Guillermo del Toro torna al cinema con La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, noir tratto dal romanzo Nightmare Alley di William Lindsay Gresham [1946], già portato su grande schermo nel ’47 dal regista Edmund Goulding, con Tyron Power come protagonista.
La storia è quella Stan Carlisle [Cooper], giovane uomo dal triste passato ma dall’irresistibile charme, che presto si unisce a un circo delle meraviglie itinerante, diventando quasi involontariamente il centro di interessi e relazioni più o meno velate. Il titolare del circo [Dafoe] inizia ad affidargli lavori di fiducia, l’indovina [Collette] che legge i tarocchi non nasconde i suoi interessi nei suoi confronti, con il benestare del compagno di una vita, il mentalista [Strathairn] ormai caduto in disgrazia a causa dell’alcool. Proprio grazie a quest’ultimo, Stan scopre che il suo “potere” va oltre il naturale magnetismo con cui riesce a incantare ferinamente la gente. In lui c’è di più e, dopo averlo scoperto grazie ai suggerimenti del suo maestro, decide di sfruttare la sua capacità di fotografare perfettamente un profilo, di catturare dei piccoli particolari che con poco sforzo si trasformano in una storia più grande e dettagliata, per raggiungere quello che ha sempre desiderato nella vita: i soldi. Prima di abbandonare il circo dei freaks dona il suo cuore, o almeno crede di farlo, alla giovane Molly [Rooney Mara], candida ragazza capace di resistere a forti scariche di corrente elettrica, ma non al fascino dell’uomo che le promette “il mondo e tutto quello che c’è dentro”.
Per i due giovani si spalanca una nuova vita fatta di successo e soddisfazioni economiche, ma ben presto il bravo mentalista dovrà decidere se cedere o meno alla metà oscura della sua arte [e del suo carattere], trascinandosi all’interno della più macabra e pericolosa arte dello spiritismo. Un gioco assai remunerativo per Carlisle, che crede di trovare una solida alleata nell’algida e affascinante dottoressa Lilth Ritter [Blanchett], una psichiatra assai più pericolosa e impenetrabile di lui, che potrebbe accettare di fornirgli dettagli utili per aiutarlo a tirar su il suo più grande inganno.
La fiera delle illusioni, che – chiariamo subito – non è un remake del film del ’47 con cui condivide solo il romanzo di origine, è un film assai particolare, ancor più se pensato tra le mani di del Toro. Sicuramente è un’opera che pare arrivare da altri tempi, un noir elegante, psicologico, con un parabola morale assai ben delineata, forse anche troppo.
Il viaggio dello spettatore che segue i passi della parabola del personaggio affidato a Cooper è un cerchio di Giotto, di una gran perfezione drammaturgica, che rincorre e raggiunge quelle scenografiche [opera di Tamara Deverell] e fotografiche [Dan Laustsen].
Ma se il lavoro fatto sulle scene, ad esempio, riesce a far invaghire lo spettatore sia nelle più facilmente affascinanti parti dedicate allo show dei freaks, che in quelle più apparentemente canoniche riservate a grandi hotel o stazioni, la sceneggiatura [co-firmata dal regista con Kim Morgan] può apparire ad un certo punto meccanicamente assoluta e, di conseguenza, un po’ fredda e prevedibile.
Nonostante questo la ricerca di del Toro riesce a mantenere viva la luccicanza anche in questo nuovo lavoro dove, per chi segue da tempo il percorso artistico e creativo del regista, sarà assai interessante – oltre che constatare una maturità tecnico-registica davvero elevata – il potersi trovare davanti al primo film del regista in cui il fantastico e l’extra-ordinario vengono negati, diventano qualcosa di costruito e, in negativo, una menzogna, un imbroglio.
Il magico, il deforme, il bizzarro sono qualcosa di strutturato a tavolino solo per far soldi, sia nel circo dei freaks [dove tra le altre cose anche i pochi “fenomeni” non comuni presenti sono relegati al ruolo di comparsa] che nel mondo di sopra, in cui Stan si avventura per diventare uomo e mostrare al mondo di che pasta è fatto veramente.
Una scelta interessante sia se relazionata alla restante parte delle produzioni filmiche di del Toro, sia nell’economia della storia di Nightmare Alley che, nonostante abbia la struttura decisa e supponibile di una fiaba, sembra voglia aprire gli occhi dello spettatore nei confronti di chi con queste fiabe pensa di poter diventare potente, scampando alle metafore che crede di riuscire a maneggiare senza conseguenze. Il vero mostro, ancora una volta e in maniera più esplicita, è l’uomo.
Non mancano, ovviamente, belle sequenze realizzate in chiave horror. Una su tutte la ricerca notturna, sotto una pioggia battente, di un pericoloso freak fuggitivo all’interno di una diabolica Casa degli Specchi.
Luca Ruocco
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LA FIERA DELLE ILLUSIONI – NIGHTMARE ALLEY
Regia: Guillermo del Toro
Con: Bradley Cooper, Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara, Ron Perlman, David Strahairn Blanchett
Uscita in sala in Italia: giovedì 27 gennaio 2022
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Kim Morgan [dal romanzo Nightmare Alley di William Lindsay Gresham]
Produzione: Double Dare You, Searchlight Pictures
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Anno: 2022
Durata: 150’