Divenuto famoso in tutto il mondo per il film Colin [2008], un lungometraggio zombi low budget, il regista britannico Marc Price partecipa al Trieste Science + Fiction con Dune Drifter, un film di fantascienza.
Un gruppo di caccia stellari combatte contro un’armata di navi nemiche. Adler, e la sua mitragliera Yaren, vengono abbattute atterrando su un pianeta vicino. Il caccia necessità di riparazioni così Adler si spinge verso una nave nemica appena atterrata alla ricerca di pezzi di ricambio. La nave però non è disabitata.
Il regista introduce il film mostrando il backstage di alcune scene, dove vediamo svelati gli effetti speciali analogici realizzati con trucchi visivi e fondali fotografici, come il set costruito nel soggiorno di casa sua. I caschi artigianali degli astronauti e le inquadrature strette all’interno delle navicelle spaziali conferiscono un estremo realismo alla sequenza iniziale.
L’interno delle navicelle non viene mostrato, probabilmente è stata usata la medesima scenografia differenziandola attraverso l’uso dell’illuminazione e del quadro visivo. Il regista ci introduce l’intero squadrone di piloti attraverso un continuo scambio di battute che stempera la tensione prima della battaglia. La camera a mano, il movimento interno degli attori e l’utilizzo dei fondali in movimento creano l’illusione del viaggio interdimensionale.
Molte analogie sceniche si possono trovare con il film Star Trek [1979] di Robert Wise, in particolare per l’utilizzo dei fondali. Mar Price ci regala una delle battaglie spaziali più interessanti della storia del cinema, senza staccare la camera dai volti dei piloti.
Trentacinque minuti di film dove gli alieni si intravedono appena. La morte dei piloti ci viene suggerita dai volti sui monitor delle navicelle e dalle loro urla. La battaglia ricorda vagamente una partita singola di Space Invaders. Le navicelle aliene si muovono in massa su asse orizzontale mentre i caccia terrestri cercano di colpirle con i loro raggi laser. Le scene ambientate sul Pianeta Erebus sono state girate invece nelle terre dell’ Islanda in una sola settimana di riprese.
Il film segue infatti le peripezie della pilota Adler [Phoebe Sparrow] e della sua compagna Yaren [Daisy Aitkens] costrette a dover affrontare gli alieni anche se in netta minoranza numerica. Unica pecca dell’eccessivo realismo è proprio il character design degli alieni, che non convincono lo spettatore a pensare che dietro quel costume nero vi possano non essere degli umani.
Vero gioiello dell’artigianato, ogni elemento è una dichiarazione d’amore verso il cinema e soprattutto ricorda come mezzi e finanze non siano indispensabili alla resa finale di un film, ma sia più importante l’ingegno immaginario del suo autore.
Giulio Golfieri [RATS]
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DUNE DRIFTER
Regia: Marc Drifter
Con: Phoebe Sparrow, Daisy Aitkens, Simon Dwyer-Thomas, Charlotte Mounter
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Marc Price
Produzione: Dead Pixel Productions
Distribuzione: 4Digital Media
Anno: 2020
Durata: 96’