In questo periodo d’incertezza per il cinema e il mondo dello spettacolo in generale – nonostante l’imminente riapertura delle sale e dei teatri – la mancanza di offerta ci ha portato a farci anche un po’ consolare da film che conosciamo molto bene o a cui non avevamo dato abbastanza fiducia. Proprio per omaggiare quelle pellicole che ci sono state vicine in questo momento delicato, abbiamo voluto dare un’occhiata ai film che quest’anno raggiungono un traguardo importante, come un anniversario a due cifre.
Un punto di arrivo importante per una pellicola, soprattutto in un momento storico in cui si discute moltissimo della vita di un film, della sua originalità, dell’impatto che ha avuto e – soprattutto – di “come” un titolo sia invecchiato. A volte, infatti il tempo non è clemente con un film, mentre altre pellicole invece sembrano non essere invecchiate di un giorno. Procediamo, allora, in questa piccola carrellata di film che nel mese di Giugno soffiano su importanti candeline.
Iniziamo con l’anniversario di alluminio, per chi compie solo 10 anni; a spiccare tra i titoli c’è sicuramente Toy Story 3 – La grande fuga, il terzo capitolo della saga diretto da Lee Unkrich; benché il film sia arrivato in Italia solamente il 7 luglio del 2010, l’anteprima si è tenuta al Taormina Film Fest il 12 giugno, mentre negli Stati Uniti è arrivato nelle sale il 18 giugno. Ebbene, anche se vi farà sentire un bel po’ vecchi, sono passati, quindi, già dieci anni da quando i teneri giocattoli che avevamo imparato ad amare si tenevano per mano in una fornace, mentre il pubblico non riusciva a trattenere le lacrime [chi vi dirà che l’ha fatto mente, è semplice].
Ma se tutti conosciamo il meraviglioso film della Pixar, vincitore di un Oscar come miglior film d’animazione nel 2011, un altro nome brilla nella lista dei film usciti in quell’anno, ugualmente fortunato ma forse meno noto. Parliamo di Kynodontas [conosciuto più per il suo titolo internazionale, Dogtooth] dell’ormai conosciutissimo Yorgos Lanthimos. Il film, terzo del regista ma primo ad ottenere nomination e riconoscimenti importanti, come il Premio Un Certain Regard o la nomination agli Oscar come Miglior Film Straniero, racconta di una famiglia la cui esistenza irreale è circoscritta alle mura domestiche; l’unico a poter uscire è il padre, per poter svolgere il proprio lavoro, mentre la madre e i tre figli sono costretti a questa reclusione con la scusa di non contaminare la loro formazione con ciò che avviene all’esterno. La falla in questo contorto sistema sarà l’arrivo di una donna, portata in casa per interagire con la famiglia [ed in particolare con il figlio maschio]. Forse un film non facile, ma che merita di essere citato, considerata soprattutto la notorietà acquisita da Lanthimos negli ultimi anni.
A soffiare su 15 candeline sono invece i più popolari Batman Begins [il primo della fortunata trilogia di Nolan] – uscito negli USA il 15 giugno – e La Guerra dei Mondi, diretto da Steven Spielberg e basato sull’omonimo romanzo di H.G. Wells, arrivato nelle sale statunitensi il 29 giugno. In entrambi i casi siamo davanti a due vere e proprie slot machine, soprattutto se consideriamo che La Guerra dei Mondi si inserì al quarto posto dei film più visti dell’anno e che anche il successo al botteghino di Batman Begins fu incalcolabile.
Passando velocemente per le nozze di porcellana – che segnano i 20 anni – e l’uscita nelle sale il 21 giugno di Galline in fuga, fermiamoci su quello che fu un anno a dir poco pazzesco, il 1995. A partire dal 16 giugno [ricordiamo che si tratta delle date del paese di produzione] per le successive tre settimane, a dominare le sale cinematografiche furono Batman Forever, Pocahontas e Apollo 13. Non c’è bisogno di soffermarsi moltissimo sulle rispettive trame dei film, basta l’esplosione di ricordi che questi titoli portano con sé a darvi l’idea del peso che hanno avuto sugli spettatori, nonostante il primo sia considerato da molti in realtà più un guilty pleasure; ma a prescindere dall’efficacia dei film, su cui non vogliamo indugiare, si parla di tre film che sono scolpiti nell’immaginario comune e che hanno fatto parlare moltissimo di sé.
Procediamo in questo fantastico viale dei ricordi per inciampare in un film che ha realmente fatto la nostra storia e che probabilmente tutto il mondo ha visto, senza eccezione alcuna: The Blues Brothers, che il 20 giugno compie la bellezza di 40 anni, portati dignitosamente. Vi stupirebbe sapere che nonostante il cast stellare – che passa non solo per i protagonisti John Belushi e Dan Akroyd, ma tocca anche dei giganti come James Brown, Ray Charles e Aretha Franklin – il film ebbe un’accoglienza tiepida? Ebbene sì, al botteghino non fu in grado di realizzare grandi numeri; costato 30 milioni, ne incassò solamente 57. Tuttavia, nel giro di poco tempo, si creò un vero e proprio culto attorno alla pellicola e, ad oggi, tutti sanno canticchiare almeno un pezzo della colonna sonora. The Blues Brothers è forse l’esempio più calzante del fatto che, a volte, dovremmo essere più indulgenti con i film che abbiamo davanti e che a volte è preferibile riflettere sulla propria opinione e lasciarla raffreddare un pochino, cercando di andare oltre quello che ci è arrivato ad una prima visione.
A completare quest’incredibile carrellata, abbiamo poi le 60 candeline di Psycho [il 16 giugno], al quale non servono presentazioni, e L’appartamento [il 30 giugno], la brillante commedia di Billy Wilder con Jack Lemmon e Shirley MacLaine; il film ricevette ben 10 candidature agli Oscar, vincendone 5 [Miglior film, Miglior regista, Migliore sceneggiatura, Miglior montaggio e Migliore scenografia]. Siamo davanti ad un’autentica perla, una storia deliziosa, divertente ma anche molto delicato e a suo modo romantico, di cui forse non si parla abbastanza; in tal senso speriamo che le nozze di diamante portino fortuna al suo nome.
Questi i nomi più noti che quest’anno, proprio a giugno, festeggiano un compleanno importante. A nostro avviso è importante menzionare queste ricorrenze; il cinema ci ha dato molto, sia prima sia durante questo periodo così delicato – in cui per alcuni è diventato l’unica valvola di sfogo – e il minimo che possiamo fare è ricordarci dei suoi compleanni.
Claudia Anania