Già vincitore di due Golden Globe e candidato a dieci Oscar, 1917 è l’ultima fatica [e che fatica!] del britannico Sam Mendes, che ci ha già dato prova di grandi regie con i suoi, per citarne due, American Beauty e Revolutionary Road.
Questa volta, Mendes si cimenta in una pellicola sulla Prima Guerra Mondiale ispirandosi a una storia molto vicina al suo cuore: quella di suo nonno Alfred H. Mendes, a cui il film è dedicato. Alfred, che nel 1917 aveva solo 19 anni, era arruolato nell’Esercito Britannico e il suo essere alto poco più di un metro e sessanta fece sì che venisse scelto come messaggero del Fronte Occidentale. Al giovane e agilissimo Alfred spettava lo scellerato compito di correre attraverso la Terra di Nessuno [un territorio indefinito situato fra gli Alleati e le Trincee nemiche] cercando di non farsi vedere per recapitare i messaggi dei generali da un accampamento all’altro.
Ed è proprio questo che i nostri protagonisti, i Caporali Blake e Shofield [interpretati rispettivamente da due straordinari e poco più che novelli Dean Charles-Chapman e George McKay] sono costretti a fare: attraversare la Terra di Nessuno e il territorio nemico per recapitare entro ventiquattr’ore un messaggio che potrebbe salvare la vita di migliaia di soldati alleati.
Il presupposto del film è già potente ma, come se questo non bastasse, Mendes fa una scelta registica che è in realtà una scelta estremamente narrativa: segue i due Caporali pedissequamente, in un finto piano sequenza [che poi tanto finto non è] che include violentemente lo spettatore in quel viaggio folle e alienante che è il cammino di Blake e Shofield attraverso la guerra.
La camera segue e precede i nostri soldati senza mai perderli d’occhio, li accompagna attraverso sconfinate trincee, immensi campi, torrenti in piena, ponti diroccati, città fantasma; lo fa con un tecnicismo incredibile eppure mai fastidioso, mai ridondante, mai fine a sé stesso. Il tecnicismo, anzi, proprio perché usato in maniera narrativa, esalta la storia, la innalza verso un unico, infinito climax che immerge lo spettatore nel racconto quasi cedendogli un fucile da imbracciare per essere pronto a difendere i suoi commilitoni.
Ciò che colpisce maggiormente di 1917 [e che rende la pellicola qualcosa di incredibile] è che questo tecnicismo di altissimo livello riguarda ogni aspetto relativo a ogni dipartimento tecnico, eppure, nonostante ciò, non si trasforma mai in sterile perfezionismo.
A partire dalle scenografie, che sono immense, ricostruite nei minimi dettagli storici e di cui ogni location non viene mai ripetuta in più di una scena. Non è stata neanche valutata l’idea di girare in Francia, nei luoghi in cui storicamente si è svolta la battaglia: sono luoghi sacri, in cui la terra cela ancora le munizioni e i corpi dell’orrore. Così, lo sconfinato set [le chilometriche trincee, la Terra di Nessuno, la cittadina di Écoust, ecc.] è stato ricostruito da zero con una precisione certosina.
La fotografia di Roger Deakins lascia senza parole: ha dovuto far affidamento il più possibile sulla luce naturale essendo il film girato quasi interamente in esterni. Per questo, per riuscire a mantenere una continuità di illuminazione tra le scene, è stato scelto di girare solo quando il cielo era nuvoloso: la luce segue le fasi del giorno e della notte con una verosimiglianza e una maestria che lasciano davvero sbalorditi e che secondo il nostro parere consegneranno senza dubbio l’ennesimo Oscar tra le mani del caro Roger.
La recitazione di Dean Charles-Chapman e George McKay è sempre centrata, sempre coerente, mai sopra le righe; ci mostrano attraverso gli occhi di due ragazzi il terrore di chi è costretto a stare in trincea, viviamo con loro la disperazione e la paura, e spesso anche l’incoscienza. Per il ruolo, hanno dovuto prepararsi lungamente dal punto di vista tecnico/militare e sono stati addestrati dall’ex paracadutista Paul Biddis. I due ragazzi sono affiancati da un cast di tutto rispetto che include, tra gli altri, Colin Firth e Benedict Cumberbatch.
Krysty Wilson-Cairns, sceneggiatrice poco più che esordiente, ha scritto il copione partendo dalla struttura ideata da Sam Mendes e basandosi sulle sue conoscenze sulla Prima Guerra Mondiale [essendo lei un’esperta in materia] e sui racconti in prima persona che ha reperito.
La scelta vincente di Wilson-Cairns è quella di mostrare il Macro attraverso il Micro: raccontare al pubblico l’enormità della distruzione della guerra attraverso la storia di due singoli individui; e lo fa in una maniera stupenda, giustamente cruda, pronta a ricordarci sempre che nella guerra non c’è possibilità di riposo. Non appena si abbassa la guardia un secondo, sia per stanchezza, dolore o rimorso, non appena quindi si torna ad essere umani, è proprio quello il momento in cui inevitabilmente accade l’irreparabile. Ciliegina sulla torta è che l’intensità di ogni scena è esaltata, accompagnata e cullata dalle perfette musiche di Thomas Newman, che riescono a trasmettere già ad un primo ascolto tutto il significato di cui il film è carico.
Insomma, non è facile parlare di un film quando ci si trova di fronte a una magnificenza tale, al Cinema con la “C” maiuscola, al lavoro incredibile di tutti i dipartimenti che hanno collaborato tra loro quotidianamente in maniera eccelsa, perché sembra quasi di arrogarsi ingiustamente il diritto di discutere di ciò che è veramente più grande di noi. C’è un’alchimia che si sente e si vede, che traspare da ogni inquadratura e che è veramente la forza di 1917.
Per concludere, quindi, 1917 è un’esperienza cinematografica fuori dal comune, è un film che si sente sulla pelle e nella pancia e che, ancora prima di uscire nelle sale italiane, è già diventato un cult. A imperitura memoria di Alfred H. Mendes e di tutti quelli che, come lui, hanno vissuto e raccontato quanto la guerra sia sempre e comunque una faccenda disumana.
Irene Scialanca
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1917
Regia: Sam Mendes
Con: George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Richard Madden
Uscita in sala in Italia: giovedì 23 gennaio 2020
Sceneggiatura: Krysty Wilson-Cairns e Sam Mendes
Produzione: Sam Mendes, Pippa Harris, Jayne-Ann Tenggren, Callym McDougall, Brian Oliver
Distribuzione: 01 Distribution
Anno: 2019
Durata: 119’