Oggi ci troviamo alla sala Giardino per la Serata dedicata a una parte dei cortometraggi presenti nella sezione Orizzonti. Sei film in selezione e uno Fuori Concorso. I cortometraggi internazionali sono privi di senso compiuto, girati come esami accademici o come teaser per possibili lungometraggi da girare in futuro. Gli unici lavori che sperimentano l’aspetto formale e narrativo sono i due film italiani.
SOGNI AL CAMPO di Magda Guidi e Marra Cerri
Un bambino cerca disperatamente il suo gatto lungo un fiume, ma non lo trova.
Magda Guidi e Mara Cerri sono tra le più apprezzate esponenti del cinema d’animazione italiano di oggi. Assieme realizzano il cortometraggio Via Curiel 8 [2011] vincendo il primo premio al Torino Film Festival lo stesso anno. In Concorso a Venezia 77’ presentano il cortometraggio Sogni al campo [2020].
Disegnato in 2d, è un viaggio nella testa, nei pensieri, nel ricordo del legame tra un bambino e il suo gatto, misteriosamente scomparso. Colpi di arancio si stagliano davanti gli occhi dello spettatore. Il colore del gatto, le spighe di grano, le sfumature dei fili d’erba su cui probabilmente questo animale si è adagiato per morire. Il suo corpo fa da concime e da nuova vita al terreno, lo stesso terreno su cui cammina il ragazzo una volta cresciuto. È il ciclo della vita.
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Seduto sulla poltrona del suo salotto, un uomo scrive una lettera a un amico, l’unico che gli sia rimasto, mentre guarda una réclame alla televisione.
Luca Ferri è ormai di casa alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2016 il suo cortometraggio Colombi ha stregato il pubblico di Orizzonti senza [purtroppo], vincerne il Concorso. Quest’anno presenta Fuori Concorso il cortometraggio Sì [2020].
“Poi è entrato in bottega da noi e mi ha detto che per poco non ce l’aveva fatta”
Il regista affianca le immagini dell’Archivio Prelinger, girate in pellicola, a un testo bianco su fondo nero.
Il tutto musicato sulle ultime due partiture composte dal maestro Dario Agazzi prima dell’imminente ritiro dalle scene musicali, “Congedo” e “Commiato”.
È sicuramente il lavoro più cattivo e ironico di Luca Ferri. Il testo è di una spietata ironia, a tratti macabra e crudele, ma anche gentile. Il testamento di un uomo stanco, incantato dai feticci televisivi (carne cruda, gelatine e frigoriferi) che osserva in silenzio sulla sua poltrona. Grizzly colpiti e abbattuti da dei cacciatori e orsi polari morenti di una lenta agonia, divengono una sorta di auto rappresentazione di quest’uomo. Lentamente parla all’amico, fino alla rappresentazione della morte data dalla pelliccia di un orso appesa all’interno di una bottega. Meravigliosa infine, è la sequenza a cui assistiamo alla nascita di un piccolo uccello e alla sua lenta crescita in stop motion sopra un cucchiaio in acciaio.
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Gli altri cortometraggi :
À fleur de peau [2020] di Meriem Mesraoua
Workshop [2020] di Judah Finnigan
Miegamasis rajonas [2020] di Vytautas Katkus
Anita [2020] di Sushma Khadepaun
Was Wahrscheinlich passiert wäre, wäre ich nicht zuhause geblieben [2020] di Willy Hans
Giulio Golfieri [RATS]