la sfortuna dello spettatore e di tutte quelle figure che vorrebbero essere rappresentate nel film, Boy Erased è un film assolutamente deludente sotto ogni profilo possibile; un prodotto senza spina dorsale privo della determinazione necessaria per raccontare con schiettezza e dovizia di particolari una vicenda tremendamente importante per una comunità che, ad oggi, ancora fatica ad essere accettata.
Claudia Anania.
–
BOY ERASED
Regia: Joel Edgerton
Con: Nicole Kidman, Lucas Hedges, Russell Crowe, Joel Edgerton, Xavier Dolan, Cherry Jones, Flea, Troye Sivan
Uscita in sala in Italia: giovedì 14 marzo 2019
Sceneggiatura: Joel Edgerton
Produzione: Anonymous Content, Blue-Tongue Films, Focus Features, Perfect World Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
Anno: 2018
Durata: 114’