La regista Antonietta De Lillo torna a parlare di Lucio Fulci dopo il documentario breve [30′ minuti circa] del 1994, La notte americana del dottor Fulci, e lo fa ancora con il critico e saggista Marcello Garofalo.
Anzi, torna a far parlare Fulci, con il documentario-intervista – nomen omen – Fulci Talks: una lunga intervista al regista romano, tagli visibili, preparazione alle domande e alle risposte alla luce del sole, nessuna copertura video o fotografica di backstage o dai film, se si eccettuano le foto tenute riservate fino ai titoli di coda. Voce nuda.
Fulci Talks, presentato in anteprima durante l’ultima edizione dei Noir in Festival quasi in concomitanza coi 25 anni dalla scomparsa del regista di Zombi 2, è un documentario anomalo: non cerca mai di costruire una struttura solida, di montare una corazza che possa racchiudere e proteggere le confessioni del suo protagonista. Queste ultime rimangono unici ingredienti del piatto di portata, mattoni di una casa in costruzione di cui la regista decide di mostrare fondamenta e impalcature, come per non voler scrivere la parola fine ad un progetto in divenire così intimo, con un regista così difficile da inquadrare, così sfuggente da ogni target, da essere definito il “Terrorista dei Generi”.
Spesso osteggiato dai critici che [sentirlo dalla sua viva voce fa ancora più effetto] non riuscivano a non partire prevenuti e guardare un po’ di traverso quel regista che aveva puntato tanto sul cinema comico commerciale di Franco e Ciccio e poi si era lasciando trasportare da quei film dell’orrore dalla trama spesso non lineare e dagli effetti sovrabbondanti. Di certo troppo spesso messo a paragone con un altro nostro maestro dei Generi più cupi, Dario Argento, che con un piglio decisamente differente spesso riusciva, invece, a colmare agli occhi della stampa la distanza abissale che separava il cinema di cassetta da quello d’autore, e anche a bissare gli incassi dell’altro al botteghino. “Non mi vuole bene, nonostante dica il contrario.”, sentiamo dichiarare in Fulci Talks, riportando a galla un rapporto che sicuramente oltrepassava la semplice concorrenzialità e che forse, destino permettendo, avrebbe decantato in quel M.D.C. – Maschera di Cera prodotto dal regista di Suspiria e poi affidato a Sergio Stivaletti, dopo la scomparsa di Fulci.
“E se fosse bravo?”, si chiedeva il giornalista e scrittore Claudio Carabba. Fulci lo racconta con una vena di vera gratitudine. De Lillo e Garofalo non hanno dubbi a riguardo e provano a dimostrarlo mostrando l’uomo che racconta, sempre sospeso tra l’imbarazzo e l’autocompiacimento, del suo passaggio all’interno della Storia del Cinema italiano. Dall’esordio come sceneggiatore al debutto quasi “forzato” alla regia [colpa di Totò, che prima lo volle dietro alla macchina da presa e poi, più avanti, si fece quasi ostacolo alla sua carriera], dalla scoperta di talenti come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia o Celentano [al cinema], alla maturità autoriale negli horror, che forse ne riuscirono a mostrare il lato umano più sofferente.
Niente film, dicevamo, niente immagini di backstage, fotografie o ricostruzioni, la regista si concentra esclusivamente su Fulci che diventa [e si definisce] “oggetto parlante”, davanti alla camera stavolta unicamente per rispondere alle domande.
Tutto il resto è ridotto all’essenziale ed è anche per questo che tutto quello che vien fuori dalle dichiarazioni dell’intervistato diventa ancor più forte e d’effetto, che siano momenti seri in cui spesso vengono fuori quella lingua tagliente e quel piglio ferino di cui tanto si è scritto e detto, o quelli più scherzosi [quel “Dotto’, il cosmo è pronto!” urlatogli da un tecnico sul set di un Franco&Ciccio movie, ad esempio].
Quello che poi rimane un tratto distintivo riscontrabile in ogni spezzone di questa intervista è l’amore di Fulci per il suo lavoro, il cinema, rifugio che spesso era riuscito ad allontanarlo anche da momenti personali molto cupi, e a cui lui aveva deciso di dedicare la totalità dei sui giorni.
Fulci Talks. Conversazione Uncut con Lucio Fulci è una piacevole cavalcata attraverso la carriera cinematografica di un regista che di certo tutti gli amici di InGenereCinema.com hanno amato, ma messi da parte i film [da scoprire o rivedere, soprattutto quelli firmati a partire da Zombi 2, di cui fanno una puntuale analisi gli amici di Nocturno Cinema nel libro “L’Opera al Nero Evolution – Il viaggio di Lucio Fulci nel Regno della Morte], rimane l’uomo, con le sue fisime, le sue insicurezza, le cadute e le passioni. Quello sì, è difficile recuperarlo e De Lillo e Garofalo ce ne regalano una fetta sontuosa.
Dal 10 marzo in streaming VOD sulle piattaforme CG Digital e Chili.
Luca Ruocco
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FULCI TALKS
Regia: Antonietta De Lillo
Con: Lucio Fulci
Uscita in streaming: mercoledì 10 marzo 2021
Sceneggiatura: Marcello Garofalo, Antonietta De Lillo
Produzione: Marechiarofilm
Anno: 2021
Durata: 80’