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A QUIET PLACE II di John Krasinski

Sequel sì, sequel no, “sequel solo se…”.

Se c’è un argomento che divide gli amanti di cinema facendoli litigare violentemente, quello è senza dubbio il capitolo sequel. È ovvio che si sia scettici; molto spesso non hanno la forza del primo capitolo. Allora perché Hollywood continua a produrne? Uno su cento è un evidente successo e il gioco vale la candela se si pensa che, nonostante si parta prevenuti, il pubblico in sala va comunque. Un disastro annunciato, ma solo dopo aver raggranellato una decente somma al primo weekend di box office.

Queste logiche sembravano essere del tutto estranee a John Krasinski, che si era detto disposto a girare il capitolo due di A Quiet Place solamente se avesse avuto davvero una buona idea.

Ed ecco, quindi, il punto centrale del discorso: A Quiet Place II è un degno sequel? Certo. Ma, non vuol dire che sia un buon film, nella maniera più assoluta.

Procediamo però con ordine.

Il film, nei primissimi minuti, si prende una pausa per raccontare l’arrivo dei mostri che abbiamo imparato a conoscere bene nel primo capitolo. Ritroviamo anche Lee – interpretato proprio dal regista Krasinski – e facciamo la conoscenza di un personaggio chiave di tutto il secondo capitolo. Un inizio adrenalinico, che segna da subito il ritmo del film stesso. Senza perdere troppo tempo, però, il flashback s’interrompe e siamo subito dopo proiettati esattamente lì dove il primo film si era concluso: la famiglia Abbott è alle prese con un’aspra lotta contro i mostri; il povero Lee si è sacrificato per salvare la vita ai propri figli mentre in casa si consumava un altro dramma, Evelyn da alla luce un bambino con il rischio che gli alieni – ciechi ma con un udito più che sviluppato – possano essere attirati dal suo pianto. La casa è in fiamme e alla famiglia non resta altro da fare se non prendere armi e bagagli e tentare di rivolgersi ad altri sopravvissuti. Incontrano un vecchio amico di famiglia, Emmett, che tenterà di fargli capire quanto il mondo sia cambiato e che i superstiti non hanno più un briciolo di umanità, mentre la giovane Regan si ostina a voler cercare una comunità oltremare dove poter mettere in salvo la propria famiglia.

A Quiet Place II è narrativamente asciutto. Forse anche troppo. Si basa su eventi talmente ridotti da sembrare più una parentesi centrale di qualcosa che ancora deve succedere – ed è senz’altro così visto che già in molti parlano di un terzo capitolo la cui regia non sarà di Krasinski.

Dopo il flashback iniziale, tutto il film si concentra sulla ricerca di altri sopravvissuti e sulla lotta contro coloro che si stanno dimostrando peggio dei mostri che hanno infestato la Terra. I nemici, ormai sono due e la famiglia Abbott dovrà fronteggiare pericoli da ogni lato nel tentativo di trovare la comunità che Regan sembra aver trovato tramite delle intercettazioni radio. Tutto il film, tuttavia, si concentra su questo unico elemento, piuttosto debole, e tutto il resto è pura azione; a ben vedere, infatti, la narrazione di quanto concerne davvero la comunità, si svolge in un esile terzo blocco, che probabilmente occupa gli ultimi 25 minuti di film. Tutto il resto è puro spettacolo, pressoché privo di trama. Non c’è approfondimento, non ci sono spiegazioni – che a dirla tutta lo spettatore merita. Come hanno fatto delle creature cieche come quelle di Pitch Black e assolutamente istintuali come gli Alien – per ribadire i due chiari riferimenti su cui John Krasinski si è basato – ad arrivare sulla Terra? Che ci sia di mezzo un’entità ancora più pericolosa? Sa questo punto di vista, come anticipato poco sopra, questo secondo capitolo è senz’altro di transizione, ma troppo striminzito per occupare davvero un posto in qualità di film.

Per quanto riguarda la regia, invece, non c’è molto da dire, in quanto anch’essa di presenta in una veste molto semplice e priva di fronzoli estetici particolarmente sofisticati; idem per la fotografia, che non ha elementi di spicco da vantare, mentre la CGI è piuttosto buona e gli alieni sono inseriti in modo sempre piuttosto naturale, creando un’interazione realistica con i protagonisti del film.

Gli attori, allo stesso modo, regalano un’ottima performance, soprattutto per quanto concerne Emily Blunt – Evelyn Abbott – e Cillian Murphy, la new entry nel cast che interpreta Emmett. Entrambi sopra le aspettative, regalano una performance perfettamente equilibrata, soprattutto se si pensa che, essendo una trama dove il silenzio è prezioso, è la fisicità degli attori ad essere decisiva. La mimica di entrambi, sotto questo punto di vista, è assolutamente adeguata, riuscendo attraverso ogni contrazione muscolare a mostrare tutta la tensione provata davanti quei terrificanti mostri.

Purtroppo però l’adrenalina e due attori non bastano a far un buon film e A Quiet Place II resta un film pericolosamente scarno, che non apporta molto, se non addirittura nulla, al primo capitolo. Si tratta di un capitolo di mezzo messo lì per non si sa quale preciso scopo, se non dare un assaggio di un sicuro terzo capitolo – visto anche il finale più che aperto – ma che non sembra andare in nessuna direzione precisa. Un buon film d’intrattenimento insomma, lontano dagli errori banali del primo capitolo – basti pensare allo sciocco incidente scatenante dei primi minuti – ma che non si può considerare, per questo, un ottimo film in senso più ampio.

Claudia Anania

A QUIET PLACE II

Regia: John Krasinski

Con: Emily Blunt, Millicent Simmonds, Noah Jupe, John Krasinski, Cillian Murphy

Uscita in sala in Italia: giovedì 24 giugno 2021

Sceneggiatura: John Krasinski

Produzione: Platinum Dunes

Distribuzione: Eagle Pictures

Anno: 2020

Durata: 97’

 

InGenere Cinema

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