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Star Trek: PICARD [creata da Alex Kurtzman, Michael Chabon, Kirsten Beyer, Akiva Goldsman]

Nel 1987, quando iniziarono le riprese della serie Star Trek: The Next Generation, primo spin-off della saga di Star Trek, i colleghi appesero sulla porta della roulotte di Patrick Stewart, che interpretava il capitano Picard, un cartello con su scritto: “Attenzione! Attore shakespeariano britannico sconosciuto!”.

Infatti questo era l’appellativo che gli era stato dato dalla stampa dell’epoca, quando appunto tutto quello che si poteva dire di Patrick Stewart era che fosse un attore shakespeariano, che fosse nato in Inghilterra e che di fatto era ancora uno sconosciuto al grande pubblico.

In verità Stewart aveva già oltre 20 anni di carriera alle spalle, con parti anche in Excalibur [1981, dove interpretava Re Leondegrance], Dune [1984] di David Lynch e Space Vampires [1985], ma sarebbe stato proprio quel personaggio, il capitano Picard della U.S.S. Enterprise, che gli avrebbe dato fama mondiale.

Malgrado una partenza molto zoppicante, The Next Generration infatti vide crescere i suoi indici d’ascolto anno dopo anno, raggiungendo record di share tutt’ora imbattuti per una serie di Star Trek, e conquistando la prima posizione nelle classifiche di preferenza degli appassionati.

E buona parte del successo The Next Generation lo deve proprio a lui, Picard, diverso dal suo predecessore, il capitano Kirk, ma altrettanto carismatico. Un uomo dai solidi principi, pronto a battersi in ogni modo per quello in cui crede, un autentico leader.

Non sorprende quindi che, in questo periodo di rinascita della saga, la CBS, detentrice dei diritti e produttrice di Star Trek, abbia scelto proprio lui come protagonista della nuova serie, Star Trek: Picard, che sarà disponibile in Italia [e in oltre altri 200 paesi del mondo] su Amazon Prime a partire da domani.

Star Trek: Picard si svolge circa 20 anni dopo l’ultimo [deludente] film di Star Trek: The Next Generation, La nemesi, rispecchiando dunque il tempo trascorso anche nel mondo reale [il film uscì nel 2002]. Troviamo un Picard ritirato nel suo château francese che si dedica alla produzione del vino [come aveva mostrato, in un futuro alternativo, l’episodio conclusivo della serie originale “Ieri, oggi, domani”]. Ma quello che troviamo non è solo un ammiraglio in pensione, ma un uomo tormentato dal passato, perseguitato da ricordi di eventi terribili che lo hanno portato a dare le dimissioni dalla Flotta Stellare, eventi che verranno svelati gradualmente in una serie di flashback.

Quello che non è cambiato però è il suo senso della giustizia, il suo animo pronto a lottare pur di proteggere i deboli e di fare la cosa giusta. L’arrivo di una misteriosa ragazza in pericolo metterà in moto una serie di eventi che spingerà Picard a tornare nello spazio, anche senza l’aiuto della Flotta Stellare.

Star Trek: Picard è un prodotto davvero di alto livello: partita con risultati misti con Star Trek: Discovery, che ha sofferto di numerosi cambi di showrunner, con Star Trek: Picard questa nuova ondata di produzioni Trek guidata da Alex Kurtzman alza il tiro e centra il bersaglio. Picard è una serie che segue ottimamente tutte le regole della moderna narrazione seriale: un’ampia storia sviluppata in 10 episodi con diverse sottotrame intrecciate che si dipanano nel corso della serie, personaggi interessanti ben caratterizzati e non banali, e un impatto visivo degno delle migliori produzioni cinematografiche di Hollywood. Merito tra l’altro dell’ottimo cast che si affianca a Patrick Stewart e di una stanza degli sceneggiatori molto ben nutrita, guidata dal premio Pulitzer Michael Chabon.

Oltretutto, Star Trek: Picard si inserisce perfettamente nella continuity di Star Trek, sia a livello narrativo che visivo, tenendo conto anche di quanto avvenuto nell’universo alternativo dell’ultima trilogia di film di J.J. Abrams [tranne il terzo affidato a Justin Lin]. Molti i riferimenti alla serie The Next Generation, inseriti tutti con garbo e non come semplice ostentazione di conoscenza “trekkologica”. Senza contare la presenza di diversi personaggi della vecchia serie: il comandante Data, il primo ufficiale William Riker, il consigliere Troi, e ancora gli ex Borg Thug e Sette di Nove [da Star Trek: Voyager]: tutti con i volti dei loro interpreti originali e inseriti coerentemente nel contesto della storia.

Il giudizio dunque è a cinque stelle: se amate Star Trek non potete perderla. Se non amate Star Trek, potrebbe farvi ricredere. E se non conoscete Star Trek… perché state perdendo tempo a leggere questa recensione? Andate subito a colmare questa imperdonabile lacuna.

Lunga vita e prosperità.

Marcello Rossi

STAR TREK: PICARD

Creata da:Alex Kurtzman, Michael Chabon, Kirsten Beyer, Akiva Goldsman

Regia: Hanelle M. Culpepper, Jonathan Frakes, Akiva Goldsman, Maja Vrvilo, Douglas Aarniokoski

Con: Patrick Stewart, Isa Briones, Alison Pill, Santiago Cabrera, Michelle Hurd, Harry Treadaway, Evan Evagora, Jeri Ryan

Online da: giovedì 23 gennaio 2020

Produzione: Secret Hideout, Roddenberry Entertainment, CBS Television Studios

Distribuzione: CBS All Access [USA], Amazon Prime Video [resto del mondo]

Anno: 2020

Durata: 10 episodi da 50′

InGenere Cinema

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