Paul Thomas Anderson torna al cinema con una storia di libertà e inevitabilità dell’amore. In una San Fernando Valley altmaniana, a metà degli anni settanta, il regista de Il petroliere confeziona il suo film più originale, eppure straordinariamente riconoscibile e coerente con la sua idea di cinema.
Vivo, fresco e in continuo movimento, Licorice Pizza [modo di dire inglese per indicare i 33 giri] mette a tacere quell’assordante rumore di disillusione che attraversa ogni generazione poco prima di entrare nell’età adulta e lo fa con sentimento e vitalità trascinante. Con twist continui, eventi bizzarri ed ellissi decisi, l’ultima fatica di PTA è in sala dal 17 marzo, fossimo in voi, cari Amici di InGenereCinema.com, non perderemmo l’occasione di godere di questa esperienza al buio del vostro cinema preferito.
Il giorno in cui si scattano le foto per l’annuario a scuola, il quindicenne Gary Valentine – giovane attore in carriera fin dall’infanzia – incontra Alana Kane, una ragazza di diversi anni più grande di lui, di cui rimane fortemente colpito. I due iniziano a frequentarsi e a passare diverso tempo insieme stringendo sempre più amicizia, tanto da avviare insieme l’insolito commercio di letti ad acqua. La loro singolare storia d’amore passa per il mondo del cinema e dell’imprenditoria americana, vagamente ispirata alla vita di Gary Goetzman, giovane attore poi divenuto producer.
Nella semplicità sta la grandezza di Licorice Pizza: una storia di un incontro che genera curiosità, ambizione, desiderio, incomprensione, paura, passione, gioia e amore. Un archetipo a cui alla base c’è l’evento più comune e pure più straordinario, ovvero due persone che s’incontrano e che da quel momento non saranno più le stesse. A fare da sfondo a questo avvenimento così speciale c’è la California degli anni ‘70, fotografata da PTA con la pellicola 35mm e per lo più con l’ausilio di luce naturale. Un’atmosfera unica che riporta indietro nel tempo e realizza esteticamente il sogno vitale e vibrante dei suoi protagonisti. Sogno che li spinge a un continuo spostamento, un movimento costante che muove Gary [Cooper Hoffman, figliolo del compianto Philip Seymour] e Alana attraverso la loro crescita fatta di telefonate, scherzi, cene, cocktail, invenzioni, letti ad acqua, arresti improvvisi, provini, pazze idee imprenditoriali, salti con la moto, comitati elettorali e flipper. Ecco, forse il flipper è la metafora più calzante con la quale descrivere Licorice Pizza: Gary e Alana sono delle palline che rimbalzano senza sosta, schizzando velocissimamente da una parte all’altra perdendosi e ritrovandosi in questo frenetico movimento che è il loro rapporto.
Tanti rimbalzi dovranno fare prima di cedere all’inevitabilità del loro amore, perdendosi mille volte prima di ritrovarsi insieme e continuare questa folle corsa uniti. Proprio come in una furiosa partita di flipper, la narrazione potrebbe apparire caotica e questi continui cambi di focus lasciare un senso di evanescenza. Tuttavia, l’ultima fatica di Paul Thomas Anderson è, senza dubbio, un film imperdibile sulla giovinezza e la speranza, sui progetti, sui fallimenti e sulle aspettative che in quell’età sono l’unico corredo capace di restituire identità e valore. Su ciò che conta davvero alla fine di un frenetico ricorrere di ambizioni e velleità e sulla più scontata e straordinaria delle scoperte: l’amore.
Paolo Gaudio
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LICORICE PIZZA
Regia: Paul Thomas Anderson
Con: Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Tom Waits, Benny Safdie, Emma Dumont, Maya Rudolph, John C. Reilly, Mary Elizabeth Ellis, Joseph Cross, Skyler Gisondo
Uscita sala in Italia: giovedì 17 marzo 2022
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Produzione: Ghoulardi Film Company
Distribuzione: Eagle Pictures
Anno: 2022
Durata: 133’