Luisa, uno sguardo oltralpe segna il ritorno sul palco del collettivo comico Nano Egidio. Il trio composto da Marco Ceccotti, Simona Oppedisano e Francesco Picciotti si evolve restando fedele alla propria idea di comicità, proponendo al pubblico del Teatro Studio Uno di Roma un’irresistibile teatro-novela. Miscuglio affascinate di comicità demenziale, cara ai Fratelli Farrelly, arricchita da una irriverente satira di costume e politica, costruita facendo anche ricorso alle tecniche di animazione dal vivo del Muppet Show. Davvero qualcosa di originale che appare come un unicum nel panorama teatrale nostrano.
Come è noto, InGenereCinema.com si nutre delle bizzarrie e delle stravaganze che tanto piacciano a voi, amati lettori. Allora, non potevamo farvi mancare una splendida intervista con il Nano Egidio.
Sigla!
[Paolo Gaudio]: Luisa uno sguardo oltralpe è una teatro-novela che tiene insieme molte cose apparentemente distanti: la tv e il teatro, la satira e la comicità demenziale, la politica e i pupazzi animati alla Jim Henson. Possiamo definirlo un compendio di tutto il vostro lavoro?
[Nano Egidio]: Esattamente, la teatro-novela nasce per raccogliere gran parte del materiale comico che abbiamo scritto in 9 anni di attività e che per motivi di tempo e coerenza stilistica, non hanno trovato posto nei nostri precedenti spettacoli. Era del materiale molto valido, che ci faceva ridere e che funzionava, sarebbe stato un peccato non utilizzarlo. Invece di realizzarci un classico spettacolo a sketch abbiamo deciso di costruirci attorno una storia classica ispirata alle soap opera che parla delle difficoltà di un amore tra donna e pupazzo.
[PG]: Avete lanciato lo spettacolo attraverso una web-serie distribuita sui vostri canali social. Che tipo di esperienza è stata e quanto vi ha aiutato a fidelizzare il pubblico per portarlo a teatro?
[NE]: Da quando Internet è nato abbiamo ricevuto tantissimo da lui come utenti: articoli, musica, film, alcune volte anche immagini per così dire “osè”. Con la web-novela abbiamo voluto prima di tutto donare qualche cosa all’internet come segno di ringraziamento. La web-novela nasce come risposta alla domanda “perché non fate qualche video per il web?”. Grazie all’aiuto di Francesca Staasch che ha curato la regia, abbiamo realizzato e lasciato sul web questi video, abbiamo voluto farlo a modo nostro, con i nostri tempi, con il nostro stile. Ora i nostri video sono lì sul nostro canale Youtube e sulla nostra pagina Facebook, non si può dire che siano diventati virali (meglio perché virale è la febbre e tante altre malattie che tanto male hanno fatto all’umanità) però sono lì, sono molto apprezzati, tant’è che chi li ha visti ci sta rivolgendo la fatidica domanda tanto bella quanto spaventosa: “Quand’è che esce la seconda serie?”
[PG]: Quali sono i vostri referenti comici?
[NE]: Visto che con Nano Egidio facciamo parte di Sgombro il varietà, i membri del collettivo sono diventati validi referenti con i quali scambiarci idee, dubbi, perplessità sul mondo della comicità teatrale. Gioia Salvatori, Claudio Morici, Davide Grillo, Daniele Parisi, Ivan Talarico, Giovan Bartolo Botta, ognuno di loro ha uno stile diverso, sono dei maestri nel loro mondo teatrale e musicale ed è un piacere averli accanto in scena e condividere con loro questo percorso. Come non citare Andrea Cosentino grazie al quale anni fa è cominciato tutto il percorso di Nano Egidio. Altri colleghi che in questo momento ci fanno impazzire per il loro modo di scrittura e struttura non solo comica sono Valerio Lundini, Stefano Rapone, Daniele Fabbri e Lo Sgargabonzi. In generale c’è un buon fermento comico a Roma e in Italia e questo non può che fare bene.
[PG]: Il Teatro Studio Uno vi ospita da molti anni: quanto è importate per voi questa realtà romana e come definireste il vostro rapporto con esso?
[NE]: Il Teatro Studio Uno è una casa dove ci sentiamo protetti e Alessandro Di Somma ed Eleonora Turco sono gli ospiti perfetti, ti mettono a loro agio, fanno tutto il possibile per aiutarti. Quando siamo da loro abbiamo sia libertà di poter sperimentare, di provare le idee più assurde e improbabili [come quelle presenti in Luisa, uno Sguardo Oltralpe] ma anche l’obbligo di restituire al teatro e alla comunità di spettatori che in tutti questi anni riempie i suoi spazi uno spettacolo valido e onesto.
Paolo Gaudio
Roma, Dicembre 2019