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NETFLIX VS. AMAZON PRIME – Il Genere italiano passa dalle piattaforme

C’è tanto bisogno di Genere in Italia. È un dato di fatto. È giunta l’ora che la Commedia e il Dramma lascino quantomeno un po’ di spazio a prodotti di nuovo e diverso respiro.

Il 2020 sembra – almeno da questo punto di vista – un anno buono, poiché ha segnato nel panorama cinematografico italiano l’uscita di pellicole che si distanziano nettamente dalla nostra comfort zone, per spingersi verso universi ancora a noi parzialmente inesplorati. Purtroppo, però, è pur sempre il 2020. E non c’è stata, in questo anno, che ha visto particolarmente colpito il settore dello spettacolo, pellicola fortunata.

Una tra tutte, Il talento del calabrone, ultima fatica di Giacomo Cimini, che sarebbe dovuto approdare nelle sale il 5 marzo ma è stato inesorabilmente condannato solo e soltanto alla piattaforma a causa della pandemia. Il film si propone di essere un thriller con la T maiuscola: Milano, Steph [Lorenzo Richelmy], DJ radiofonico dal grande seguito, conduce un programma basato sulla partecipazione telefonica dei suoi fan. Una di queste telefonate, però, vede protagonista uno sconosciuto ascoltatore che dice di chiamarsi Carlo [Sergio Castellitto] e dichiara di volersi suicidare, facendosi saltare in aria nel centro di Milano. Il DJ, aiutato dal Tenente Colonnello Rosa Amedei [Anna Foglietta] dovrà riuscire a intrattenerlo in diretta radiofonica per evitare una strage di innocenti.

Purtroppo, la pellicola non riesce nel suo intento. Il principale difetto de Il talento del calabrone è che tenta fin troppo e con enormi sbrodolature di replicare il cinema americano: palazzi esplosi alla pressione di un pulsante, centrali elettriche tenute sotto scacco da computer di bordo, poliziotti in abito rosso, tacchi a spillo e pistola sempre pronta. Elementi che, calati nel contesto italiano, risultano poco credibili, ridicoli e ridondanti.

Altro enorme problema del film sono i dialoghi, posticci e letterari, che respingono e rendono tutto fin troppo simile a una fiction di Canale 5, più che a un film di Genere. La sceneggiatura non sostiene i personaggi, che risultano macchiettistici, mai tridimensionali e assolutamente banali, pieni di cliché da cui la pellicola proprio non riesce a distanziarsi [uno psicopatico che ama ascoltare musica classica? Incredibile!]. Allo stesso modo, quelli che dovrebbero essere colpi di scena risultano poco credibili e telefonati, oltre che spesso immotivati e semplicistici – finale compreso.

La recitazione, per finire, non convince: Anna Foglietta è sempre sopra le righe, esagerata, eccessivamente teatrale; Lorenzo Richelmy, al contrario, è mono-espressivo e troppo calato nella parte del belloccio più che in quella della vittima. Sergio Castellitto è l’unica perla del film che, per quanto bravo, non è abbastanza per reggere una pellicola con così tante difficoltà.

Se Atene piange, Sparta certamente non ride…

La piattaforma Netflix ci propone Il legame, un nuovo horror tutto italiano che affonda le sue radici direttamente nel nostro folklore e – più precisamente – in quello più strettamente legato al meridione.

Francesco [Riccardo Scamarcio] sta portando per la prima volta la sua compagna Emma [Mia Maestro] e Sofia [Giulia Patrignani], la figlia di lei, a conoscere sua madre Teresa [Mariella Lo Sardo] che vive in un’antica villa circondata da ulivi centenari. La donna si dice sia una guaritrice, perché capace di operare riti magici sulle persone. Una notte, Sofia viene punta nel sonno da una tarantola: da questo momento, Emma e sua figlia si troveranno coinvolte in una serie di eventi sempre più inquietanti. Così, mentre la bambina manifesta rapidamente gravi segni di malattia e possessione, Emma comincia a non fidarsi più di nessuno, cercando di rompere quel sinistro legame che si è stretto intorno a lei e a sua figlia e che ormai appare indissolubile.

Domenico de Feudis realizza un’opera prima dalla confezione attraente e sofisticata che prende piede dal celebre saggio di antropologia Sud e Magia di Ernesto De Martino. Lo spunto di partenza è assolutamente affascinante: l’idea di declinare il folklore meridionale e il concetto di fascinazione in chiave horror appare vincente. Costruire una storia di possessione attorno al mito delle tarantolate, dunque, avrebbe potuto rappresentare una via per rintracciare una visione personale, nostrana, di un sottogenere così amato e redditizio.

Se non fosse che Il legame, di queste premesse si dimentica troppo presto, relegandole a un mero contesto o a una scelta stravagante di location per poi abbandonarsi alla retorica più svilente del cinema americano. Con una sceneggiatura troppo aderente ai cliché e allo svolgimento fin troppo classico per una storia di questo tipo, la pellicola di De Feudis perde immediatamente l’unicità che avrebbe potuto avere.

Ci troviamo dinnanzi a un Sud da spot pubblicitario, edulcorato della propria lingua [nessuno parla il dialetto in una famiglia di contadini] e costretto all’interno di un immaginario horror che non appartiene minimamente alla nostra tradizione. Eppure, le premesse richiamavano con decisione il cinema di Pupi Avati e, perché no, anche quello di Dario Argento. Sfortunatamente, molti cineasti nostrani che si accostano al Genere hanno l’ossessione del cinema americano e, solo attraverso quella retorica – perché di retorica si parla, non di codici, stilemi o regole – sono convinti di poter raggiungere il tanto agognato pubblico internazionale.

La realtà, ahimé, è un’altra e rammenta a tutti come il nostro cinema sia capace di superare i confini nazionali solo quando rintraccia e declina situazioni, personaggi ed eventi propri del nostro territorio. Cercare, dunque, di riproporre L’esorcismo di Emily Rose tra gli uliveti secolari pugliesi si rivela come una goffa autorete che svilisce la nostra tradizione di Genere e non sfrutta al meglio le potenzialità oggettive del nostro folklore.

Davvero un peccato.

Irene Scialanca + Paolo Gaudio

IL TALENTO DEL CALABRONE

Regia: Giacomo Cimini

Uscita Amazon Prime: 18/11/2020

Sceneggiatura: Giacomo Cimini, Lorenzo Collalti

Produzione: Paco Cinematografica

Distribuzione: Eagle Pictures, Amazon Prime Video

Anno: 2020

Durata: 84’

IL LEGAME

Regia: Domenico de Feudis

Uscita Netflix: 02/10/2020

Sceneggiatura: Domenico de Feudis, Davide Orsini, Daniele Cosci, Gianluca Bernardini

Produzione: HT Film, Indigo Film e Lebowski

Distribuzione: Netflix

Anno: 2020

Durata: 93’

InGenere Cinema

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