Centreville è la tranquilla cittadina americana che fa da cornice alla commedia horror di Jim Jarmusch. I morti non muoiono, il titolo, chiarisce immediatamente argomento e campo d’azione: si tratta di morti viventi e, quindi, di zomedy, sotto-Genere orrorifico-grottesco che nel magma cinematografico di nuovo millennio è riuscito a ritagliarsi uno spazio non trascurabile, regalando negli anni anche qualche titolo non trascurabile.
In questa cittadina un po’ sui generis che sembra modellata sulla Twin Peaks di Lynch, ci sono tre poliziotti [il veterano interpretato da Bill Murray e i più giovani Adam Driver e Chloë Sevigny] e attorno a loro una serie di personaggi ancor più strampalati [la preparatrice di cadaveri con la fissa delle arti orientali Tilda Swinton, l’eremita Tom Waits o il neo morto vivente Iggy Pop].
Una commedia corale, quindi, ma in cui si ride davvero poco. Un horror che, invece, viene reso del tutto scevro dai funzionali meccanismi per scatenare il più piccolo accenno di paura. Dove vuol parare, allora, questo I morti non muoiono?
Di certo quello che Jarmusch ha in mente è di fare una pungente critica sociale, satira. Ma si tratta di satira fredda e chirurgica, senza senso del grottesco, senza nessun tentativo di cercare la complicità del fruitore. Il “posto davvero carino” di Jarmusch è l’America di Trump, ma è anche un posto che sa farsi matrice e specchio di un tempo [l’Oggi] più che di un luogo.
La riflessione sociale del regista-sceneggiatore è costantemente chiara, fin troppo palesata, tanto che il didascalico commento-morale dell’eremita, sulla chiusa, ingigantisce ancor più il grosso punto interrogativo che I morti non muoiono lascia sulla testa dello spettatore.
Gli uomini, i viventi, bloccati passivamente nella propria accettazione di una quotidianità ciclica, da Giorno della Marmotta, in una società ormai guidata dai timoni dell’ignoranza e della paura dell’altro, sono più morti dei morti che, come ormai si è detto, non muoiono. E non muoiono, forse, proprio perché a morire sono già stati gli altri, i vivi. Discorso chiaro, così come chiarissima è l’accettazione tutta contemporanea con cui i protagonista rispondono a questi cambiamenti che dovrebbero essere sconvolgenti e invece originano solo una serie di frasi fatte e tormentoni.
Il funzionamento dello zombi-metafora è simile a quello ideato da George A. Romero, anche se il ritratto che i due autori devono fare è quella di due società per forza di cose differenti e distanti nel tempo. Quello che del modello Romero si perde completamente, rendendo vuoto e monotono tutto l’esperimenti filmico, è il compiacimento per il Genere di riferimento, il polso dell’horror.
Tra gli extra: le featurette “Bill Murray: Star della caccia allo zombie” e “Non scomponetevi” e il video di backstage “Dietro le quinte i I morti non muoiono”.
Luca Ruocco
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I MORTI NON MUOIONO
Voto film:
Voto Blu-Ray:
Regia: Jim Jasmusch
Con: Bill Murray, Adam Driver, Chloë Sevigny, Tilda Swinton, Iggy Pop, Steve Buscemi, Tom Waits
Formato: 1080p HD Widescreen 1.78:1
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco DTS Digital Surround 5.1
Extra: “Bill Murray: Star della caccia allo zombie”, “Non scomponetevi”, “Dietro le quinte i I morti non muoiono”.
Distribuzione: Universal Pictures [www.universalpictures.it]