“Lascia che tutto ti accada: bellezza e terrore. Si deve sempre andare: nessun sentire è mai troppo lontano…”
Si conclude così, con questa splendida citazione del poeta austriaco Rainer Maria Rilke, il nuovo film di Taika Waititi, Jojo Rabbit. Già trionfatore al Toronto Film Festival e vera rivelazione agli Oscar 2020, è una luce abbagliante che scalda il cuore. Recupera la lezione di Lubitsch e Chaplin e ride del terrore più profondo che l’essere umano è stato capace di realizzare. Con l’ironia, la fantasia e il coraggio vince sull’odio, la paura e la morte. Diverte lo spettatore con battute geniali e situazioni surreali e assurde degne del miglior Mel Brooks, per poi commuoverlo fino alle lacrime sulle note della versione tedesca di Heroes di David Bowie. Jojo Rabbit esorcizza fantasmi apparentemente sopiti, ma molto presenti nell’attualità e dona la speranza che solo un amico vero riesce a donare. Perché questo film è così: un amico da frequentare ogni volta si ha bisogno di ridere e celebrare la vita. Ogni volta che ci sentiamo perduti e che un peso insopportabile ci soffoca il cuore. Possiamo rivolgerci a questo film e tutto andrà bene.
Siamo nella Germania del 1944, il padre di Jojo è al fronte in Italia, mentre sua madre, Rose, si prende cura di lui, dopo la morte della sorella. Il bambino trascorre le sue giornate in compagnia di Yorki, il suo unico vero amico, e frequentando un campo per giovani nazisti, gestito dal capitano Klenzendorf. Sebbene sia considerato strambo dai suoi coetanei, il ragazzo si sente un nazista avvantaggiato perché ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler [interpretato dallo stesso regista del film]. Jojo odia gli ebrei, nonostante non ne abbia mai visto uno, è fermamente convinto che sia giusto ucciderli. La sua visione nazista del mondo cambia completamente quando scopre che sua madre nasconde in soffitta Elsa, una ragazza ebrea. Da questo momento in poi Jojo dovrà fare i conti con i dubbi sorti riguardo il nazionalismo e in questo dissidio interiore affronterà la crescita, la morte, l’amore e la verità. Nonché, il suo amico immaginario Adolf.
Con un’estetica molto vicina a quella di Wes Anderson e con l’irriverenza e la genialità di chi è cresciuto a pane e Monty Python, Waititi riesce nell’impresa straordinaria di ridere in faccia all’orrore. Quello autentico che alberga nell’animo umano e che può diventare Stato e identità di un popolo.
Lo fa con un racconto di crescita e perdita che ha come protagonista un orfano che ha l’esigenza disperata di trovare il proprio posto nel mondo e di integrarsi nella società. Tutti siamo Jojo ‘il coniglio’; ognuno di noi ha dentro il desiderio di conformismo e la voglia di scoprirsi apparentemente a un gruppo. Sia esso il più ottuso, criminale e svilente che possa esistere. Tuttavia, con la stessa disponibilità siamo capaci di andare oltre e di fare la cosa giusta ai limiti dell’eroismo. Perché, vedete cari Amici di InGenereCinema.com, Jojo Rabbit in ultima analisi racconta questo: la forza degli uomini e della donne di andare oltre sé stessi e di riuscirci proprio quando tutto sembra perduto. Quando le ideologie ci si rivoltano contro e ci spingono verso la morte, lì succede qualcosa di straordinario. Troviamo la strada per poter rovesciare il regime che ci opprime e ci abbatte e come Jojo e la sua fantasia, recuperare il bene che si era nascosto nelle pieghe più oscure del nostro animo. Tutto questo per salvarci la vita e quella di chi ci è prossimo e che avevamo confuso con il nemico. Esatto, vale anche per il nemico questa logica, in quanto la vita è l’unica cosa che c’è. L’unica cosa per la quale gli eroi combattono e per la quale si può ballare. Come Jojo ed Elsa che ballano perché la guerra è finita e la Vita ha vinto!
Non lo scriviamo mai, ma questa volta è necessario: andate al cinema e celebrate la vita. Vi sentirete da paura dopo.
Paolo Gaudio
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JOJO RABBIT
Regia: Taika Waititi
Con: Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Scarlett Johansson, Sam Rockwell, Rebel Wilson, Alfie Allen, Stephen Merchant.
Uscita in sala in Italia: giovedì 16 gennaio 2020
Sceneggiatura: Taika Waititi
Produzione: Czech Anglo Productions, Piki Films, Defender Films, Fox Searchlight Pictures
Distribuzione: Walt Disney Italia, 20th Century Fox
Anno: 2019
Durata: 108′