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DOCTOR SLEEP di Mike Flanagan

Stephen King e i film tratti dai suoi libri. Un ricco filone cinematografico e televisivo che ha regalato a noi amanti del cinema di Genere fantastico più di un motivo per instaurare discussioni interessanti, ma anche feroci.

Uno degli ultimi titoli portati negli store da Warner Home Video è Doctor Sleep l’atteso ritorno filmico all’Overlook Hotel di Shining, a distanza di 7 anni dall’uscita dell’omonimo romanzo-sequel di King.

Doctor Sleep – il film – è un progetto delicato, molto delicato. Perché oltre a doversi rapportare con il romanzo di uno dei più celebri autori contemporanei di letteratura horror e fantastica [uno dei più amati dai producer e dai filmmakers, oltre che dai lettori], il film avrebbe dovuto confrontarsi anche con quello che Shining è stato per la storia del cinema: ci riferiamo ovviamente al lungometraggio firmato nel 1980 da Stanley Kubrick, più che alla miniserie del ’97, firmata da Mick Garris.

La scelta del regista sarebbe stata la prima prova di qualità di un progetto importante come quello di Doctor Sleep e, quando il film è finito tra le mani di Mike Flanagan, il puzzle ha cominciato a prendere forma.

Sì, perché Flanagan aveva già avuto a che fare con il magma narrativo di King nel 2017, con Il gioco di Gerald, thriller distribuito su Netflix, che pur non brillando per “luccicanza” [licenza poetica], non era nemmeno malaccio, ma c’è altro.

Doctor Sleep, come Shining, racconta in modo molto personale la storia drammatica di una famiglia [ora diventato un singolo individuo] che perde le sue sicurezze [economiche], le sue stabilità [emotive e mentali] e la sua fissità [casa], camuffando tutto questo all’interno di una magnifica storia di spettri e potenzialità extrasensoriali.

Forse proprio al film di Kubrick [così come a quelli di Romero per quanto riguarda gli zombie, ad esempio] dobbiamo la presa di coscienza da parte del cinema mainstream contemporaneo del fatto che all’interno di una storia di fantasmi possa nascondersi [e diventare polpa succosa] un importante discorso sociale.

Di questo hanno fatto buon uso, ad esempio, James Wan, nelle saghe di Insidious The Conjuring, ma anche Jason Blum che con la sua Blumhouse sulle storie di fantasmi ha costruito un piccolo impero cinematografico. Proprio attraverso la BH ritorniamo a Flanagan, che su queste ghoststories contemporanee ha lavorato tanto, passando per la società di Blum per Oculus – Il riflesso del male [2013] e per Ouija – L’origine del male [2016], ma proponendo anche interessanti varianti sull’argomento come Somnia [2016], che mescola il tema della presenza spettrale al dramma della malattia e al mondo onirico-incubotico delle creature provenienti dal mondo dei sogni.

Doctor Sleep va a finire in mano ad uno che, quindi, in materia di “fantasmi in famiglia” qualcosa sa, tra l’altro il giovane protagonista di Somnia, con la sua difficoltà a gestire i suoi poteri ESP, sembra rimandare proprio al piccolo Dan Torrance di Shining.

Oggi, però, il Dan Torrance di Doctor Sleep è un uomo [interpretato da Ewan McGregor], ma il disequilibrio che viveva da piccolo non ha fatto altro che accentuarsi: le sue sicurezze economiche sono nulle, non ha più famiglia né una storia d’amore importante a sorreggerlo e, soprattutto, non ha una casa e, come suo padre, vive un rapporto conflittuale con l’alcol.

E la “luccicanza”? Quella non lo ha mai abbandonato. Come gli spettri dell’Overlook che, dopo averlo inseguito lontano dall’albergo di montagna, ora vivono rinchiusi all’interno di compartimenti stagni della sua mente, senza poter più uscire per perseguitare lui o altre persone.

Gli incubi, però, non sono finiti e, anzi, prendono una piega assai macabra quando Dan scopre che esistono altri piccoli che, come era successo a lui, vivono un rapporto dualistico con una “luccicanza” che non sanno ancora gestire. Una di loro, Abra Stone [Kyliegh Curran] riesce a contattarlo mentalmente per chiedergli aiuto. La ragazzina ha scoperto che un gruppo di inquietanti girovaghi sta rastrellando in lungo e in largo il Paese per cibarsi dei poteri extrasensoriali dei piccoli ESP, per poi ucciderli e disfarsi dei loro corpi. Abra è riuscita ad entrare in contatto con la loro leader, Rose [Rebecca Ferguson], e ora quest’ultima sa dove trovare la ragazzina ed è decisa a rintracciarla per farla fuori.

Doctor Sleep – il film – cerca anche di colmare le discrepanze che Kubrick creò volontariamente con il libro di King [e che portarono lo scrittore a prendere le distanze dal lungometraggio]. Di questo, nel Blu-Ray distributo da Warner Home Video si parla anche nello speciale The Making Of Doctor Sleep, con interviste esclusive a Flanagan e King.

Il film di Flanagan viaggia, quindi, sospeso sul suo essere l’adattamento di un libro di un maestro, il sequel di un film di un altro grande autore e il punto di congiunzione tra i lavori dei due. E svolge abbastanza bene tutti i suoi incarichi, rimanendo comunque ben distante dall’aura e dalla “luccicanza” del capitolo kubrickiano. Shining viene usato di certo come gancio importante per il pubblico di fan e appassionati e alcune delle sequenze più curiose di Doctor Sleep sono proprio i flashback [con attori e situazioni che giocano proprio sulla somiglianza/differenza con gli attori del lungometraggio capostipite], mentre l’Overlook prende corpo solo nel finale [anche qui con sequenze costruite per richiamare visivamente e registicamente il passato filmico della storia dei Torrance] per lo scontro e l’epilogo.

Sì, perché in Doctor Sleep il discorso della ghost-story contemporanea prova a fare ancora un passo avanti: non sono più gli spettri a rappresentare il pericolo più grosso e la definitiva perdita dell’equilibrio per il nucleo familiare messo in difficoltà. Quelli ci sono, ma c’è anche qualcosa di più concreto di un fantasma e di più esoterico di un essere umano. Qualcosa di poco comprensibile, difficile da identificare e da raccontare. Confuso, come il mondo che viviamo.

Nel Blu-Ray Warner, tra gli extra, anche lo speciale Return to the Overlook.

Luca Ruocco

DOCTOR SLEEP

Voto film: 

Voto Blu-Ray: 

Regia: Mike Flanagan

Con: Ewan McGregor, Rebecca Ferguson, Kyliegh Curran, Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue

Formato: 1080p HD Widescreen 16×9 1.85:1

Audio: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Francese 5.1, Spagnolo 5.1, Russo 5.1 – Dolby Atmos TrueHD: Inglese

Extra: The Making Of Doctor Sleep: A New Vision; Return to the Overlook

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