Il film che scandalizzò la quarantanovesima edizione del Festival di Cannes [siamo nel 1996], pur aggiudicandosi il Premio della Giuria. Probabilmente l’opera più malsana, filosofica, anarchica e distruttiva firmata dal genio di David Cronenberg.
Il cineasta canadese parte dal romanzo [ormai diventato un cult] di James G. Ballard per mettere in scena una [non] narrazione sempre sospesa tra l’amplesso e la morte, l’orgasmo e le ferite laceranti.
Un regista pubblicitario [chiamato come l’autore del libro] e sua moglie sono dediti ad avventure extraconiugali che condividono con dovizia di particolari. Da quando l’uomo ha un grave incidente automobilistico, inizia ad associare l’eccitazione sessuale al rischio della morte tramite l’elemento artificiale del veicolo sparato a tutta velocità. Dopo aver instaurato una relazione con una dottoressa, moglie della vittima che ha perso la vita nell’incidente causato proprio da lui, la donna lo avvicina ad una congrega ossessionata dagli scontri stradali.
Volutamente lenta nel ritmo e glaciale nella recitazione, la pellicola di Cronenberg potrebbe apparire un loop di situazioni e amplessi che si ripetono a oltranza in un’atmosfera quasi irreale.
Lo scenario è un [non] luogo fuori dal tempo, che arriva ad assomigliare ad un asettico aldilà. Se con Videodrome [1983] il regista aveva teorizzato la nascita di una nuova carne in simbiosi con l’universo televisivo e con La mosca [1986] aveva messo in scena la fusione tra l’insetto e l’essere umano, con Crash la sua personalissima visione di mutazione fisica arriva ad un punto di non ritorno: il corpo si congiunge con il metallo, l’organo sessuale con la ferita, il dolore con il piacere. Accompagnata dalle ipnotiche musiche di Howard Shore, la regia sceglie di mostrare l’incidente nel modo più realistico e rapido possibile, senza la minima enfatizzazione.
Ogni rapporto carnale è quasi meccanico, l’unica comunicazione possibile tra gli amanti è il momento in cui le auto si scontrano e finiscono in pezzi. Solo lì, nella collisione tra le lamiere, può esserci la sublimazione del desiderio.
Negli Stati Uniti la proiezione del film fu posticipata di sei mesi, mentre nel Regno Unito il ministro della cultura tentò persino di proibirne la distribuzione. Alla sua uscita, la critica si spaccò letteralmente in due: chi lo definì noioso, fasullo e addirittura pericoloso e chi lo innalzò a capolavoro sovversivo.
A prescindere da tutto, è innegabile che l’opera di Cronenberg rappresenti uno dei titoli più erotici e conturbanti di sempre.
Distribuito in Blu-Ray anche nel nostro paese grazie alla collana Il collezionista di Eagle Pictures.
Lorenzo Paviano
–
CRASH
Regia: David Cronenberg
Con: James Spader, Deborah Unger, Holly Hunter, Elias Koteas, Rosanna Arquette
Sceneggiatura: David Cronenberg
Produzione: Optimus Films, Estudios Churubusco
Distribuzione: United Artists
Anno: 1996
Durata: 100′