Un gruppo di studentesse universitarie decide di auto-isolarsi all’interno di un bunker risalente alla Seconda Guerra Mondiale insieme alla loro insegnante. Il fine è quello di provare a vivere pochi giorni in totale assenza di contatti esterni [social e telefonici]. Il gruppo di ricerca chiede già in apertura di film un grosso gesto di fiducia allo spettatore: decidere di credere nella scelta di auto-isolarsi all’interno di un labirintico tunnel sotterraneo per non meglio specificati motivi di ricerca. «Niente cellulari e nessuno deve sapere dove siamo».
Decidiamo, ovviamente, di crederci – è anche questo il bello dell’horror – e di scoprire dove il regista Dario Germani [di cui vi abbiamo già parlato qui in occasione della recensione del suo primo lungometraggio, Lettera H] vuole condurci.
La curiosità che di solito riponiamo nello scoprire progetti e autori del nostro cinema indie di Genere, in questo caso è aumentata anche dall’apparentamento del nuovo film di Germani con un cult splatter dell’epoca d’oro del nostro horror: l’Antropophagus [1980] di Joe D’Amato.
Antropophagus II è un titolo che non lascia dubbi, ci si aspetterebbe un sequel diretto e palesemente collegato al film di D’Amato. Quello che ci troviamo davanti è, però, un collegamento leggero, non invasivo: un sequel, sì, ma senza link precisi, se non fossero un apparente [e anche qui non sottolineata] discendenza di sangue tra il cannibale protagonista di questo film e quello del film originale; la citazione della scena cult del feto; e la discesa in campo di Gianni Paolucci e Franco Gaudenzi, il primo responsabile produttivo di alcuni film di Bruno Mattei e del Dracula 3d di Argento, l’altro produttore proprio di Antropophagus e di altre pellicole di D’Amato.
Non c’è nessun tentativo di mantenere segreto il fatto che quel bunker diventerà una tomba per le giovani protagoniste. Lo sappiamo fin dall’inizio e l’incontro con il gestore della location così misteriosa non fa che confermare le oscure sicurezze dello spettatore. Ancor più chiaro è che all’interno di quei tunnel, oltre alle giovani, si muove il killer antropofago: il cannibale! Anche in questo caso il colpo di scena è talmente palese da essere spiattellato da una delle future vittime in una scena scherzosa all’interno del stanza usata come dormitorio.
Antropophagus II è, quindi, uno slasher molto classico: un lungo rincorrersi nel bunker tra giovani inermi e un assassino spietato ghiotto di carne umana. Per capirci bene, ci muoviamo dalla parti di Wrong Turn [2003] di Rob Schmidt, ma per qualche cosetta torna in mente anche il nostrano Shadow [2009] di Zampaglione.
Affascinante il lavoro fatto sulla location/trappola, elegantemente vestito dalla fotografia dello stesso Germani [che come direttore della fotografia ha l’esperienza di decine di titoli sulle spalle], che va spesso a lavorare sui toni più scuri.
L’intento del regista è anche quello di voler spostare l’attenzione del pubblico lontano dalla trama volutamente esile [firmata da Lorenzo De Luca]. Per farlo non c’è faro più ammaliante della messa in scena di un sanguinosissimo torture all’italiana, che ricerca il dettaglio macabro fin dai titoli di testa e arriva a sadiche scene di scarnificazione e di omicidio che colpiscono nel segno, con gli effetti speciali a cura di David Bracci.
Questo è di certo il punto di forza di questo Antropophagus II, davvero un esempio raro in Italia per quanto riguarda la ricerca ludica di un’esagerazione grafica dello splatter sempre in crescita.
Altra cosa che potrebbe stuzzicare lo spettatore sarà il riuscire a capire se tra il gruppo di vittime sacrificali così cieche e indifese si nasconda una scream queen. A questo non rispondiamo, per lasciare a voi Amici dell’Horror il piacere di scoprirlo!
Luca Ruocco
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ANTROPOPHAGUS II
Regia: Dario Germani
Con: Jessica Pizzi, Monica Carpanese, Giuditta Niccoli, Diletta Maria D’Ascanio, Valentina Capuano, Chiara De Cristofaro, Alessandra Pellegrino, Shaen Barletta, Lucio Massa, Alberto Buccolini
Sceneggiatura: Lorenzo De Luca
Produzione: Halley Pictures
Distribuzione: /
Anno: 2022
Durata: 87’