Inserito per ben due volte nella selezione ufficiale del Festival di Cannes, la prima nel 2020 con il “bollino di qualità” [edizione in seguito abortita a causa della pandemia], la seconda quest’anno in Concorso, arriva finalmente nelle nostre sale The French Dispatch ultima fatica a firma Wes Anderson.
Definito dallo stesso autore come una “lettera d’amore al giornalismo e ai giornalisti”, il decimo film del regista de I Tenenbaum, racconta vicende e personaggi legati all’immaginaria redazione francese del quotidiano French Dispatch, edizione europea dell’americano Evening Sun di Liberty, Kansas. La storia segue tre distinte linee narrative che danno vita a una raccolta di racconti, pubblicata dal magazine, nel corso di alcuni decenni del XX secolo.
Siamo a Ennui-sur-Blasé, cittadina francese dove ha sede la redazione, che tratta argomenti di vario tipo, da articoli di politica mondiale, fino a quelli di cronaca, toccando temi di cultura generale, come arte, moda, cucina e storie di vita. Quando il direttore del giornale muore, i redattori decidono di pubblicare un numero commemorativo, che raccolga tutti gli articoli di successo che il French Dispatch ha pubblicato negli ultimi anni. Tra questi il film approfondisce tre episodi in particolare: il rapimento di uno chef, un artista condannato al carcere a vita per un duplice omicidio e un reportage sui moti studenteschi del ’68.
Qualora ce ne fosse stato il bisogno, Wes Anderson con questa pellicola chiarisce a tutti di essere principalmente interessato alla forma con cui esprimersi e un po’ meno al contenuto di tale espressione. The French Dispacth, infatti, porta all’estremo la visione estetica di questo regista fino a raggiungere un parossismo autoriale. Tutto quello che rappresenta il modo inconfondibile di concepire il cinema da parte di Wes Anderson è amplificato, aumentato, reiterato e riproposto in tutta la sua forza. La simmetria delle inquadrature, l’ossessione del campo lungo e della fotografia grandangolare, il cambio costante di formato di ripresa – sia esso il colore, il bianco e nero, piuttosto che l’aspect ratio o i momenti animati – l’orgia di star hollywoodiane presenti che recitano con il tipico minimalismo alla Anderson. E poi ancora gli omaggi a Tati, Renoir, perfino Melville nell’ultimo dei tre episodi, forse il più riuscito.
Insomma un Wes Anderson sotto steroidi che realizza un’opera individuale, piuttosto che personale, un film manifesto che celebra la tecnica di questo autore, la sua incrollabile coerenza e forse anche il suo essere refrattario a qualsivoglia cambiamento. Ma tale determinazione, cari Amici di InGenereCinema.com, potrebbe rappresentare anche un baratro per la creatività di un artista che non ha più nulla da dimostrare. Questa fermezza nella propria idea di cinema, così radicata nel formalismo e nella ricercatezza estetica, potrebbe spingere verso un vanesio e sterile esercizio di stile. In effetti, The French Dispatch sembra avvicinarsi molto pericolosamente a quel baratro: seppur magnificamente costruito nella sua confezione, il film non ha la stessa forza nella narrazione, nell’umorismo e nelle emozioni. Tutto è gradevole e godibile, per carità, ma nulla è davvero affrontato con l’intenzione di voler approfondire alcun contenuto. Ci si limita a tratteggiare personaggi e avvenimenti che vengono fagocitati dal mostro formale a cui Anderson sacrifica tutto. Un vero peccato poiché l’incipt narrativo, ovvero l’imminente chiusura di una redazione così libera e creativa a causa delle morte del suo direttore, poteva essere il veicolo con il quale raggiungere pieghe dell’animo umano nascoste e preziose.
Paolo Gaudio
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THE FRENCH DISPATCH
Regia: Wes Anderson
Con: Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Elisabeth Moss, Léa Seydoux, Bill Murray, Willem Dafoe, Christoph Waltz, Tilda Swinton, Benicio Del Toro, Frances McDormand, Rupert Friend, Owen Wilson, Adrien Brody, Alex Lawther, Anjelica Huston, Fisher Stevens, Jeffrey Wright, Jason Schwartzman, Henry Winkler, Lois Smith, Griffin Dunne, Mathieu Amalric, Denis Ménochet
Uscita sala in Italia: giovedì 11 novembre 2021
Sceneggiatura: Wes Anderson
Produzione: American Empirical Pictures, Indian Paintbrush, Studio Babelsberg
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Anno: 2021
Durata: 108’