Mai dare passaggi agli sconosciuti, specialmente se hanno un aspetto inquietante. In casi come questo, bisogna mettere da parte la voglia di voler fare del bene e proseguire per la propria strada.
Ottobre 1995: Luca [Riccardo Marotta], un giovane agronomo, attraversa in auto le strade buie dell’entroterra cilentano. Improvvisamente, dal nulla, la pallida figura di una donna [Rita Russo] interrompe bruscamente il suo viaggio. La ragazza è in apparente stato di shock e Luca decide di aiutarla, offrendole la sua giacca per ripararla dal freddo e un passaggio verso casa. Per cercare di alleggerire la situazione e di metterla a proprio agio, inizia a conversare con lei chiedendole chi sia e che cosa faccia nella vita. Ma la giovane sembra di poche parole: rivela il suo nome, Lia, e di occuparsi delle sue bambine a tempo pieno. Il viaggio prosegue con leggero disagio da parte di Luca, finché Lia non gli chiede di fermarsi in un punto apparentemente disabitato, sempre immerso nell’oscurità.
Malum Aeterni è il primo cortometraggio scritto e diretto dal regista campano Luigi Scarpa: un omaggio alla sua terra d’origine, il Cilento, dove da secoli si tramandano storie di miti e leggende popolari. Fra le tante, Scarpa ne ha scelta una non lontana nel tempo, a cui pare sia molto legato.
Il corto è concepito come un horror vecchio stampo, con vari omaggi ai film di questo genere: il buon utilizzo del drone ci permette di seguire l’auto del protagonista attraverso notevoli riprese aeree, ricordando così Shining di Stanley Kubrick, mentre la protagonista Lia ha molto in comune, nell’aspetto, con Samara Morgan [o Sadako Yamamura] della saga di The Ring. Non mancano, quindi, anche i vari cliché legati al Genere. Quasi ci si immagina il personaggio di Randy Meeks [Jamie Kennedy] della saga di Scream, urlare al protagonista di non fare alcune cose considerate stupide: “Non entrare in quel rudere!” oppure “Lascia aperta la porta!”. Se ci si vuole addentrare in un luogo buio, è sempre meglio portare con sé molto più di un semplice accendino per poter fare luce. Insomma, le tante regole per sopravvivere in un horror.
L’idea alla base della realizzazione di Malum Aeterni è molto apprezzabile, ma alcuni elementi avrebbero necessitato di più accuratezza: le scene in auto risultano a volte molto dilatate, così come una delle sequenze finali – ossia lo “spavento finale” – risulta avere dei tempi di inquadratura assai prolungati, che invece di conferire alla scena maggiore mistero e paura, ne viene privata di entrambi, dando invece allo spettatore più visibilità dei cosiddetti “trucchi del mestiere”.
Altre parti avrebbero meritato una migliore introduzione a livello narrativo, prima fra tutte il ritrovamento del rudere di Lia, dove il protagonista sembra arrivarci dal nulla, per caso, quasi senza accorgersene, quando un primo piano dell’attore e una sua pausa avrebbero potuto ovviare a questa mancanza. E a proposito dell’attore, Riccardo Marotta, per quanto professionista [è apparso nella serie Gomorra], risulta in alcuni momenti acerbo e impreciso nei movimenti.
In sostanza, per essere un’opera prima, il risultato può raggiungere la sufficienza, ma avrebbe meritato maggiore meticolosità, specialmente quando alle spalle c’è un buon supporto a livello di cooperazioni [il corto ha il sostegno di una banca] e maestranze.
Luca Pernisco
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MALUM AETERNI
Regia: Luigi Scarpa
Con: Riccardo Marotta, Rita Russo
Sceneggiatura: Luigi Scarpa
Produzione: Luigi Scarpa, BBC di Buccino e Comuni Cilentani
Anno: 2020
Durata: 13’