Uno dei libri più interessanti e allo stesso tempo utili per un vero amico dell’horror pubblicati in questi ultimi mesi è di certo la Guida ai migliori 150 libri horror, edito da Cut-Up Publishing, a cura del Premio Bram Stoker Award Alessandro Manzetti.
Chiariamo innanzitutto che non si tratta del classico dizionario, ma di una corposa serie di proposte di lettura [150 titoli, appunto]. Schede puntuali e analisi di romanzi e raccolte di racconti horror scelte dal curatore che, oltre ad essere uno scrittore di Genere premiato con uno dei più importanti award internazionali “a tema”, è anche un editore. Uno che, insomma, si è donato al 100% al mondo di cui parla; uno che di certo saprà consigliarci titoli differenti e originali e di certo a loro modo tutti interessanti e da scoprire [molti ancora non editi in Italia, ma in tal caso Manzetti propone nelle scheda anche un altro titolo dello stesso autore già edito nel nostro Paese].
Guida ai migliori 150 libri horror è un titolo davvero unico nel suo genere, perché si fa sentiero sicuro per chi ha voglia di inoltrarsi nel mondo della letteratura più oscura, malefica ed estrema; un Genere letterario davvero ricco da cui pescare 150 titoli sicuri che possono moltiplicarsi all’infinito [assecondando la curiosità e lo spirito di ricerca del singolo lettore], aprendo i portoni di altrettanti mondi letterari. Una guida come questa qui da noi davvero non si trovava, pur essendo qualcosa – ripetiamo – di imperdibile. E la cosa stupisce sempre meno addentrandosi fra le quasi 200 pagine del libro, arrivando a scoprire quanto del macabro e dell’orrore, dello splatterpunk e del weird letterario internazionale firmato tra la fine degli anni ’80 e il 2020 non sia arrivato in Italia o sia rimasto, qui da noi, qualcosa di riservato ad una nicchia di conoscitori.
Manzetti realizza una piccola opera storiografica fotografando, attraverso le sue 150 schede, un momento letterario importante [racchiuso tra il 1986 e il 2020], un mondo in cui l’horror si è dimostrato un Genere vivido e pulsante, riuscendo a modificarsi [a mutare] per adattarsi alla società e alle paure contemporanee. E la sua “Guida” abbraccia il Genere nel modo più largo e inclusivo possibile, cercando di non tralasciare nemmeno sottoGeneri apparentanti all’horror in modo non proprio stretto [il fantasy e il thriller a tinte più dark, ad esempio].
Le schede raccolte nel volume includono una breve sinossi e un approfondimento che, in breve, riesce a rendere chiaro lo stile, il mood e le qualità che il curatore ha trovato nel libro in questione e che vuole condividere con il lettore a cui lo sta consigliando. Includono, poi, anche un voto e la cover del libro [nell’edizione italiana, lì dove ci sia] e una scheda di crediti.
Il lettore più attento si accorgerà che alcuni dei titoli proposti da Manzetti sono pubblicati in Italia dalla Independent Legions Publishing, casa editrice che di cui l’autore è da anni al timone. Quello che potrebbe sembrare un piccolo caso di conflitto di interessi, però, non è altro che la conferma di una missione che il Manzetti si è dato da diverso tempo e di cui la nostra “Guida” non è altro che l’ennesimo tassello: il farsi alfiere italiano dell’horror italiano contemporaneo, non soltanto come audace scrittore, ma anche come talent scout, suggeritore e utilissimo editore di qualcosa che in Italia ancora fatica a trovare il giusto spazio.
Ad accompagnare Manzetti nell’importante lavoro bibliografico alcune importanti firme [autori, editor o critici] che suggeriscono a loro volta 10 titoli letterari che ogni amico dell’horror DEVE assolutamente leggere. Tra queste: Joe R. Lansdale, Richard C. Matheson, Ramsey Campbell, Dacre Stoker, Lisa Morton, Ellen Datlow, Randy Chandler, Angela Y. Smith, Lucy Taylor…
Si può leggere con piacere un libro che parla, in sintesi, di tanti altri libri? Sì, e in questo caso si deve.
Consigliatissimo.
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Torniamo a parlarne con El ballo della Morte, primo titolo della nuova collana “Biblioteca Liminale”, un libricino che riproduce interamente il componimento poetico di autore anonimo rinvenuto nel XIX secolo nella Biblioteca Riccardiana di Firenze.
Il volume, di formato più che tascabile, include incisioni tratte dalle opere di Hans Holbein e da altre antiche edizioni italiane, e ripropone il testo divulgato da Pietro Vigo all’interno di studio sulle danze macabre.
La danza macabra è un tema iconografico del tardo Medioevo nel quale è sempre rappresentata una danza fra uomini e scheletri. In letteratura nelle totentanz, spesso è la Morte a farsi protagonista di incontri/balli/giudizi che ovviamente vedono un uomo come altro interlocutore.
Il viaggio italiano delle danze macabre arriva fino a epoca contemporanea, con le drammatiche totentanz firmate da Tiziano Sclavi per il romanzo Dellamorte Dellamore e, ovviamente, per diversi albi di Dylan Dog.
Ma torniamo a El ballo della Morte, nella prefazione di Pietro Vigo si legge che si tratta di «[…] un dialogo alternato fra la Morte e un personaggio di diversa età e condizione […] un invito che la inesorabile Dea fa a ciascuno di intrecciar seco una danza. È notevole che coloro i quali sono più illustri per dignità e per potenza vengano invitati all’orrido ballo con maniera poco benigna e gentile, e sian fatti segno di rimproveri acerbi per aver menato una vita viziosa e degna dell’eterna dannazione».
La danza macabra dell’Italia del Tardo Medioevo si fa, quindi, anche racconto veritiero – per quanto lugubre – di una società reale, che solo alla luce livida dello sguardo di Sorella Morte vede possibile il ribaltamento di gerarchie sociali fin troppo consolidate.
Solo davanti alla Morte il potere dei pochi può perdere di valore tanto da essere irriso.
«Ciascuna creatura qual si sia venga a ballare al mio funesto suono, e seguiti ciascun la danza mia, la qual per nome, Morte detta sono.».
E se per le calde serate estive che ancora ci tengono lontani dal meraviglio autunno i brividi glaciali di El ballo della Morte non dovessero bastarvi, Amici dell’Horror, Ex umbris ha da poco dato alle stampe anche Oh terra! Od ossa! Oh miserandi avanzi, un viaggio nella poesia italiana macabra e cimiteriale del tardo Settecento, con le poesie macabre di Ubertino Landi, Alfonso Varano, Prospero Manara, Andrea Rubbi, Salomone Fiorentino, Aurelio Bertola, Giovanni Fantoni, Ambrogio Viale [Il Solitario dell’Alpi], Diodata Saluzzo.
Luca Ruocco