The Blackout è l’ultima fatica cinematografica del regista russo Egor Baranov. Un film fantascientifico presentato nella sezione Neon del Trieste Science + Fiction.
Il mondo intero è sotto attacco. Il Cerchio della Vita, una zona limitrofa della Russia, è l’unico quartiere ancora provvisto di energia, il resto del mondo è completamente al buio.
I plotoni dell’esercito russo inviati nelle zone buie non fanno ritorno, scompaiono nel nulla proprio come gli abitanti del posto. Quando tutto sembra finito per l’umanità, sotto attacco da un nemico militarmente più avanzato, uno strano essere accorre in soccorso dell’umanità.
Il film è lento, troppo lento per essere un thriller d’azione. Nelle scene che vedono protagonisti i militari non accade nulla. Sono prive di tensione.
L’unica scena d’azione degna di nota è l’attacco di una mandria di grizzly ai danni di un avamposto militare.
Ci sono troppi personaggi poco caratterizzati e poco sviluppati. L’unica figura che riceve particolari attenzioni è quella di Id [Artyom Tkachenko], l’alieno giunto sulla Terra per avvertire la popolazione dell’incombente minaccia di colonizzazione perpetrata dai suoi simili.
A causa della morte del loro sole, necessitano di un nuovo pianeta su cui insediarsi e prosperare.
Il regista sceglie di raccontare per mano della sua voce quello che accade, quello che è accaduto e quello che accadrà. Questo porta il racconto a essere troppo verboso, annoiando in più momenti lo spettatore che vorrebbe più immagini e meno parole. Una narrazione frammentata, confusa come le stesse scene di combattimento, che necessitano del verbo di Id per colmare i buchi.
L’alieno fa la morale agli uomini dimostrandoci come siano una razza creata per autodistruggersi, incapaci d’amare. Due ore di film per supportare questa tesi sono davvero eccessive, sopratutto se per l’intera durata del racconto vediamo solo plotoni militari alternarsi in scene di attesa e di combattimento. L’eccessivo utilizzo di pallottole, maschilismo e muscoli viene spazzato via quando sul finale i protagonisti si trovano di fronte a delle capsule contenenti la prole aliena.
Qui, il regista immortala l’essenza stessa e l’innocenza spesso profanata dalle guerre. I soldati devono scegliere se estirpare sul nascere nuovi possibili nemici, risparmiando l’umanità da future e inutili guerre; o risparmiare loro la vita data la loro innocente età.
I russi tentano di realizzare un prodotto di fantascienza originale rispetto a quella americana, ma finiscono con l’emularla, replicandone la filosofia affrontata per esempio dal maestro Ridley Scott [Prometheus, Alien Covenant] senza però avvicinarsi alla medesima profondità intellettuale.
Giulio Golfieri [RATS]
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THE BLACKOUT
Regia: Egor Baranov
Con: Aleksey Chadov, Petr Fedorov, Lukerya Ilyashenko, Konstantin Lavronenko
Uscita in sala in Italia: /
Sceneggiatura: Ilya Kulinov
Produzione: 1-2-3 Production
Distribuzione: Minerva Pictures
Anno: 2020
Durata: 127’