Amici dell’Horror, quanto ci piace, parlando del nostro Genere preferito, definire alcuni dei nostri registi con l’appellativo “artigiani”?
Lo facciamo con alcuni dei nomi più noti anche all’estero della nostra storica industria d’intrattenimento di Genere, ma possiamo farlo anche nel sottobosco indie? Assolutamente sì! Uno dei primi nomi che potremmo catalogare all’interno di questa gloriosa categoria è di certo quello di Davide Pesca, autore e regista di numerosi lungometraggi [da 17 a mezzanotte a Fame da vampira a Suffering Bible], molti dei quali ad episodi e realizzati sia in condivisione con altri colleghi che portati avanti in solitaria. Come accade in molti casi, nell’ambito dell’indipendenza e dell’autoproduzione, Pesca svolge nei suoi lavori anche altri lavori tecnico/artistici, muovendosi dalla fotografia all’editing, prediligendo il poter sporcarsi le mani [proprio da buon artigiano] con frattaglie e litri di sangue finto, firmando sempre gli effetti speciali e il make-up di quel che produce con la sua Demented Gore Production.
Come anticipato, spesso e volentieri Pesca ha adottato la soluzione della narrazione frammentata a episodi, per maneggiare più agilmente tante piccole storie [con piccoli cast e brevi durate di set] anche per i suoi lunghi da regista solista, magari racchiudendo i vari corti all’interno di un’unica cornice narrativa.
Con il suo nuovo film, Night of Doom, si allontana per certi versi da questa narrazione a piccoli blocchi, ma non abbandona del tutto la frammentazione della storia, anzi, forse proprio l’assenza di piccoli cerchi narrativi chiusi e circoscritti, ma con un perimetro più marcato, amplifica il senso di disunione e di spezzettamento, ma andiamo per gradi.
Night of Doom è ambientato in un futuro non troppo lontano, dove violenza, degrado, tumulti sociali e restrizioni repressive dei governi rappresentano la nuova normalità. Per evadere da questa realtà così cupa, una nuova droga [la Doom] sembra essere l’unica chiave capace di aprire le porte di una percezione altra, che possa condurre chi la assume in un altrove che, però, è solo apparentemente liberatorio e leggero.
Pesca racconta la notte di quattro persone che proprio a causa della Doom si troveranno a vivere esperienze drastiche e folli che poi confluiranno in una chiusa fatta di sangue, sesso e perversione.
Il suo lavoro è ormai assai riconoscibile: il lowbudget ne ha di certo segnato la cifra stilistica, ma non ha mai rappresentato per Davide una diga capace di fermare il suo marchio di fabbrica, lo splatter grafico deciso e tendente al gore. Sangue, amputazioni [con scene che ricordano per atti filmati e messa in scena anche altri momenti della filmografia peschiana, pensiamo alle immagini trasmesse nei primi snuff inseriti nel film], un utilizzo del corpo [soprattutto femminile] che alterna in maniera morbosa sensualità e violenza, forme sinuose e torture, rimandi a Cronenberg e a Barker. La ricerca horror del regista è ancora una volta orientata a trovare una via interiore, una visuale mistica da “terzo occhio”, raggiungibile solo attraverso il martirio fisico [qui agevolato dall’utilizzo della super-droga].
Si parlava di una storia spezzettata: il puzzle narrativo, infatti, è da ricostruire, destrutturato dall’inserto di snuff movie, deliri di un predicatore televisivo [la degenerazione religiosa e mistica è un altro dei temi cari all’autore e non per niente la droga è paragonata a una moderna eucaristia], inserti da TG, sono alcuni dei puntelli che lo spettatore troverà lungo il cammino in Night of Doom, che condividerà insieme agli assurdi personaggi, spettatori seriali oltre che umanità smarrita.
Tra colori acidi e tirati all’eccesso, che aumentano il mood cyberpunk, e una critica all’ossessione per l’immagine e per l’essere guardati che percorre tutto il film [e da un po’ la filmografia di Pesca], il film presenta allo stesso modo spunti autoriali interessanti e limiti artistici e tecnici, molti dei quali dovuti al budget risicato; ancora una volta una dualità che sembra essere organicamente insita in un progetto come questo. Probabilmente una storia più lineare ma ramificata e robusta, però, avrebbe giovato al tutto e regalato una visione più godibile.
Night of Doom sta già percorrendo i primi passi distributivi: il film sarà a breve distribuito in home video da MegaCity Media negli Emirati Arabi e in Belgio.
Luca Ruocco
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NIGHT OF DOOM
Regia: Davide Pesca
Con: Ivan Brusa, Valentina Cama, Alessandra Pellegatta, Simone Bisanzio, Linda EVil, Giorgio Recchia, Mastro Falco, Simon Rocca, Alessandro Davoli
Sceneggiatura: Davide Pesca
Produzione: Demented Gore Production
Distribuzione: /
Anno: 2021
Durata: 60’