Via della Conciliazione si veste di rosa per la première dell’imprenditrice digitale – è così che lei ama definirsi – più influente del mondo: l’ultima dopo Venezia, Milano e New York, in seguito alla quale spiccherà il volo su Amazon Prime Video il tanto discusso documentario Chiara Ferragni Unposted, scritto e diretto da Elisa Amoruso.
Sono le 19 e l’attesa si fa pulsante: da un lato, in fila sotto la leggera pioggerellina che non lascia scampo a Roma ormai da troppi giorni, gli invitati; dall’altro, schierati di fronte al Pink Carpet, i fan, ombrello in una mano e smartphone nell’altra, pronti a Instagrammare i momenti più succulenti della serata.
Chiara Ferragni arriva ma come una sposa si fa attendere, entra nella sala stracolma e trepidante dell’Auditorium Conciliazione alle 20:30. Gli applausi la accompagnano mentre cammina verso il palco in un abito lungo firmato Giambattista Valli che ricorda quella dolce vita di cui la Capitale rappresenta ancora oggi il sogno. Chiara ci parla di sé, dei suoi traguardi, della difficoltà di essere mamma e donna in carriera nello stesso tempo, di cosa significhi essere il boss di sé stessa, della sua scelta consapevole di condividere quasi ogni aspetto della sua vita che è dettata da un puro altruismo e non da un entusiasmo ego-riferito.
E, concluso il brevissimo talk di fronte a una sala talmente entusiasta da non riuscire a rimanere seduta di fronte all’Insta-imperatrice, continua a farlo interminabilmente per tutti gli ottantacinque minuti di Unposted.
Il film inizia negli anni ’80, con una voce che sembra in tutto e per tutto quella di Chiara ma non lo è: la vediamo avvicinarsi troppo piccola per saper anche solo camminare, seduta in bicicletta insieme al suo papà, negli occhi l’innocenza e la purezza di bambina. Ci ritroviamo subito dopo con la Chiara adulta che tutti conosciamo catapultati nello studio di un piercer e la vediamo insicura, agitata, debole: una ragazza come tante che fa appello alla “Chiara che vorrei” affinché le dia la forza di essere coraggiosa e affrontare quel piercing senza ripensamenti.
Unposted è questo: il ritratto di una ragazza che in continuazione si ripete e ripete al mondo di essere la Chiara che vorrebbe essere.
Al di là del giudizio e del pensiero che ognuno di noi può aver maturato sul concetto di social network e di influencer, il vero problema di Unposted è che di veramente “non postato” non c’è nulla. È una ripetizione di ciò che tutti già sappiamo, l’esaltazione di una donna che si è fatta da sola, con un’intraprendenza che le ha fatto conquistare la prima fila nelle passerelle di tutto il mondo [le se ne renda merito]. Non c’è traccia però del dietro le quinte di Instagram, non emerge nemmeno un pizzico di amarezza, non un lato oscuro di questo nuovo mestiere che obbliga chi lo esercita a vivere con una nuova appendice corporea chiamata smartphone. Un Unposted che non svela, un documentario che non documenta, ma ci immerge ancora di più nel patinato mondo di Instagram, tra tenute di Paris Hilton, eventi da favola e una famiglia perfetta. Parlano di lei stilisti, parenti, amici, collaboratori, follower, ma l’unico intervento veramente interessante arriva a tre quarti del film: Chiara non ha un talento riconoscibile; il talento di Chiara sta nel medium, Instagram, e nel linguaggio che ha saputo utilizzare, un Esperanto moderno che parla davvero a tutto il mondo con la medesima efficacia e schiettezza. Quanto durerà questo stato di grazia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Per il resto, quello che ci rimane di Unposted è una Chiara in abito da sposa che mentre si lascia truccare controlla, sola, come siano cresciuti i suoi follower – duecentomila in pochi giorni. Una bellissima ragazza poco più che trentenne che, pronta per iniziare la camminata verso l’altare, si augura di “piangere in modo carino” perché, dopotutto, quello che veramente conta, è come apparirà.
Irene Scialanca
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CHIARA FERRAGNI: UNPOSTED
Regia: Elisa Amoruso
Uscita in sala in Italia: martedì 17 settembre 2019
Uscita Amazon Prime Video: venerdì 29 novembre 2019
Sceneggiatura: Elisa Amoruso
Produzione: MeMo Films, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2019